L auto che nel 1997 ha cambiato la storia, unendo benzina ed elettrico per ridurre consumi ed emissioni, arriva alla quarta generazione raggiungendo nuovi record di efficienza, ma soprattutto diventando più spaziosa e piacevole da guidare

Toyota Prius, la regina dell’ibrido si evolve ancora: migliorate prestazioni e piacere di guida

di Nicola Desiderio
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VALENCIA - Toyota Prius, è in rampa di lancio la quarta generazione dell’auto che ha riscritto la storia dell’automobile con l’ibrido nel 1997 generando una stirpe di ben 31 modelli (Lexus compresi) e 8,5 milioni di unità vendute, capace di raccogliere ampi consensi tanto che il 55% delle Auris e il 36% delle Yaris targate in Europa è ibrido, percentuali che salgono addirittura rispettivamente a 80% e 38% in Italia dove ormai il 2,1% dell’intero mercato è ibrido, quasi tutto coperto dal costruttore giapponese. E l’obiettivo è di vendere il 50% delle Toyota e delle Lexus con l’ibrido entro il 2020.

Il progresso è nei numeri. Oltre a quelli commerciali, la Prius ha i numeri tecnici. È la prima auto del Gruppo a impiegare la nuova piattaforma TNGA e promette un consumo di 3 litri/100 km pari a 70 g/km di CO2, un miglioramento del 21% rispetto alla precedente e, se vediamo ai dati della prima del 1997 (5,1 litri/100 km e 120 g/km) il progresso è stato del 42%. La nuova Prius è lunga (4,54 metri,+6 cm) e più bassa (1,47 metri, -2 cm) eppure è più spaziosa per i passeggeri, ha un bagagliaio da ben 502 litri (457 litri con il ruotino) con un piano di carico più basso di 11 cm, grazie alla batteria spostata sotto il sedile posteriore e più compatta e leggera del 10%, e un’aerodinamica da record (cx 0,24). Inoltre ha una scocca più rigida del 60% con un baricentro più basso di 2,5 mm e sospensioni posteriori più sofisticate (a doppio braccio oscillante al posto dell’assale torcente).

Più sportiva e più sicura. Vi basta? Ce ne sono anche altri, come il posto guida più basso di 59 mm e il volante è più verticale (da 24 a 20 gradi di inclinazione) che dice chiaramente quanto più sportiva sia la posizione del guidatore ma, nonostante questo, la visibilità anteriore e laterale è migliorata grazie alla linea di cintura e del parabrezza particolarmente bassa. Per quella posteriore il lunotto in due parti e la linea discendente del tetto non sono il massimo, ma per fortuna ci sono sensori, retrocamera e i sistemi che allertano in retromarcia sia se ci sono ostacoli sia se arriva qualcuno di lato. A questo proposito la dotazione di sicurezza comprende, oltre a 7 airbag, i sistemi pre-collisione con frenata autonoma e rilevamento pedoni, rilevamento stanchezza, lettura dei segnali, fari a Led a commutazione automatica, allerta per gli angoli ciechi e il superamento involontario delle linee di demarcazione della corsia con correzione attiva dello sterzo. Il tutto guidato da telecamera e radar che provvedono anche a regolare la velocità di crociera in base a quella di chi precede.

Nel segno dell’evoluzione. Per creare consumi da record il sistema ibrido è stato migliorato. L’1,8 litri a ciclo Atkinson ha un’efficienza di oltre il 40% grazie a modifiche a raffreddamento (ora dotato di flusso sdoppiato e pompa elettrica), EGR, recupero del calore e ad una generale riduzione degli attriti. È più efficiente (+20%) e compatto (-59 mm in meno) anche il power split device, ovvero il ruotismo epicloidale che collega motore a combustione interna, motore elettrico e generatore fungendo anche da trasmissione a variazione continua. La batteria è sempre al Ni-Mh, anche se il progetto prevede anche quella agli ioni di litio, ed è più piccola del 10%, ma ha un contenuto di energia superiore ed è più veloce nel recuperarla del 28%. Pure la PCU – che comprende l’elettronica di potenza e l’inverter che innalza la tensione da 201,6 Volt della batteria a 650 Volt per il motore – è più compatta del 33%, più leggera del 6% e ha perdite tagliate del 20%. Insomma c’è più corrente e il nuovo software incrementa di ben il 60% l’intervento del motore elettrico.

Si guida meglio e con piacere. Insomma, ce n’è abbastanza per essere incuriositi e vedere quale è il risultato di tutti questi miglioramenti. Avevamo già avuto occasione di provare la nuova Prius sul circuito del Fuji in anteprima, stavolta sono le strade di Valencia e dintorni a dare il battesimo vero alla regina delle ibride. E le sensazioni provate allora vengono confermate. Anche se la Prius dichiara una potenza inferiore (122 cv invece di 136 cv) offre una guida più pronta e brillante, con un effetto di slittamento della trasmissione ridotto e la possibilità di veleggiare fino a 110 km/h. Accade dunque più spesso di andare ad emissioni zero e, non appena arrivano le curve, si apprezzano le doti del nuovo telaio. Le sospensioni infatti, oltre a copiare meglio le sconnessioni, limitano assai meglio rollio e beccheggio e lo stesso accade per lo sterzo, più preciso e comunicativo che in passato. Dove invece si percepisce un progresso inferiore è nella modulabilità della pedale del freno del sistema elettroidralico by-wire che gestisce il rallentamento fino ad un certo punto con il motogeneratore e poi agendo fisicamente sui dischi. Così la Prius recupera l’energia cinetica e fa risparmiare sui materiali d’attrito.

Tutti i vantaggi dell’ibrido. Di risparmi l’ibrido in realtà ne consente molti altri perché consuma naturalmente meno gli pneumatici, non frizione o cambio al quale cambiare l’olio, paga la tassa di possesso solo sulla potenza erogata dalla parte termica e, in certe regioni ne è esentata in parte o del tutto, senza contare che in molte città non paga i parcheggi sulle strisce blu e aggira tutti i blocchi del traffico. Insomma, semplifica la vita e non di poco e questa nuova Prius ha il merito di aver eliminato quasi del tutto i compromessi e le rinunce connesse all’ibrido offrendo una piacevolezza di utilizzo mai raggiunta prima. E anche i consumi danno grandi soddisfazioni, soprattutto dopo avere imparato come sfruttare al massimo il sistema ibrido e in città: più il traffico è intenso, più la Prius fa valere il suo lato elettrico che vuol dire silenzio, rispetto ambientale e relax.

La partenza tra un mese. La nuova Toyota Prius sarò lanciata ufficialmente il fine settimana del 19-20 marzo con un listino che parte da 29.250 euro, ma per il periodo di lancio è possibile portarsela a casa per 27.750 euro. L’allestimento Active ha la dotazione di sicurezza quasi per intero, i fari a Led, il climatizzatore automatico bi-zona e altro ancora, mentre se si vuole il massimo ci sono la Style e alcuni pacchetti che completano la dotazione in modo degno per l’ammiraglia tecnologica delle Tre Ellissi. E per i clienti che non intendono l’auto come un investimento c’è anche la formula Pay per Drive: 300 euro al mese per 4 anni con assicurazione furto e incendio comprese, senza pagare alcuna maxi rata finale.
 

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Lunedì 28 Marzo 2016 - Ultimo aggiornamento: 19:12 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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