A sinistra la Fiat nuova Uno in versione Interlagos, a destra il concept Taigun esposto da Volkswagen

Salone di San Paolo: Brasile all'attacco
ma la partita più bella è Italia-Germania

di Giorgio Ursicino
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SAN PAOLO - Se la Volkswagen ha fatto la voce grossa gli altri non sono rimasti a guardare. Il tema più battuto è stato quello dei Suv compatti, una tipologia di veicoli nata proprio da queste parti dove sono privilegiate dimensioni e cilindrate contenute, ma molto apprezzate le doti di robustezza e mobilità. Nissan, che sarà l’auto ufficiale dei Giochi Olimpici (4.500 vetture fra Comitato e team Brazil), sta per inaugurare la sua nuova fabbrica a Recende nello stato di Rio e ha esposto il concept Extreme, un baby Suv progettato e realizzato in Brasile.

In pole position i Suv compatti. Tema Suv anche per gli alleati di Renault che possono contare pure sui modelli Dacia visto che il marchio romeno non è commercializzato in Sudamerica: sullo stand c’è il D-Cross, un’ipotesi di come potrebbe essere evoluto il Duster. Hyundai espone HB20x, anche questa una compatta con forme più grintose e tanto dinamismo, mentre Ford in Sudamerica anticipa addirittura la strategia «Go Further» recentemente lanciata in Europa.

La strategia globale dell'Ovale Blu. I modelli dell’Ovale Blu sono uguali in tutti i continenti, quindi in Brasile ci sono la Fiesta e la Focus, è stata esposta la Fusion (è la nostra Mondeo) da poco lanciata negli States, la poderosa sportiva Mustang, il crossover Edge, il pick up Ranger oltre al rinnovato Suv compatto EcoSport che proprio dal Brasile è partito alla conquista del mondo. Ma il vero rivale della Volkswagen nel grande Paese è la nostra Fiat che, da dieci anni, è il marchio più venduto sul mercato.

Fiat-Volkswagen, la partita del secolo. Una sfida intrigante che, vista dall’Europa, potrebbe sembrare poco probabile valutate le dimensioni globali dei contendenti. Nel mondo Wolfsburg vende più del doppio del Lingotto (circa 9 milioni contro poco più di 4) e fattura quasi il triplo; nel nostro Continente (27 paesi UE più 3 Efta) nei primi nove mesi il Fiat Group ha consegnato 623.791 vetture (il 16,8% meno del 2011) il Volkswagen Group 2.411.087 (stessi volumi dello scorso anno con un guadagno di oltre un punto e mezzo di quota). In Brasile, invece, la partita è aperta, la sfida appassionante, lo spettacolo garantito. Forse la dimostrazione che, senza i tanti errori del passato, è possibile sfidare i tedeschi non solo a pallone, ma anche in campo motoristico. Il duello ha origini antiche e numeri forti.

La General Motors ha una lunga tradizione. La Chevrolet, del gruppo GM, è presente in Brasile da 87 anni, per un lungo periodo ha commercializzato soprattutto vetture di origine Opel e ora occupa la terza posizione nella classifica delle vendite con una quota del 17,7%. Così tanti anni fa Volkswagen non era ancora nata e Fiat era soprattutto nota in Brasile per aver vinto la prima corsa automobilistica mai disputata nel Paese (al volante c’era il conte Silvio Alvares Penteado, era il 1908). Ma dopo la Guerra, quando la produzione del Maggiolino fu riavviata a Wolfsburg, la Volkswagen aveva forti ambizioni espansionistiche e il grande Brasile finì nel mirino.

Il Maggiolino guidò lo sbarco. La prima filiale estera fu fondata in Canada nel 1952, subito dopo seguì quella di San Paolo visto che nel 1950 l’importatore Brasmotor aveva già piazzato 651 Maggiolini e 302 Transporter. Nel 1953 iniziò il montaggio delle vetture provenienti dalla Germania nell’impianto di Ipiranga alla periferia di San Paolo. Ormai la strada della vera produzione in serie era tracciata e nel 1955 fu presa la decisione di costruire lo stabilimento di Anchieta a San Bernardo do Campo (30 km da San Paolo) che nel 1957 iniziò a produrre Transporter e nel 1959 il Maggiolino. Già nel 1970 l’impianto sfornò il milionesimo esemplare e sei anni dopo venne affiancato dalla fabbrica di Taubaté (150 km da San Paolo). Nel 1996 terzo impianto per i motori a Sao Carlo (250 Km da San Paolo) e infine nel 1999 fu inaugurato il quarto stabilimento a Curitiba.

Wolfsburg, un poker di fabbriche. Con i quattro impianti Volkswagen è il primo produttore in Brasile, finora ha assemblato sul posto oltre 20 milioni di veicoli, 828.400 dei quali lo scorso anno (nel 2012 saranno di più). Attualmente la VW ha una capacità produttiva di 3.500 unità al giorno e da 49 anni una Volkswagen è il modello più venduto (per 24 la Fusca, cioè il Maggiolino, negli ultimi 25 anni la Gol). Entro il 2013 Wolfsburg investirà altri 3,4 miliardi di euro, due terzi nel prodotto, un terzo per aumentare la capacità.

Il Lingotto è leader del mercato. Il Se Volkswagen è leader come produttore, Fiat è numero uno sul mercato, ininterrottamente da 10 anni. Il Lingotto ha iniziato a produrre in Brasile per volere dell’avvocato Agnelli nel 1976 e la fabbrica di Betim è diventata la più grande del Continente con una produzione vicina alle 800 mila unità l’anno. Un nuovo impianto è in fase di realizzazione a Parnambuco (250 mila unità l’anno, 4.500 dipendenti). Fiat a fine settembre occupa la prima posizione (oltre 611 mila veicoli consegnati) con 1,7 punti di quota di vantaggio su VW (22,9% contro 21,2%), margine che nell’ultimo trimestre è salito a 1,9% e nell’ultimo mese al 2%. Alle spalle della Gol due Fiat, la nuova Uno e la nuova Palio che precedono la Ford Fiesta.

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Domenica 28 Ottobre 2012 - Ultimo aggiornamento: 14-06-2017 10:17 | © RIPRODUZIONE RISERVATA