La gamma Suv di Seat

Seat, al volante dei tre Suv di Barcellona. Arona, Ateca e Tarraco: qualità e prestazioni

di Giampiero Bottino
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VERONA - È difficile valutare la reale vocazione urbana di un Suv che supera i 4,7 metri di lunghezza. Ma le vie del marketing sono infinite, così come la fantasia di chi le percorre. Si spiega così, con il non casuale utilizzo dell'acronimo Suv trasformato per l'occasione in «Seat Urban Vehicle», anche Tarraco, il più grande dei veicoli a ruote alte della casa spagnola, abbia per una volta sfoggiato un'etichetta cittadina che sul piano strettamente dimensionale non gli competerebbe.

Sottigliezze semantiche a parte, il primo di una nuova serie di eventi di comunicazione tutti italiani, coerenti con la strategia globale disegnata dal presidente Luca De Meo per favorire il riposizionamento del marchio che sotto la sua guida ha ritrovato la via della crescita, non poteva che partire dalla fascia più vivace e promettente del mercato automobilistico: i Suv.

Qui la Seat si presenta con una gamma sviluppata a tempo di record, alla quale proprio l'arrivo del Tarraco, all'inizio del 2019, ha regalato l'assetto definitivo, andandosi ad aggiungere alle più compatte Ateca, nata nel 2016, e Arona che, lanciata l'anno successivo, rappresenta con la lunghezza di 4.138 mm l'anima più spiccatamente cittadina della famiglia. Un'offerta completa e articolata che in Italia ha un peso rilevante – e crescente – nelle vendite del marchio, visto che il peso dei Suv sul totale delle consegne Seat è passato dal 43,4% del 2019 al 54,6% registrato nei primi quattro mesi del 2019.

La possibilità di provare tutti e tre i modelli nel corso del medesimo evento ha dimostrato che la marca spagnola può aspirare – in questa strategica fetta del mercato – a un ruolo tutt'altro che marginale. Il look gradevole, la qualità dei materiali e la cura delle lavorazioni, con dettagli che soprattutto nel caso del Tarraco creano atmosfere vicine al mondo premium, mentre sul piano delle perfomance l'utilizzo della piattaforma modulare trasversale Mqb del gruppo Volkswagen nelle sue varie declinazioni e dei motori più moderni ed efficienti della galassia di Wolfsburg rende tutte e tre le cugine brillanti, sicure e piacevoli da guidare, seppure nelle ovvie differenze prestazionali dovute alla stazza e alle potenze disponibili.

La Arona, per esempio, è offerta in quattro allestimenti – Refence, Style, Xcellence e FR – con la scelta tra le motorizzazioni turbo a benzina 1.0 da 95 cv (90 nel caso della nuova versione Tgi bi-fuel a metano), 1.6 Tdi turbodiesel da 95 cv, mentre per la sola versione sportiva FR entrambi i motori dispongono di 115 cv , mentre si aggiunge il benzina 1.6 Tsi Evo da 150 cv. Il listino è compreso tra 17.300 e 25.200 euro.

Analoghi allestimenti, con l'aggiunta della possibilità di avere la trazione integrale 4Drive, per la più grande Ateca che può disporre di motori turbo a benzina e diesel con cilindrate 1.0, 1.5, 1.6 e 2.0 e potenze di 115, 150 e 190 cv. I prezzi oscillano tra 24-040 e 36.620 euro, mentre il listino del top di gamma Tarraco parte da 29.975 euro per arrivare a sfiorare i 43.000. In questo caso manca l'allestimento FR, mentre le motorizzazioni disponibili (i turbo a benzina 1.5 e 2.0 Tsi e il turbodiesel 2.0 Tdi) sono declinati nelle potenze di 150 e 190 cv.

Numerose le versioni di tutti i tre modelli disponibili con il cambio a doppia frizione Dsg che, laddove previsto, presuppone un esborso supplementare, rispetto alla trasmissione manuale, di 2.000 euro nel caso dell'Ateca e di 1.500 in quello dell'Arona mentre la differenza più sostanziosa (4.000 euro) prevista per Tarraco comprende anche la trazione integrale 4Drive.

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Mercoledì 29 Maggio 2019 - Ultimo aggiornamento: 20:07 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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