L'Azimut 60

Azimut 60, a bordo comfort e soluzioni da mega yacht: in 18 metri il meglio del Made in Italy

di Sergio Troise
  • condividi l'articolo

CANNES - Il Made in Italy è stato il grande protagonista della 40ma edizione dello Yachting Festival di Cannes, salone nautico svoltosi in Costa Azzurra dal 12 al 17 settembre. Le nostre barche hanno recitato un ruolo da autentiche star, mettendo in mostra eccellenza tecnologica, design, stile, eleganza, qualità. E, soprattutto, proponendo al mercato internazionale una immagine dell’Italia vincente, capace persino di concedersi il lusso di riproporre lo spirito di quella Dolce Vita che negli anni sessanta ci segnalò al mondo.

Dolce Vita 3.0 è appunto il tema che si è dato Azimut Yachts, cantiere leader mondiale tra i produttori privati di barche di lusso, che a Cannes ha presentato una flotta di 19 imbarcazioni, con quattro novità esposte in anteprima mondiale: il Grande 37 metri, il più piccolo 27 metri, il 60 Fly e l’S7.

Tutte progettate da Stefano Righini, sono state allestite e arredate, negli interni, con la collaborazione di due grandi architetti: Achille Salvagni e Francesco Guida, il primo affermatosi per l’interior design di abitazioni di lusso in città come Londra, Parigi e New York; il secondo con una consolidata esperienza in campo nautico. Entrambi hanno regalato ad Azimut magistrali soluzioni in materia di sfruttamento degli spazi, luminosità degli interni, eleganza delle finiture.

Siamo saliti a bordo del 60 Fly, yacht di 18 metri in grado di offrire soluzioni degne di una imbarcazione di 80 piedi. E ne abbiamo verificato le qualità degne di un prodotto d’eccellenza. Guidati da Marta Bertolini, responsabile dello stile di Azimut, abbiamo scoperto un prodotto di assoluta avanguardia, realizzato tra l’altro con l’impiego del carbonio per le sovrastrutture, e con un’accurata scelta dei materiali per gli arredi degli interni. Interni che ospitano tre cabine (quella armatoriale a centro barca), tre bagni, più un alloggio marinaio a poppa, che può disporre, a scelta dell’armatore, di uno o due posti letto.

Esternamente l’imbarcazione si fa notare per la prua dritta, il taglio sportivo e i maggiori volumi, per niente appesantiti dalla presenza del fly. Le ampie finestrature della tuga, che sul lato a dritta diventano a tutta altezza, conferiscono, dall’interno, una visuale sul mare senza precedenti, grazie al ribassamento della falchetta in corrispondenza del salone. La sensazione è di trovarsi a bordo di una piccola nave da crociera con panorama vista mare.

Ma la parte più sorprendente è il flybridge, che offre una superficie estremamente ampia, distinta in tre aree: la zona comando con sedute per pilota e copilota e prendisole a fianco; la dinette con mobile bar e griglia, e una ulteriore zona living verso poppa. In pratica sul “tetto” della barca c’è un vero e proprio salotto all’aperto, riservato e spazioso, arredato con divani stile casa e morbidissime cuscinerie rivestite in un tessuto tecnico di ultima generazione – si chiama batyline - soffice al tatto ma – informa il cantiere - estremamente resistente e di facile manutenzione anche in ambiente marino. Il comfort è garantito anche dall’hard top con bimini elettrico.

Fly a parte, anche la prua offre un’isola di privacy raramente vista su un’imbarcazione di queste dimensioni: l’ampia zona prendisole può trasformarsi in area lounge, sfruttando due grandi divani contrapposti. La zona di poppa, invece, è dominata da un divano a C in grado di offrire fino a 8 posti per il tavolo da pranzo. Sotto, c’è spazio a volontà per custodire un seabob e tutto il materiale tecnico dell’imbarcazione. A livello del mare, ovviamente, la plancetta in grado di alloggiare un tender da 3,25 metri e di fare da comoda base per discesa e salita dall’acqua.

Gli interni offrono, come detto, soluzioni totalmente innovative, in grado di regalare lo stile e il comfort di un mega yacht. In dinette si può fare colazione, o semplicemente lasciarsi trasportare godendosi la vista sul mare. «Oltre che come zona pranzo – spiega Marta Bertolini - quest’area può essere utilizzata anche come seconda zona lounge grazie anche al tavolo up/down, proposto in cristallo o in legno massello». Dalla zona pranzo alla zona lounge gli spazi fluiscono con continuità, così come dall’esterno all’interno, separati da una porta senza mostra. Di particolare effetto è anche il design della cucina, dove al top e al cielino sono state date forme circolari in continuità con gli altri ambienti. I fuochi sono quattro, e naturalmente non mancano forno, frigo e ice maker (separato). Tra le dotazioni di servizio, sottocoperta si trova anche la lavatrice.

Anche il disegno degli arredi e la scelta dei materiali hanno conferito alla parte coperta della barca una personalità unica. Tre essenze per il legno: rovere spazzolato color sabbia scuro e legno Tai a poro chiuso color perla vengono impreziositi da finiture in massello di mogano e fasce di ottone e acciaio cromato. Persino il calpestio in dinette si fa notare: né teak né moquette (disponibili comunque a richiesta), ma un rivestimento in Tecdue, materiale innovativo che pur essendo resistente all’acqua mantiene il caldo effetto tessile, distinguendosi per un disegno spigato che esalta l’eleganza dell’arredo.

Sottocoperta l’Azimut 60 propone, come detto, un layout a tre cabine e tre bagni. Con uno stile mutuato dall’home design, la cabina armatoriale posta a centro barca, a tutta larghezza, si distingue per elementi di design fortemente caratterizzanti, pezzi unici sospesi che proseguono il gioco di linee sinuose degli altri ambienti, pur mantenendo un elevatissimo livello di storage. Non manca un vero e proprio comò, mentre il grande letto disposto per madiere consente di godere di una meravigliosa vista sul mare. La Tv è a scomparsa; l’armadio e la sala da bagno sono posti a poppavia di modo da separare la cabina dalla sala macchine e garantire maggiore silenziosità.

La motorizzazione è costituita da due Man da 800 hp in linea d’asse (a richiesta sostituibili con due Volvo Penta 900). Le prestazioni dichiarate indicano in 31 nodi la velocità massima. Interessanti le soluzioni tecniche di ultima generazione concentrate nell’Innovation Lab di Azimut nell’ambito dell’ECS (Enhanced Cruising Solutions), un programma studiato per offrire la migliore gestione dell’imbarcazione. Tra i sistemi di assistenza alla navigazione non mancano, dunque, l’Active Trim Control (consente di garantire l’assetto migliore riducendo l’attrito e ottimizzando i consumi) e l’Electronic Power Steering (sistema di timoneria elettronica con funzioni di controllo della sensibilità personalizzabili dal comandante).

Il prezzo è di 1,4 milioni di euro più tasse. Non ci crederete, ma prima ancora di varare la prima unità ne sono state già vendute sei, sulla carta. E quella esposta a Cannes è andata a un armatore arrivato dalla Puglia.
 

 


.

 

  • condividi l'articolo
Mercoledì 20 Settembre 2017 - Ultimo aggiornamento: 16:21 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti