Nel 1969 venne sviluppata la Porsche 908/02 Spyder che ottenne vittoria assoluta con Gerhard Mitter e Udo Schütz

La Targa Florio e le 11 vittorie Porsche: una lunga storia di record, amore e passione

di Sergio Troise
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PALERMO - Passione, tradizione, emozione. Persino commozione. Sono i sentimenti vissuti nel weekend della Targa Florio numero 100, evento magicamente sospeso tra la realtà di un automobilismo necessariamente mutato, e il ricordo vivo, palpitante, emozionante di un passato glorioso, riproposto dall’ACI di Angelo Sticchi Damiani più o meno con lo stesso coraggio che ebbe Vincenzo Florio quando inventò ‘a cursa nel lontano 1906.

I marchi che della Targa hanno scritto la storia hanno risposto tutti all’appello. Ma un ruolo da autentica star l’ha rivestito la Porsche, che della mitica corsa siciliana detiene il record di vittorie: ben 11. Una in più dell’Alfa Romeo, quattro più della Ferrari. Per non contare 9 secondi posti, 12 terzi e 8 record sul giro. Soprattutto, vale la pena ricordare che dal lontano 1965 nella gamma Porsche c’è sempre stato un modello Targa, nome ispirato proprio alla corsa siciliana, che distingue le carrozzerie coupé con tetto rigido asportabile, solitamente sorretto dal parabrezza e da un robusto roll-bar.

Per onorare al meglio il ritorno sulle strade della propria gloria, la casa tedesca ha aperto le blindatissime porte del suo museo e ha portato in Sicilia alcuni dei suoi capolavori su quattro ruote. Uno di questi, la 908/2 con i colori Gulf, meglio nota come la Porsche bicicletta, per via della sua eccezionale leggerezza, è stata addirittura esposta in una grande vetrina su ruote, piazzata prima nel centro di Palerno, davanti al teatro Massimo, poi nel paddock di Floriopoli, dove si è svolto l’Historic Speed, passerella rombante che ha segnato il gran finale dell’evento siciliano davanti ad una folla entusiasta di oltre 20.000 spettatori.

Tra gli altri capolavori portati in Sicilia, le rarissime Porsche 550 Spyder, 356 B 200 GS-GT e 718 RS 60 Spyder del 1960, e la 911 Carrera RSR, GT estrema (3.0 litri, 330 cavalli, 850 kg), con cui Van Lennep colse nel 1973 l’ultimo successo Porsche alla Targa Florio.

Con la casa di Zuffenhausen si sono rivisti a Palermo e dintorni anche alcuni dei grandi piloti dello squadrone tedesco degli anni 70, in testa Vic Elford (arrivato dagli Stati Uniti, dove vive) e Gijs Van Lennep, autentici mostri sacri di un’epoca romantica, che non c’è più. Entrambi sono rimasti legatissimi alla Targa e alla Sicilia. E ad alcuni amici che qui avevano conosciuto. Come Francesco Liberto, meglio noto come Ciccio, il calzolaio che confezionava scarpe su misura a tutti o quasi i piloti della Targa (e non solo). Scarpe speciali, da guida, cucite a mano e in morbida pelle, tuttora prodotte artigianalmente e messe in vendita a prezzi (sempre trattabili) oscillanti tra 1000 e 1500 euro.

E’ talmente forte il legame con questo simpatico personaggio siciliano, ormai ultraottantenne, che tutto lo staff Porsche è andato a Cefalù per rendergli omaggio e scattare foto ricordo davanti alla sua bottega. E poi, la domenica, Ciccio è stato ospite nei box di Floriopoli e ha pranzato con Van Lennep ed Elford. Particolare il legame con quest’ultimo, come lo stesso Ciccio ha rivelato. “Vic ha due piedi particolari, calza 43 a sinistra e 45 e mezzo a destra. Senza di me non so come avrebbe fatto”.

“Certi rapporti possono nascere soltanto in Italia, e in particolare in Sicilia” ha confidato Van Lennep, olandese aperto e simpatico, che non ha avuto esitazioni nel dichiarare la sua preferenza per la Targa Florio anche rispetto alla 24 Ore di Le Mans. “Alla Targa si corre col cuore, a Le Mans col cervello” ha detto l’ex supermanico della 911. E gli ha fatto sponda Vic Elford, osservando che “a Le Mans non potrà mai succedere che il pubblico venga ad aiutarti se sei in difficoltà. A me è capitato. Mi fermai due volte per controllare il fissaggio di una ruota che ballava, e per due volte il pubblico mi sollevò l’auto, sostituendosi al crick che non avevo. Un’esperienza unica e indimenticabile”.

Al di là dell’amarcord personale dei due grandi piloti degli anni 60/70, vale la pena ricordare che già nel 1922 la Austro Daimler “Sascha”, costruita da Ferdinand Porsche (45 cv e 598 kg) partecipò alla corsa siciliana aggiudicandosi primo e secondo posto nella sua categoria. Da allora, la casa di Zuffenhausen avrebbe totalizzato, come detto, 11 vittorie assolute, tutte ottenute tra gli anni 50 e 70.

Tra i successi più importanti merita di essere ricordato quello del 1956 con l’italiano Umberto Maglioli, che al volante di una 550 A Spyder vinse con un vantaggio di quasi 15 minuti sul secondo classificato, dimostrando che un’auto con un piccolo motore 4 cilindri 2,0 litri poteva battere vetture più potenti. L’importante era trovare l’equilibrio perfetto nel rapporto peso/potenza. Una formula che nel 1969 si sarebbe rivelata al centro del progetto 908/02 Spyder, la celeberrima Porsche “bicicletta” di cui s’è detto.

La vittoria di Maglioli nel 1956 ha segnato l'inizio di una straordinaria storia di successi. Dopo quel trionfo, la coppia di piloti Edgar Barth e Wolfgang Seidel conquistò la seconda vittoria assoluta nella Targa Florio con la Porsche 718 RSK Spyder. Nel 1960 seguì la vittoria di Joakim Bonnier e Hans Herrmann con la 718 RS 60 Spyder, e nel 1963 quella di Joakim Bonnier e Carlo Abate con la 718 GTR.

Il 1964 inaugura una nuova stagione nelle competizioni con la 904 Carrera GTS, concepita da Ferdinand Alexander Porsche: i piloti Antonio Pucci e Colin Davis stracciarono tutti i prototipi della concorrenza con un modello di serie Tipo 904 conquistando la quinta vittoria assoluta nell’aprile del 1964.

Con l'introduzione della 911, nel ‘64 inizia una nuova era anche nella costruzione delle vetture sportive. Il motore a sei cilindri derivato da quello della 911 assicurò l'imbattibilità della Porsche 906 Carrera non solo nella categoria delle vetture sportive da due litri. Alla 50ma edizione della Targa Florio, nel 1966, vincevano Herbert Müller e Willy Mairesse sulla vettura costruita con telaio tubolare e carrozzeria in materiale plastico.

Nel maggio 1967, la squadra Porsche si presentava alla Targa Florio con sei prototipi della 910. La corsa si concluse con una triplice vittoria, quando anche Rolf Stommelen e Paul Hawkins tagliarono il traguardo con la 910-8 davanti alle due vetture da corsa Tipo 910-6. Porsche ottenne poi la tripletta nel 1968 con la vittoria di Vic Elford e Umberto Maglioli con la Tipo 907-8. L’ambita Coppa Florio passò definitivamente nelle mani di Porsche AG e si conquistò un posto d’onore nello studio di Ferry Porsche.

Nel 1969 venne sviluppata la Tipo 908/02 Spyder per adeguarsi al nuovo regolamento del Campionato Mondiale Marche. Quattro delle sei Porsche 980/02 presentatesi alla partenza conquistarono i primi quattro posti. La vittoria assoluta spettò a Gerhard Mitter e Udo Schütz che, dopo 6h07’45”, stabilirono anche un nuovo record del percorso. Anche la Targa Florio del 1970, in cui Porsche schierò la leggera e agile Tipo 908/03 Spyder, si concluse con una doppia vittoria (Jo Siffert/Brian Redman, Pedro Rodriguez/Leo Kinnunen) e con il giro record di Kinnunen ad una velocità media di 128,57 km/h. Nel 1973, come detto, Gijs Van Lennep e Herbert Müller al volante della Porsche 911 Carrera RSR entrarono come vincitori negli annali della corsa più antica del mondo.
 

 

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Venerdì 13 Maggio 2016 - Ultimo aggiornamento: 24-05-2016 08:04 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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