Autobus a Roma

Autobus sempre più vecchi, Covid rallenta il ricambio. Modelli elettrici lontani, ora priorità per sanificazione

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ROMA - Tra i settori dell'automotive e della mobilità su strada uno dei comparti che verrà maggiormente condizionato dal coronavirus è certamente quello del trasporto pubblico di persone con bus urbani, extraurbani e gran turismo. Lo conferma una indagine realizzata dal magazine specializzato Autobusweb che ha prospettato - con impatti diversi a seconda delle aree del mondo - una forte diminuzione del numero dei passeggeri trasportati con questa modalità collettiva e, di conseguenza, un radicale calo dei fatturati e degli utili delle aziende interessate.

In particolare - si legge su Autobusweb - questa ridotta (o assente) spinta finanziaria farà passare in secondo piano i programmi di passaggio dai motori termici a quelli elettrici, con uno spostamento delle scadenze fissate dalle varie Autorità per la conversione del parco veicolare. In Italia, scrive il magazine specializzato - si potrebbe assistere ad un ritorno al diesel, perché soluzione più economica in un contesto, come delineato dalla associazione Asstra, che prevede perdite di 200 milioni di euro al mese. Non vanno meglio le cose in Germania, dove Berliner Verkehrsbetrieben (BGV) che opera a Berlino ha appena cancellato un ordine che era stato firmato con la polacca Solaris per fornire 90 autobus 100% elettrici.

 Questo a causa del costo stimato per la transizione 530 milioni di euro per i prossimi 15 anni, a fronte di una perdita di 150 milioni di euro all'anno. Anche se lo studio a cui si fa riferimento è ante Covid (estate 2019) Autobusweb sottolinea che una strategia orientata a soluzioni innovative potrebbe aiutare il trasporto pubblico a riconquistare la fiducia degli utenti. Il documento dell'UITP 'L'impatto degli autobus elettrici sulla vita urbana' che viene citato riporta i risultati di un sondaggio realizzato a Parigi, in cui il 92% degli utenti di RATP ha affermato che ''viaggiare su autobus elettrici può contribuire a una migliore qualità dell'aria'' e il 93% di loro afferma addirittura che ''può migliorare l'immagine dell'operatore dimostrando che si prende cura dei propri clienti''.

Intanto tutto il settore si trova a dover realizzare rapidi interventi per la sanificazione dei mezzi e per garantire una presenza a bordo dei bus in linea con le norme su distanziamento. Sul tema esistono già dallo scorso febbraio linee guida pubblicate dalla UITP (Management of Covid-19. Guidelines for public transport operators) ma le procedure - segnala Autobusweb - vanno integrate con quanto la tecnologia e l'industria offrivano già sul mercato e con quanto, soprattutto, è stato rapidamente sviluppato per affrontare i problemi. Dalla Cina sono ad esempio arrivate le informazioni sulle speciali cabina di disinfezione per i bus urbani utilizzate a Shanghai dalla compagnia Yanggao.

I veicoli passano all'interno di queste struttura dove sono in funzione 250 tubi che emettono luce UV (che uccide i virus) con la capacità di trattare oltre 125 bus al giorno. Resta il problema della pericolosità delle emissioni ultraviolette, che sono dannose per la pelle umana, e che quindi limita l'uso di queste procedure a specifiche modalità di lavoro. Molto più semplice, invece, il ricorso a lampade sanificanti Led, come quelle realizzate per i bus dalla britannica Code 3 (Ecco group) e basate sulla tecnologia Vital Vio VioSafe. La sudamericana Marcopolo Next - divisione del costruttore di bus Marcopolo - propone invece una disinfezione con nebulizzatore, realizzata a veicolo fermo e vuoto con una apposita attrezzatura che compie automaticamente il processo di trattamento dell'abitacolo in 20 minuti. 

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Lunedì 18 Maggio 2020 - Ultimo aggiornamento: 08:53 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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