La nuova Infiniti Q50, una berlina tecnologica e molto europea

Infiniti Q50, una berlina molto europea:
scompare il piantone dello sterzo

di Roberto Argenti
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BARCELLONA - Da oggi tutte le nuove Infiniti - il marchio di lusso della Nissan - verranno battezzate con la lettera “Q”, per razionalizzare un po’ le vecchie denominazioni che, effettivamente per una casa che ancora è abbastanza “nuova” almeno in Europa, erano difficili da distinguere bene e memorizzare. Non vedremo più quindi le sigle EX, FX, G, M, ma soltanto le Q abbinate a numerazioni varie, dalla prossima Q30, che apparirà nel 2015, per finire alla, come annotano con malcelato orgoglio alla Infiniti, Q100, che altro non è che la monoposto di F.1 del team Infiniti Red Bull Racing che ha appena conquistato il campionato mondiale di F.1 con Sebastien Vettel (“responsabile delle prestazioni del marchio Infiniti”)!

Nuova. La prima nata di questa nuova era è dunque la Q50, una berlina di grandi dimensioni: è lunga ben 4,79 metri con un passo di 2.85 metri, tanto per intenderci, misure che garantiscono uno spazio a bordo decisamente abbondante. Ma soprattutto la nuova Q50 andrà a fare concorrenza, e non lo deduciamo noi, ma lo hanno dichiarato apertamente i vertici della Casa alla prova su strada della macchina, soprattutto alle regine tedesche del segmento, vale a dire Mercedes Classe C, Audi A4 e BMW serie 3. Una sfida decisamente coraggiosa, durissima da combattere e magari da vincere, ma che la dice lunga sulla fiducia nella qualità e nella tecnologia che la Infiniti ha messo a piene mani nel suo nuovo prodotto.

La vettura. Intanto dalla sua la Q50 ha una linea gradevole, muscolosa e - soprattutto nel muso - immediatamente riconoscibile come Infiniti, un aspetto che alla lunga avrà il suo peso soprattutto quando il marchio giapponese sarà ancor più affermato e i clienti saranno fieri di poterlo sfoggiare; infatti buona parte del successo delle tre marche tedesche appena citate, oltre alle indubbie e riconosciute qualità tecniche, è proprio l’immediata sensazione di appartenenza ad un circolo esclusivo, conferita in primis dalla linea dei modelli, non dissimili da quella delle sorelle maggiori della stessa Casa. Gli interni sfoggiano un mix fra innovazione e tradizione, senza voli pindarici, con materiali all’altezza e montaggio di ogni componente effettuato con grande cura.

Simbolo. A proposito, per chi volesse sapere l’origine e il significato del marchio Infiniti (una sorta di “V” rovesciata all’interno di un ovale) la spiegazione è che la V rovesciata rappresenta il celebre vulcano Fujiyama, la montagna-simbolo più alta del Giappone, stilizzato all’interno di due semicerchi che rappresentano le strade del mondo.

Motori. La Q50 è equipaggiata innanzitutto (perché sicuramente da noi sarà il più diffuso) con un motore 2.2 turbodiesel quattro cilindri di derivazione Mercedes, trazione posteriore, con potenza contenuta in 170 cavalli (normalmente sulle vetture tedesche ne sprigiona 35 di più, ma alla prova su strada sono apparsi decisamente adeguati grazie anche ai 400 Nm di coppia), abbinato ad un cambio automatico a sette marce o manuale a sei. Il rumore si sente abbastanza dopo la metà dei giri disponibili, ma la gradevolezza di guida soprattutto sul fondo sconnesso è fuori discussione, così come la maneggevolezza, grazie anche alle Infinite (la maiuscola ci pare obbligata…) possibilità di regolazione elettronica della risposta dello sterzo. L’altro motore disponibile è riservato alla versione ibrida, vale a dire un 3.5 litri da 364 CV con tecnologia Direct Response, che accelera da 0 a 100 km/h in 5,1 secondi e con emissioni di CO2 di 144 grammi/km; E’ abbinato soltanto alla trasmissione automatica a 7 velocità e può essere scelto con trazione posteriore o trazione integrale intelligente.

Lo sterzo. La novità più importante di tutta la faccenda è sicuramente lo sterzo senza piantone (o meglio, il piantone c’è ma è disinserito e interviene solo in caso di emergenza) che comanda le ruote grazie ad un comando elettrico, un po’ come quando si regola il volume dell’autoradio girando una manopola. I sensori elettronici del volante danno ordini ad un attuatore elettroidraulico ad alta risposta che a sua volta impartisce il comando alla cremagliera dello sterzo collegata alle ruote. Inoltre dall’abitacolo si può regolare elettronicamente la durezza dello sterzo stesso e il rapporto di demoltiplicazione che si preferisce dare alla sterzata. Il primo vantaggio che si ottiene, oltre come detto alla personalizzazione preferita della risposta, è che le strade accidentate non trasmettono scossoni sulle mani che impugnano il volante. Un normale guidatore nemmeno si accorge della mancanza del piantone diretto: si accorgerà invece dell’Active lane control, il dispositivo elettronico che mantiene la vettura al centro della corsia di marcia proprio grazie agli impulsi inviati dallo sterzo elettronico.

Allestimenti. Le versioni con motore diesel sono proposte in tre livelli di equipaggiamento: Se, Premium e Sport, mentre l’ibrida a benzina viene offerta in un’unica versione completamente equipaggiata. Ma già dalla Q50 di primo accesso, la 2.2 Turbodiesel SE con cambio manuale offerta ad un prezzo di 36.100 euro, troviamo un equipaggiamento già ricco, con tanto di navigatore a doppio display, climatizzatore bizona, sensore luci, prese Usb, Aux e per l’Ipod, specchietti ripiegabili elettricamente, vivavoce Bluetooth e un sistema eccellente di visibilità posteriore per i parcheggi grazie ad una telecamera di alta qualità e ad ampio raggio. Fra i pacchetti in opzione poi, c’è veramente di tutto come si addice alla classe della vettura.

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Mercoledì 6 Novembre 2013 - Ultimo aggiornamento: 10-11-2013 21:12 | © RIPRODUZIONE RISERVATA