Il test della nuova Nissan GT-R sul circuito belga di Spa Francorchamps

Nissan GTR, un'auto da Spa: performance straordinarie, piacere di guida alle stelle

di Giorgio Ursicino
  • condividi l'articolo
  • 76

SPA FRANCORCHAMPS - Sicura e rilassante. Piacevole da guidare anche su una pista impegnativa come Spa. Ci sono prove molto speciali per chi si occupa di auto. La loro particolarità accende un raggio di luce su tutto il pianeta della mobilità, misura la temperatura al progresso della tecnologia automotive e ricorda quanto sia importante l’esperienza del motorsport per sviluppare e migliorare le vetture di tutti i giorni, anche le citycar. Impossibile quindi rinunciare al test della nuova Nissan GT-R sul circuito belga, l’ottovolante della Formula 1, un tracciato che ha fatto la storia delle corse e che tutti i campioni sognano di conquistare.
 

 

È un’opportunità unica mettere alla frusta il nuovo modello della supercar più accessibile in circolazione che, soprattutto con la sesta generazione, ha aperto nuovi scenari, centrando target apparentemente inarrivabili soprattutto per un brand generalista non impegnato in esclusiva su produzioni limitate e astronavi da oltre 300 all’ora. Se piove pure (e da queste parti non è affatto raro anche d’estate) gli ingredienti ci sono tutti per degustare un cocktail inebriante, una miscela esplosiva.

Vale la pena di ricordare che le immagini televisive del gran premio non rendono nemmeno in parte idea di cosa sia realmente Spa, quasi 7 chilometri di saliscendi mozzafiato nella foresta delle Ardenne con il fondo stradale viscido e quasi sempre in contropendenza. La nuova GT-R ha una linea amica, sfoggia un design originale ulteriormente migliorato e accoglie con garbo mettendo subito a proprio agio, sia come atmosfera che come posizione di guida.

Il pulsante che avvia il motore fa un po’ soggezione, la pura razza dei cavalli della GT-R, ora saliti a 570, è proverbiale. Al minimo il rombo è docile, ovattato, gli ingegneri hanno appena spiegato che uno dei principali obiettivi era «rendere ancora più comoda e fruibile una super sportiva studiata per essere utilizzata tutti i giorni».
I tecnici hanno lavorato a lungo sul sound, la parte finale dell’impianto di scarico a 4 terminali è realizzata a mano in titanio e pensata per esaltare la melodia del poderoso V6 biturbo a seconda delle condizioni in cui la vettura è chiamata a operare: silenziosa e discreta se si viaggia tranquilli, coinvolgente ed emozionante se si spinge a fondo sul pedale del gas.

Il filtraggio delle risonanze è selettivo: quelle fastidiose restano fuori dell’abitacolo, quelle piacevoli vengono addirittura amplificate grazie anche al contributo degli altoparlanti dell’impianto audio. Da favola l’handling, la precisione delle linee e la tenuta di strada ancora migliorati con l’irrigidimento della scocca, l’affinamento dell’aerodinamica, la taratura più sofisticata dell’elettronica. La velocità, che supera i 300 km/h, e l’accelerazione, che scende sotto i 3 secondi per raggiungere i 100 km/h, sono da primato; impressionano maggiormente, però, il vigore e la modulabilità della frenata, la prontezza e la precisione dell’inserimento in curva e la trazione in uscita. Difficile descrivere le sensazioni che si provano scendendo da La Source verso l’Eau Rouge, accelerando a fondo e inserendo in progressione i sei rapporti del cambio a doppia frizione, così come il fascino dello scollinamento al Radillon.

Sul lungo rettilineo del Kemmel non c’è accenno di acquaplaning, nelle decise staccate di Le Combes e Rivage le pinze Brembo mordono i dischi in acciaio e la GT-R si accuccia docile, mentre resta neutra e pulita anche sotto il diluvio nei veloci curvoni di Stavelot e Blanchimond. Chi pensa ancora che l’elettronica (e il cambio automatico...) sia un aiuto per chi non sa guidare dovrebbe fare un giro a Spa allagata con la GT-R: con il manettino in posizione “R”, i chip intervengono solo quando l’auto non avrebbe più alcuna chance di rimanere sull’asfalto. Senza l’aiuto della centralina né Hamilton né Vettel, né Rosberg né Verstappen andrebbero veloci come invece riesce a fare solo un guidatore esperto. Di quanto sia straordinaria la GT-R si ha conferma nell’hot-lap finale con il collaudatore che conosce a fondo auto e pista: non c’è molta differenza da come viaggia la belva se guidata da un buon driver.
 

  • condividi l'articolo
  • 76
Domenica 18 Settembre 2016 - Ultimo aggiornamento: 16:37 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti