La Toyota BZ4X è la prima auto elettrica nativa della casa delle Tre Elissi pioniera dell'elettrificazione, iniziata nel 1997 con la Prius e l'ibrido

Toyota BZ4X, come va su strada la prima elettrica nativa delle Tre Ellissi

di Nicola Desiderio
  • condividi l'articolo

Toyota BZ4X, dopo gli annunci, le presentazioni e la prova in anteprima, sta finalmente arrivando su strada la prima elettrica “nativa” della casa giapponese, ovvero quella basata su una piattaforma concepita per ospitare esclusivamente sistemi di propulsione elettrici esaltandone il potenziale in termini di prestazioni, autonomia, spazio e di interazione con il cliente e la Rete.

Le prime due lettere del nome, come è noto, riferiscono a Beyond Zero, la strategia con la quale Toyota si impegna a guardare oltre le zero emissioni, la X indica che parliamo di un crossover e il 4 la accosta inevitabilmente con la RAV4. La classe dimensionale è la stessa, la BZ4X è lunga però 4,69 metri (+9 cm), con proporzioni più sportive e tratti stilistici che, oltre a guardare di più al futuro, segnalano la natura elettrica della vettura. Il passo infatti è di 2,85 metri (+16 cm) e il cofano anteriore è decisamente più corto basso. Questo per dare, da un lato, più spazio alla batteria e, dall’altro, perché il motore elettrico è decisamente più compatto e “caloroso” di uno a combustione interna.

Ne beneficia l’abitabilità interna, assai generosa in lunghezza per le gambe, normale in altezza e larghezza. Il vano di carico ha una capacità di 452 litri, ha un piano regolabile su due livelli (sotto è comodo per riporre i cavi per la ricarica) e lo schienale abbattibile 60/40, anche se la capacità raggiungibile non è stata dichiarata. Innovativa la plancia con un posto guida che vede un display da 7” situato sotto il parabrezza per essere visibile sopra la corona del volante. Un’impostazione che mostrerà tutte la propria funzionalità quando sarà disponibile il sistema sterzante by-wire con cloche al posto della normale corona. I tecnici giapponesi hanno scelto di eliminare il cassetto portaoggetti dando invece il massimo dello spazio nella zona del tunnel centrale, ben studiata per accogliere oggetti di vario tipo.

Il sistema infotelematico ha uno schermo a sfioramento da 8 o 12,3 pollici, specchia dispositivi iOs e Android (questi solo a cavo), ha la navigazione in cloud e si aggiorna over-the-air. Con l’app MyT si gestiscono la ricarica, alcune funzioni in remoto, il rapporto con l’assistenza e altre funzioni ancora come l’apertura delle porte e delle luci. Aggiornabili sono anche i sistemi di assistenza alla guida che, oltre comprendere le funzioni che permettono un livello 2 di autonomia, inibiscono l’apertura delle portiere se viene percepito qualcosa ai lati della vettura Il sistema che monitora il livello di attenzione controlla persino la posizione della testa del guidatore e il sistema di mantenimento della corsia tiene conto anche l’insorgere improvviso di ostacoli aiutando a evitarli attraverso aiuto con lo sterzo.

Sebbene i tecnici giapponesi non si siano sbilanciati troppo, la batteria presenta molti elementi interessanti che riassumono tutta l’esperienza di un costruttore che con la Prius nel 1997 ha messo su strada la prima di 20 oltre milioni di auto elettrificate. Il primo è di avere 96 celle a sacchetto – fornite dalla Prime Planet Energy & Solutions, joint-venture tra la stessa Toyota e Panasonic – senza essere ripartite in moduli e con un sistema di raffreddamento individuale, realizzato con una pompa di calore integrata con la climatizzazione. La struttura, integrata con la scocca della vettura, è molto sottile grazie anche al trasferimento di alcune funzioni direttamente sui moduli motrici i quali integrano motore, inverter e trasmissione. Due le disposizioni: un solo motore anteriore da 150 kW e 265 Nm o due motori da 80 kW per 160 kW e 336 Nm complessivi.

Oltre al controllo termico, che permette di operare con temperature ambientali comprese tra -30 e +60 °C, è individuale anche il controllo elettrico di ciascuna cella in modo da controllarne lo stato e conservarne l’integrità chimico-fisica. L’obiettivo è la massima affidabilità, testimoniata non solo dagli 8 anni o 160.000 km di garanzia, ma anche dalla possibilità di estenderla gratuitamente fino a 10 anni e ad un milione di km se si effettuano i controlli periodici presso la rete di assistenza ufficiale. Insomma, una dichiarazione di sicurezza e, allo stesso tempo, un premio fedeltà che rientra nella filosofia “kanzen” che vuol dire completamente, interamente o perfettamente e caratterizzerà l’esperienza offerta da Toyota per le auto elettriche (e non solo) soprattutto attraverso il brand di mobilità Kinto. Per l’Italia ci saranno di serie il caricatore da 11 kW a corrente alternata e da 150 kW a corrente alternata, ancora da definire i servizi di ricarica, anch’essi all’insegna della filosofia Kanzen. In arrivo un tetto fotovoltaico capace di catturare energia per 1.500 km all’anno.

La BZ4X accoglie con un posto di guida che dà sensazioni da corsa poiché il volante è molto distante della strumentazione e questo lo fa sembrare più vicino del solito al guidatore. L’impostazione è favorevole per le stature piccole e medie e per chi ama guidare con il sedile regolato in basso, meno per gli alti e vuole dominare la situazione da una posizione più elevata possibile. La visibilità è comunque ottima per la forma bassa e regolare della finestratura e i montanti sottili. L’avvio è con un pulsante, la marcia si seleziona attraverso un pomello che si preme e si sposta verso un lato. Per regolare la decelerazione (e il conseguente grado di recupero dell’energia) c’è un pulsante che fa riferimento al pedale, ma in realtà non si può guidare con il piede sull’acceleratore e non ci sono le levette dietro al volante. Le uniche modalità di guida sono quella normale e la Eco.

Le caratteristiche migliori della BZ4X sono il comfort e l’omogeneità di comportamento. L’acceleratore ha una risposta estremamente lineare, senza le esagerazioni sceniche di certe elettriche, e anche il pedale del freno (dischi autoventilanti sulle 4 ruote) è modulabile come poche volte accade su vetture elettrificate. Buono l’isolamento sonoro dal rotolamento, molto buoni l’aeroacustica e l’assorbimento delle sospensioni (anteriori McPherson e posteriori a doppio braccio oscillante). La vettura è piatta, composta, piacevole e sicura. Avrebbe solo bisogno di uno sterzo meno vago intorno al centro mentre risulta preciso e sensibile quando l’angolo volante cresce. La sensazione è che, più che sulle prestazioni pure (0-100 km/h in 6,9 s. per la versione AWD che abbiamo provato), la BZ4X punti di più alla naturalezza e alla facilità di guida, ma senza dimenticare il piacere, come del resto accade per tutte le altre Toyota di ultima generazione. Notevoli le prestazioni promesse per il fuoristrada promesse grazie al sistema di gestione X-Mode della trazione integrale elettrica e alla possibilità di superare guadi profondi anche mezzo metro.

I consumi dichiarati minimi sono di 14,3 kWh/100 km per la versione a trazione anteriore con cerchi da 18 pollici pari a 516 km di autonomia. Per la versione AWD si sale a 15,9 kWh/100 pari a 470 km mentre con cerchi da 20”, come quella che abbiamo guidato, si arriva a 18,1 kWh/100 km. Possiamo dire che, percorrendo le strade intorno a Copenaghen il computer di bordo ci ha restituito un dato perfettamente identico. Con onestà, Toyota afferma che la climatizzazione accesa taglia l’autonomia di almeno il 20%. Unico piccolo “bug” da risolvere è il fatto che, se si inserisce l’impianto di aerazione, l’autonomia prevista viene “segata” anche se il climatizzatore viene tenuto spento. Piccoli problemi di gioventù che saranno risolti in vista delle prime consegne previste per l’ultima parte dell’anno. Si prevede un prezzo di listino che parte da circa 50mila euro oppure in noleggio a 670 euro (più Iva) per 36 mesi.

  • condividi l'articolo
Martedì 4 Ottobre 2022 - Ultimo aggiornamento: 05-10-2022 17:35 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti