La nuova Hyundai i20

Nuova i20, l'orgoglio di Hyundai. Arriva la terza generazione della compatta coreana

di Giampiero Bottino
  • condividi l'articolo

FRANCOFORTE - In questa fase di completo rinnovamento dell’offerta Hyundai assume particolare importanza il cambio di generazione di un modello trainante sul mercato europeo: la i20, la piccola berlina con cui il costruttore presidia il segmento B e che, giunta alla terza tappa di una storia di successo iniziata nel 2008, è reduce da un’autentica rivoluzione che ne ha riscritto connotati estetici e contenuti tecnici. Nonostante esibisca formalmente un passaporto coreano, la terza generazione di questa popolare compatta è pensata, sviluppata, disegnata e prodotta (a Izmir, in Turchia) in Europa per gli automobilisti europei. Ai quali strizza l’occhio con un look moderno e aggressivo che segna il debutto a livello continentale del nuovo linguaggio stilistico del brand, non a caso battezzato “Sportività sensuale” per la fluidità delle linee, la sapiente alternanza di dettagli morbidi e tratti più decisi, la presenza su strada imputabile alle nuove proporzioni (la i20 è diventata più lunga di 3 mm, più larga di 30 e più bassa di 24) e accentuata dai cerchi da 17 pollici che contribuiscono a definire un’auto saldamente incollata all’asfalto.

Il temperamento espresso dalle connotazioni estetiche trova conferma nelle impressioni di guida del nuovo 3 cilindri 1.0 T-Gdi, turbo a iniezione diretta di benzina da 100 o 120 cv, che affianca il collaudato 1.2 aspirato da 84 cv. Quanto a prestazioni, la differenza di cavalleria suscita sensazioni diverse, ma non tali da mettere in discussione la decisione di Hyundai Motor Italia che ha scelto di commercializzare solo la versione meno potente, nella convinzione – a nostro avviso suffragata dai fatti – che 100 cv siano sufficienti per l’impiego prevalente della vettura. 

E il nuovo sistema mild-hybrid a 48 Volt concorre al contenimento di consumi ed emissioni, soprattutto se abbinato al nuovo cambio manuale intelligente iMT – alternativo alla trasmissione automatica doppia frizione a 7 rapporti – che al rilascio dell’acceleratore disconnette il motore attivando la modalità veleggiamento che riduce ulteriormente i consumi. Chi comunque non vuole rinunciare, neppure al volante di un’auto da città lunga 4.040 mm, alle emozioni forti deve solo armarsi di pazienza: a primavera arriva la i20 N spinta dai 204 scalpitanti cavalli messi a disposizione dal turbo 1.6 Gdi abbinato al cambio manuale a 6 marce e ben supportato da alcune funzioni – come il Launch Control per partenze brucianti o il Rev matching che rende più morbide o più sportive le scalate – tipiche delle vetture ad alte prestazioni. 

Tornando alla i20 standard, questa cittadina esemplare ha dimostrato anche su distanze più lunghe di poter ospitare comodamente 4 persone (in 5 lo spazio è più risicato) in un ambiente luminoso e accogliente al quale il cambio di generazione ha giovato e che grazie ai due grandi schermi affiancati da 12,25 pollici – il quadro strumenti digitale di fronte al guidatore e il display del sistema di infotainment a centro plancia – comunica la sensazione di contenuti tecnologici degni di un’auto di categoria superiore. È un aspetto su cui Andrea Crespi, direttore generale di Hyundai Motor Company Italy, punta molto, citando come esempio la possibilità di gestire a distanza tramite smartphone diverse funzioni grazie all’ultima generazione del sistema telematico Bluelink che consente di restare sempre connessi con l’auto, ottenendo in tempo reale una grande quantità di informazioni utili alla guida. Né mancano, verrebbe quasi da dire ovviamente, la compatibilità con Android Auto e Apple CarPlay e la ricarica wireless degli smartphone che supportano lo standard IQ. 

Altrettanto ricco il panorama dei sistemi di assistenza alla guida e di ausilio alla sicurezza raccolti sotto l’etichetta di Huyndai SmartSense che mette a disposizione ben 12 diversi dispositivi, nove dei quali al debutto nella gamma i20. Un’altra chicca tecnologica preziosa quanto rara nel segmento è rappresentata dal super impianto audio firmato dai famosi specialisti americani della Bose, così potente e raffinato con i suoi otto altoparlanti posizionati strategicamente nell’abitacolo da aver “offerto” il nome alla più ricca delle due versioni presenti nel listino italiano, la Bose appunto, il cui prezzo con il motore 1.0 mild-hybrid parte da 21.400 euro, rispetto ai 19.150 del meno completo ma tutt’altro che povero allestimento Connectline. Stesse versioni anche per la motorizzazione base 1.2 da 84 cv, ma prezzi ovviamente diversi: 19.200 e 16.950 euro rispettivamente. «Nel 2021 – conclude Andrea Crespi – puntiamo a un target di vendita di almeno 10.000 unità per rimanere protagonisti del segmento».

  • condividi l'articolo
Martedì 18 Maggio 2021 - Ultimo aggiornamento: 19-05-2021 09:16 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti