La Jeep Grand Cherokee 4xe

Jeep, l'avventura ama la natura. Il marchio yankee è l’interpretazione dello “spirito libero” e del rispetto ambientale

di Sergio Troise
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C’era una volta la mitica Willys, la Jeep sbarcata in Italia con gli alleati durante la seconda guerra mondiale e diventata la madre di tutti i fuoristrada moderni. Con quella piccola e agile offroad le nuove Jeep hanno poco in comune, ad eccezione delle immancabili sette feritoie verticali sul frontale e di quello “spirito libero” che ha fatto del marchio yankee un’autentica icona. Ma è proprio rifacendosi a quel concetto di libertà che il marchio americano di proprietà Stellantis ha avviato il piano Zero Emission Freedom, libertà a emissioni zero, incentrato sulla diffusione dell’ibrido nelle sue diverse declinazioni (con la spina e senza) e mirato al lancio, all’inizio del 2023, del primo Suv 100% elettrico.


“Ci prepariamo a una svolta storica, un segno della nostra volontà di proseguire verso una libertà 100% elettrificata» ha dichiarato di recente Antonella Bruno, n. 1 di Jeep per l’Europa, facendo il punto sul piano di rinnovamento in atto sull’asse Detroit-Melfi. Un piano che è parte integrante del Dare Forward 2030, la strategia a lungo termine annunciata a suo tempo dal Ceo di Stellantis Carlos Tavares, che mira a raggiungere le zero emissioni entro il 2038, con una riduzione del 50% entro il 2030. Confortanti i primi riscontri: nel 2021, su 4 Jeep vendute in Europa, una era 4xe, e nei primi due mesi del 2022 il dato è cresciuto fino ad arrivare a una su tre. In Italia, poi, il marchio americano ha raggiunto la leadership dei LEV, ovvero di tutte le vetture con la spina (BEV e PHEV). “Questa è la migliore dimostrazione dell’attenzione verso una mobilità sostenibile anche tra gli appassionati dell’off-road” dicono in casa Jeep, sottolineando l’impegno messo nello sviluppo delle tecnologie 4xe ed e-Hybrid, due facce distinte e complementari della stessa medaglia.

Dopo la buona accoglienza riservata a Renegade e Compass 4xe plug-in, sono state dunque lanciate le nuove versioni e-Hybrid senza ricarica alla spina e con la sola trazione anteriore. L’obiettivo era replicare il successo avuto dalle plug-in 4x4 (le Jeep 4xe sono state nel 2021 le più vendute in Italia nel mercato Low Emission Vehicle), ma è fuor di dubbio che le nuove e-Hybrid 4x2 hanno trovato la strada spianata per conquistare fette di mercato ancora più ampie, sia nel comparto delle “piccole” (la Renegade misura 4,24 metri) sia delle “medie” (la Compass arriva a 4,40). Rispetto ai modelli che hanno fatto da apripista nel campo dell’ecocompatibilità, le nuove Jeep si differenziano non solo per il sistema di trazione ma anche per la motorizzazione: al 4 cilindri 1.3 ibrido declinato nelle potenze di 140 e 170 cv, è subentrato infatti un 4 cilindri turbo 1.5 della famiglia Global Small Engine prodotta a Termoli, che eroga 130 cv/240 Nm. Diverso anche il cambio automatico doppia frizione, non più a 6 ma a 7 marce. Quanto alla componente ibrida, il sistema include un piccolo motore elettrico a 48 Volt integrato proprio nel cambio, con 15 kW (20 cv) e 55 Nm di coppia, che può trasmettere il moto alle ruote anche quando il motore termico è spento. 

Il prossimo step del piano di elettrificazione prevede l’arrivo entro l’estate della nuova ammiraglia Grand Cherokee nella sola versione 4xe, ibrida plug-in capace di percorrere fino a 51 km in modalità solo elettrica. Costruita a Detroit, sarà un maxi-Suv di 4,91 metri disponibile da giugno, con allestimenti e prezzi da decidere, ma in pre-lancio è stata proposta (fino al 30 marzo) una Exclusive Launch Edition, in pratica una Grand Cherokee full optional con contenuti che ne esaltano non solo la tecnologia ibrida, ma anche lusso, comfort e margini di sicurezza elevatissimi. In questo caso, però, motore e cambio non sono del tutto inediti, in quanto già sperimentati su Wrangler 4xe, il fuoristrada duro e puro del marchio Jeep che utilizza un 4 cilindri 2.0 turbo accoppiato a due unità elettriche, una collegata al motore termico, l’altra integrata nel cambio automatico a 8 marce al posto del convertitore di coppia. La combinazione produce una potenza di 380 cv/637 Nm, quanto basta per assicurare prestazioni adeguate al rango della vettura, ma anche per esaltare l’efficienza e, di conseguenza, il rispetto per l’ambiente.

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Venerdì 1 Aprile 2022 - Ultimo aggiornamento: 16-07-2022 19:08 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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