La quarta generazione dello sport utility giapponese arriva in Italia con la tecnologia già sperimentata sulla Lexus NX

Nuovo RAV4, Toyota amplia i confini dell’ecologia mettendo l'ibrido anche nei Suv

di Sergio Troise
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ALICANTE -  Leader mondiale nelle motorizzazioni ecologiche, Toyota allarga l’orizzonte della tecnologia ibrida anche ai Suv/Crossover, ovvero alla “mitica” RAV4, l’auto che nell’ormai lontano 1994 ha “inventato” le sport utility compatte, trasformando quelli che chiamavamo semplicemente fuoristrada in Recreational Active Vehicle (RAV, appunto), con l’aggiunta di quel numero quattro che sta ad indicare le quattro ruote motrici. In 22 anni ne sono stati venduti 6,5 milioni di esemplari nel mondo, 1,5 in Europa.

Dopo la Lexus NX, che ha fatto da apripista nella parte premium del segmento, ecco dunque pronta a debuttare sul mercato anche la Toyota RAV4 Hybrid, che sfrutta la medesima tecnologia, con l’obiettivo di offrire ad un pubblico più ampio la possibilità di accedere alle soluzioni più sofisticate. Il tutto sulla base della quarta generazione del SUV giapponese, aggiornato anche nello stile e nelle dotazioni e sempre più orientato a proporsi come auto polivalente per la famiglia: un’auto concreta, fruibile, confortevole, sicura, efficiente, ma anche ricercata e attraente. Soprattutto, un’auto che può regalare agli utenti una serie di vantaggi legati al rispetto dell’ambiente: dall’esenzione (in alcune regioni) dal pagamento del bollo, all’accesso libero e gratuito nelle ZTL e nei parcheggi delimitati da strisce blu.

Un “porte aperte” in programma il 23/24 gennaio darà il via ufficiale alle vendite, precedute da una campagna pubblicitaria con la voce di David Bowie (lo spot è stato registrato appena prima che venisse a mancare). Particolarmente interessanti le condizioni: nella fase di lancio la RAV4 Hybrid viene proposta infatti a 34.450 euro, con uno sconto di 3500 euro sul prezzo di listino di 37.950. Per la Rav4 Active Hybrid 2WD, ovvero con la sola trazione anteriore, il prezzo scende ulteriormente a 28.900 euro, con un vantaggio di 3.650 euro rispetto al listino (32.550).

Versioni Hybrid a parte, Toyota propone inoltre una Rav4 Diesel con motore di derivazione BMW 2.0 D-4D Stop&Start, due ruote motrici e cambio manuale. Tale unità, Euro 6 come le ibride, sviluppa 105 kW/143 CV con una coppia di 320 Nm e un livello di emissioni di 123 g/km. Il prezzo di lancio della RAV4 Diesel è di 25.500 euro (anche in questo caso lo sconto sul listino ufficiale è di 3.450 euro). Tra le opzioni, c’è la formula “Pay for drive”, che prevede piccole rate da 300 euro (comprensive di garanzia, manutenzione e assicurazione furto e incendio per quattro anni) e la possibilità di restituire la vettura in qualsiasi momento senza pagare la maxi rata finale. Un modo per incentivare le immatricolazioni e rilanciare la sfida in un segmento che nel 2015 non ha visto il SUV giapponese nella top-ten.

L’obiettivo principale della filiazione italiana di Toyota è arrivare a 45mila unità ibride già nel 2017 (il 50% delle vendite) per raggiungere quota 300mila entro il 2020, momento in cui il colosso nipponico si è impegnato a raggiungere 15 milioni di unità a livello globale. Un piano ambizioso, che tuttavia si fonda sul successo maturato a partire dall’anno 2000, anno del lancio della Prius: da allora sono state oltre 8 milioni le vetture ibride vendute da Toyota nel mondo, delle quali oltre un milione in Europa. Con i marchi Toyota e Lexus il gruppo nipponico detiene il 60% del mercato ibrido globale e può vantarsi di aver contribuito a ridurre le emissioni di CO2 di oltre 58 milioni di tonnellate.

Nella versione a 4 ruote motrici la RAV4 Hybrid unisce un motore termico 4 cilindri benzina a ciclo Atkinson da 2,5 litri a due unità elettriche, una sistemata davanti, l’altra sul retrotreno, adibita esclusivamente all’entrata in funzione della trazione anche sulle ruote posteriori, facendo a meno di un albero di trasmissione. Ciò avviene su forti pendenze, in fuoristrada o comunque su fondi sdrucciolevoli. In fase di decelerazione e in frenata i motori elettrici sincroni a magneti permanenti agiscono invece come fossero generatori di potenza, recuperando l’energia cinetica e trasformandola in energia elettrica da fornire alla grande batteria al nichel-metallo idruro che è alloggiata sotto ai sedili posteriori.

Yoshihiro Ikushima, l’ingegnere a capo del progetto, sottolinea che “si è lavorato molto per ottenere una ottimale distribuzione della coppia, mentre per la potenza si è fatto in modo da renderla simile a quella di un motore 2.2 diesel o 1.8 turbo benzina”. I cavalli sono 197 (145 KW), e mai una RAV4 aveva usufruito di tanta potenza, ma ciò non vuol dire che l’auto abbia prestazioni e comportamenti da sportiva: tutt’altro. Semmai si fa apprezzare la capacità di traino della versione 4x4, in grado di sopportare carichi fino a 1650 kg, contro gli 800 della versione 2WD, che non ha il terzo motore posteriore, ma solo un motore termico e uno elettrico, posizionati entrambi all’avantreno. La potenza complessiva resta comunque di 197 CV, grazie alla regolazione del software.

La nuova RAV4 è un’auto che privilegia l’efficienza, lo spazio e il comfort e invita a una guida rilassante, in tutte le condizioni. La velocità massima dichiarata è di 180 km/h, con accelerazione 0-100 in 8,3 secondi. L’altezza da terra è di 18 cm, le sospensioni hanno una taratura tendente al morbido e il cambio automatico E-CVT non si libera dell’effetto trascinamento neanche in modalità Sport e spostando la leva nella funzione Shiftmatic sequenziale a 6 rapporti.

Per apprezzare le prestazioni del SUV giapponese conviene accelerare progressivamente, evitando una inutile ricerca del kick-down. E se si guida col piede leggero (su un’auto ibrida viene spontaneo) non mancano le soddisfazioni legate ai consumi, alle emissioni e al portafoglio: con un litro di benzina si percorrono, in media, fino a 20,4 km con la versione 2WD, fino a 20 km con la 4x4, mentre le emissioni di CO2 non superano i 115 gr/km nel ciclo combinato. Dati da utilitaria. E invece parliamo di un veicolo lungo 4,61 metri, largo 1,85, alto 1,71.

Quando ci si mette al volante non si può prescindere dal tener d’occhio la strumentazione, che è retroilluminata di colore blu e si fa notare per il design con doppi quadranti analogici e per il nuovo display TFT da 4,2 pollici a colori. Non c’è il contagiri, ma una lancetta indica chiaramente se stai viaggiando in ECO (attorno ai 130 km/h), in PWR (sfruttando maggior potenza e andando oltre i limiti di velocità), o in CHG, ovvero in regime di ricarica, quando si rilascia l’acceleratore o si frena. Nel traffico cittadino, o in manovra, comunque si può andare in EV (Electric Vehicle), ma con una autonomia che è al massimo di 2,5 km e senza superare i 50 km/h. Ciò detto, il sistema può “interpretare” lo stile di guida di chi è ai comandi e spingere fino a 70 km/h.

In elettrico la rumorosità è quasi nulla (resta solo il rotolamento dei pneumatici), ma vale la pena ricordare che quando entra in funzione il motore termico non cambia molto: la Casa fa sapere infatti che rispetto alla RAV4 di precedente generazione “l’isolamento sonoro è stato migliorato del 55%”.

Il nuovo SUV giapponese si distingue anche per la rivisitazione dello stile e per una serie di dotazioni ed equipaggiamenti che lo segnalano anche ad un pubblico più raffinato ed esigente. Nel frontale, ora più importante, spiccano i nuovi gruppi ottici Bi-LED, così come i fendinebbia. La fiancata è ben delineata grazie al nuovo disegno della linea di cintura e degli archi passaruota. Belli i cerchi da 17” e da 18”.

Gli interni sono stati ampiamente rivisitati. Plastiche e pelli sono di buon livello, i rivestimenti della plancia sono stati arricchiti con finiture premium, la qualità percepita è aumentata e si fa apprezzare il nuovo sistema di infotainment Touch 2 da 7 pollici. La console centrale, inoltre, è stata ridisegnata, ricavando nuovi spazi portaoggetti. Utili e comode le regolazioni elettriche al posto di guida, mentre il passeggero deve utilizzare sistemi manuali. In compenso si fanno apprezzare le regolazioni dei sedili posteriori, il portellone apribile elettricamente, l’ampio vano di carico. Come su tutti i SUV, la posizione alta favorisce la visibilità e regala una sensazione di dominio della strada, anche se gli enormi specchietti retrovisori possono limitare un po’ la visuale in certe condizioni (per esempio nelle rotonde).

Sul fronte tecnologia e sicurezza spiccano il Safety Sense Plus, che aggiunge ai dispositivi già presenti su Auris, Yaris e Aygo (sistema pre-collisione, avviso di superamento corsia, abbaglianti automatici, riconoscimento della segnaletica stradale) anche il sistema di rilevamento dei pedoni e il cruise control adattivo. Altra novità di rilievo è la disponibilità del Panoramic View Monitor, sistema che utilizza 4 telecamere collegate tra di loro per visualizzare una panoramica a 360° dell’area che circonda la vettura. Ovviamente è una dotazione per il top di gamma, ma sarebbe stato utile offrire di serie almeno i sensori di parcheggio, che invece sono previsti solo sulla versione Lounge, la migliore, in alternativa alla intermedia Style, alla entry level Active e alla Business (destinata alle flotte).

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Venerdì 3 Giugno 2016 - Ultimo aggiornamento: 15:58 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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