Un parco auto

L’economia contrasta il rispetto ambientale. L’indagine mette in risalto il fatto che gli italiani non sono propensi a cambiare l’auto

di Patrizia Licata
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Italiani innamorati dell’automobile, ma poco propensi a spendere, specialmente sull’auto 100% elettrica: questo il quadro restituito dall’indagine annuale sulla mobilità nel nostro Paese condotta da Aniasa e Bain & Company (“Il vento dell’Est soffia sull’automotive”). Lo scenario incerto, creato prima dalla pandemia e dalla penuria di componenti, poi dalla guerra in Ucraina e dalla crisi economica, frena gli acquisti di automobili da parte degli italiani, con immatricolazioni a -9,7% nel 2022 rispetto al 2021. Quasi il 60% dei nostri connazionali non ha preso in considerazione l’acquisto di un’auto nel 2022, principalmente perché ritenuta troppo costosa. Gli italiani sono anche “disorientati” dalle tante motorizzazioni disponibili, tra elettriche a batteria (BEV) e diverse tipologie di ibride; comunque, la full electric non convince per il prezzo elevato. Il risultato è che gli italiani si tengono l’auto che già hanno, come conferma il drastico crollo delle rottamazioni (-30% nel 2022 rispetto al 2021), con quasi mezzo milione in meno di vetture rottamate. Cresce di pari passo il parco circolante, che è doppio rispetto a 20 anni fa ed è rappresentato da vetture vecchie, in media, di 12 anni.


«In un contesto di incertezza come quello attuale, la centralità per gli italiani dell’aspetto economico legato alla mobilità emerge con forza», afferma Gianluca Di Loreto, Partner Bain & Company. Solo incentivi e sconti ben orchestrati possono convincere gli italiani a considerare l’acquisto.
Oppure, si guarda al noleggio, la cui crescita come canale di acquisizione dell’auto è «uno dei trend inarrestabili del mercato auto italiano», evidenzia il Vice Presidente Aniasa, Italo Folonari. Il noleggio ha nel 2022 un’incidenza superiore al 30% sulle immatricolazioni registrate a livello nazionale. 

A soffrire del trend negativo delle vendite sono soprattutto le utilitarie, che pure hanno fatto la storia dell’auto in Italia, con quote del 20% del mercato. Ma nel 2022 il segmento A è sceso al 15% a causa di un crollo delle vendite (-22%). Al contrario, salgono le vendite delle auto più voluminose, anche di lusso. Persino nelle elettriche a batteria vincono le dimensioni medio-grandi, che catturano circa il 13% delle immatricolazioni del primo trimestre del 2023, contro il 2,6% delle compatte. Restano, comunque, più diffusi i motori a benzina e i modelli ibridi mild (segno, ancora una volta, che la prima esigenza degli italiani è risparmiare nel momento dell’acquisto). In termini geografici, le BEV sono più diffuse in città e nel Centro-Nord, mentre il Sud Italia non va oltre il 5-6% del totale del mercato delle elettrificate che somma le BEV e le ibride plug-in PHEV. In questi trend, il nostro Paese si stacca dalla media dell’Europa, dove le vendite complessive registrano un calo più contenuto (-3,9%) e le vendite di BEV sono in crescita: rappresentano il 14,7% del mercato nel 2022 (erano il 10,8% nel 2021) e sono trainate da Germania e Regno Unito, mentre Italia e Spagna restano fanalini di coda.

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Martedì 30 Maggio 2023 - Ultimo aggiornamento: 13:11 | © RIPRODUZIONE RISERVATA