
Boom dei quadricicli, quelli zero emission sbaragliano il campo
Si chiamano tecnicamente quadricicli, anche se la vulgata popolare le ha ribattezzate microcar o “macchinette”, come per nobilitarle. Si guidano – in alcuni casi - a partire da 14 anni con il patentino AM e rappresentano ormai un fenomeno significativo, perché la loro espansione è evidente e tutti i principali costruttori si sfidano per averne almeno una in listino. E il mercato delle flotte osserva il fenomeno con altrettanto interesse e un obiettivo preciso: grazie al noleggio a breve termine di modelli Bev, far diventare i quadricicli elettrici strumenti strategici per il turismo e la mobilità condivisa. Di certo i quadricicli, oltre che un business emergente, sono già una soluzione interessante e intelligente per la mobilità urbana. Non a caso nel 2024 in Italia si è registrata una loro netta espansione con un aumento complessivo delle immatricolazioni del 25,78% per oltre 21.400 unità. Proprio come il resto del mercato automotive, questa nicchia virtuosa di veicoli sta tuttavia attraversando un periodo di transizione: se fino a pochi anni fa imperava nettamente il motore diesel, adesso è quasi completata la transizione verso l'elettrico salito all'84% delle preferenze.
Anche perché questa è la soluzione proposta dai grandi costruttori, a partire da Stellantis con la Citroën Ami e la Fiat Topolino. Piccola, agile, elettrica: ecco la formula vincente. Interessante lo studio di questo mercato, in base all'analisi Dataforce. È proprio figlia della transizione ecologica la leggera frenata delle immatricolazioni nel primo trimestre dell'anno: dopo il boom del 2024, il mercato italiano dei quadricicli ha registrato un calo del 6,9% con 3.892 veicoli. La flessione riguarda principalmente la categoria L6 (quadricicli leggeri con potenza massima di 6 kW e velocità limitata a 45 km/h) che perde l’8,8% rispetto al primo trimestre 2024. I quadricicli pesanti omologati L7, al contrario, risultano in lieve crescita (+1,0%), sostenuti appunto dalla varietà di modelli elettrici sbarcati sul mercato.
Il calo del canale dei privati, passato da 3.577 a 2.925 immatricolazioni (–18,2%), ha molto risentito dello stop agli incentivi. In controtendenza le flotte aziendali, che crescono del 6,7% e rappresentano una quota crescente del mercato. Ma il dato più eclatante è quello delle immatricolazioni da parte di costruttori e concessionari, che quadruplicano rispetto al 2024, passando da 102 a 425 unità (+316,7%). L'analisi statistica evidenzia nei dati di crescita il successo della Topolino, con quasi 100 unità targate ogni mese. L'alimentazione elettrica è diventata dominante e sta trainando il segmento dei quadricicli leggeri e di quelli pesanti con una crescita del 35,5%. Nel trimestre sono 3.253 le unità immatricolate, in aumento del +35,5%. Nella sola categoria L6 la crescita è del 46,3% (da 1.822 a 2.665 unità). I veicoli L7 elettrici mantengono un segno positivo (+1,7%). Le performance migliori si osservano tuttavia nei canali fleet, che crescono del +40,3%, e nelle autoimmatricolazioni, che esplodono da 92 a 416 unità (+352%), contribuendo in modo significativo al volume dei Bev (full electric).
A livello di modelli, la Citroën Ami resta la più immatricolata (1.073 unità) ma perde il 15% rispetto al 2024. Al contrario, la Fiat Topolino conquista il mercato con 991 immatricolazioni (+411%), scalando rapidamente le classifiche. Ottima anche la performance di Aixam e-City, che cresce del 167%. Tra i modelli L7 Bev, Xev Yoyo rimane il top nonostante un lieve calo (davanti a Microlino e Street Cart), mentre il Silence S04 debutta con 53 unità. Nei prossimi mesi ci si attende un’ulteriore crescita dell'intero comparto grazie all’arrivo di brand che hanno investito molto nel business dei quadricicli come Mobilize e Dr, in attesa di sapere se si concretizzerà l'idea di una kei car europea con piattaforma multibrand svelata da Luca De Meo. La spinta arriverà inoltre dalla nuova piattaforma Ecobonus, attiva dal 18 marzo, che prevede 30 milioni di euro per ciclomotori e motocicli ibridi ed elettrici. La resa dei quadricicli termici negli ultimi 24 mesi è evidente: meno 64,1%, con 639 unità. Giù in particolare quelli leggeri (L6) con un crollo del 73,6%. Il calo riguarda anche le flotte che scendono del 49,7%, mentre il noleggio a lungo termine quasi si azzera. Tra i modelli termici, la Ligier JS50 guida ancora la classifica (242 unità), pur dimezzando i volumi. Il Chatenet CH46 perde il 56%, la Casalini 550 è un’eccezione positiva con +53%.