La Mini JCW GP in pista, il suo terreno preferito

JCW GP, il divertimento è garantito:
prova della Mini più veloce della storia

di Giampiero Bottino
  • condividi l'articolo

MAJORCA - Per gli appassionati della guida, il divertimento è garantito. Agilità, maneggevolezza, prestazioni elevate, ma sempre con la consolante sensazione che l'auto non ti scapperà mai di mano. La consapevolezza di avere sempre tutto sotto controllo, scoprendo con entusiasmo ciò che davvero significa il go-kart feeling, da sempre indicato come l'elemento fondante del Dna Mini.

Tutta muscoli.
È quanto abbiamo verificato di persona quando abbiamo avuto l'occasione di provare in anteprima la Mini GP giunta alla seconda generazione (la prima, datata 2006, era una Cooper S attrezzata per le competizioni con il kit GP John Cooper Works) svelata all'ultimo Salone di Parigi e ormai pronta ad affrontare la sfida del mercato. Del resto, le sfide non possono certo spaventare questa piccola auto che ha già dato nel corso della fase di sviluppo ampia dimostrazione delle proprie capacità, qualificandosi come la più veloce mai prodotta dal marchio inglese, come testimoniano i 242 km all'ora e il miglior tempo (8:23 minuti, 18 secondi in meno rispetto alla generazione precedente) fatto registrare sulla mitica pista della Nürburgring Nordschleife, teatro di storici Gran Premi di Formula 1. Si tratta di una performance che ha lasciato indietro molte sportive di categoria superiore spinte da motori ben più potenti.

Sintonia.
La nostra prova si è svolta su un tracciato meno prestigioso, una pista non lontano da Palma di Majorca, ma non per questo meno significativo. A impressionare prima di tutto è stata la sensazione di familiarità: sedendosi al posto di guida sembra di mettersi al volante di una Mini normale. Per rendersi conto della differenza bisogna voltarsi indietro e notare che al posto del divanetto posteriore c'è una barra in acciaio che aumenta la rigidità strutturale della scocca. Solo accendendo il motore e ascoltandone il rombo si capisce che la differenza c'è: i 218 cv erogati dal motore 1.6 rivisitato dagli specialisti della divisione John Cooper Works si fanno dapprima ascoltare, e poi sentire non appena si affonda sull'acceleratore. Accelerazioni (la 0-100 richiede 6,3 secondi) e riprese sono mozzafiato, la tenuta di strada impeccabile, la grande facilità di guida e la straordinaria stabilità metto a proprio agio anche chi non è abituato a frequentare le piste.

Il tocco in più.
Se la GP è così performante e al tempo stesso così amichevole, il merito è proprio degli specialisti della laboratorio sportivo della Mini, quel JCW che firma le versioni più prestazionali dell'intera gamma - ormai composta da ben 7 modelli - e che con questa vettura ha stilato una specie di manifesto delle sue indiscusse competenze. I rappresentanti dell'atelier ricordano infatti che l'auto, avendo scocca e motore ampiamente collaudati, era già pronta da oltre un anno, ma che gli ultimi 14 mesi sono stati dedicati alla messa a punto degli e agli affinamenti meccanici, visto che lo scopo è quello di dimostrare che si può fare una piccola sportiva Doc che abbia la stessa affidabilità e la stessa facilità d'impiego di una vettura da usare tutti i giorni.

Priorità.
La macchina, in sostanza, non è stata sviluppata per fare soldi ma per dimostrare le capacità di un brand che vuole continuare a stupire. Vanno in questa direzione sia il prezzo, che sarà piuttosto salato, nell'ordine dei 40.000 euro, sia la tiratura limitata a 2.000 esemplari che saranno disponibili nelle concessionarie a gennaio/febbraio del prossimo anno. Lo stesso quantitativo della precedente generazione, ormai diventata un ambito oggetto da collezione.

  • condividi l'articolo
Sabato 17 Novembre 2012 - Ultimo aggiornamento: 01-12-2012 18:47 | © RIPRODUZIONE RISERVATA