La Seat Leon TGI

Seat, al volante della Leon Tgi a metano: divertente ed equilibrata su strada è anche “risparmiosa” con 600 km di autonomia

di Giampiero Bottino
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VERONA - Che la Leon abbia un peso decisivo nelle strategie Seat non lo dice solo il fatto che sia il modello più venduto della casa spagnola, ma anche per il suo ruolo di “incubatore” capace di garantire a Martorell una fedeltà di lungo periodo da parte della clientela.

Come ricorda Pierantonio Vianello, responsabile del marchio per il mercato italiano, la Leon vanta la base di clienti più giovane del panorama nazionale: i millenials rappresentano infatti il 52% di una clientela la cui età media è di 32 anni. Ed è anche una delle vetture che offrono il più ampio ventaglio di alternative di propulsione: ben cinque, perché alle motorizzazioni a benzina, diesel, mild-hybrid e ibride plug-in si è aggiunta la versione Tgi, destinata a pesare per il 30% sulle vendite del modello.

Questa new entry può essere considerata la bandiera di una tecnologia – l’alimentazione a metano – di cui il gruppo Volkswagen, deciso a praticare tutte le strade che possono condurre a una mobilità più sostenibile, sembra rimasto l’unico paladino.

La Leon Tgi è spinta dai 130 cv erogati dal motore 1.5 alimentato da 3 serbatoi – due in materiale sintetico e uno in acciaio – in grado di contenere 17,3 kg di gas. Un quantitativo sufficiente a garantire 440 km di autonomia che diventano 600 quando si ricorre al serbatoio “d’emergenza” da 9 litri di benzina. Un quantitativo che consente l’omologazione monovalente alla quale sono possono essere legati incentivi interessanti.

Se questi ultimi dipendono da decisioni a livello locale, la valenza non solo ecologica, ma anche economica di questo tipo di propulsione ha una validità più generale. Nel corso della presentazione, infatti, Vianello ha messo a confronto la Leon Tgi con una delle più diffuse berline full-hybrid di pari categoria: i risultati dicono che per percorrere 100 chilometri la Leon ha speso 4,18 euro di gas naturale rispetto agli 8,29 euro di super della “rivale” ibrida. Un vantaggio che fare la differenza, soprattutto per chi vive in aree in cui presenza dei distributori – per i quali è caduto il divieto normativo del self service e che oggi sono quasi 1.800 – non è più rarefatta come in passato.

Su strada la nuova versione della compatta Seat ha dimostrato – lungo un articolato percorso che dal capoluogo si è snodato sulle colline vinicole del Veronese – che il metano non ha tolto nulla, grazie alla tecnologia evoluta che certo non difetta all’interno del gruppo VW, alla dinamica e al comportamento stradale unanimemente apprezzati della Leon, docile ed equilibrata se si posiziona il cambio su D, ma capace di esibire tutto il suo temperamento, ben assecondato da un’architettura esemplare e dalla perfetta intesa tra il motore e il cambio Dsg a 7 rapporti (di serie con la Sportsback, alternativo al manuale a 6 marce nel caso della hatchback), quando si posiziona la levetta del cambio sulla modalità S, privilegiando la sportività che scorre abbondante nel sangue della compatta, facendo onore al suo nome.

Disponibile sia in configurazione a 5 porte, sia in versione Sportstourer (station wagon), le Leon Tgi è proposta negli allestimenti Style, Business, XCellence e FR a partire da 25.650 nel caso della 5 porte, mentre per acquistare la corrispondente Sportstourer bisogno mettere in conto una differenza di 750 euro. Grazie agli incentivi messi in campo da Seat Italia – garantisce Vianello – il prezzo reale d’attacco scende a 20.400 euro.

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Domenica 2 Maggio 2021 - Ultimo aggiornamento: 04-05-2021 13:56 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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