la Cupra Kiro

Ricetta catalana: nata per trionfare. Cupra, brand nato pochi anni fa, è già un successo che vuole ripetersi anche nello sport

di Mattia Eccheli
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Cè anche un titolo mondiale nel palmares della Cupra Kiro, che ha ereditato i successi della scuderia che ha più volte cambiato nome (e proprietà) nelle dieci stagioni precedenti. La nuova denominazione, così come il powertrain Porsche della monoposto con le finiture ramate che contraddistinguono il marchio spagnolo del gruppo Volkswagen, sono recentissimi e risalgono all'acquisizione della Ert di Hong Kong, il cui quartier generale operativo si trova peraltro nel Regno Unito, a Silverstone, da parte del fondo di investimento statunitense Forest Road, che controlla l'intero capitale. Cupra, che aveva debuttato nel mondiale elettrico tre anni fa assieme alla squadra tedesca Abt (rientrata nel circuito elettrico dopo un anno di “pausa forzata” dovuta al divorzio da Audi, che aveva chiuso il programma della Formula E), è rimasta nel circuito affiancando la Kiro, il nome scelto dalla nuova proprietà.

La casa catalana è stata evocata più di una volta come possibile nuovo costruttore riconosciuto dalla Fia per la Formula E: «Non abbiamo individuato un percorso, ma non è escluso», ha concesso Xavi Serra, responsabile della divisione Motorsport di Cupra. A proposito della decisione del “matrimonio” americano ha precisato che «volevamo rimanere nel mondiale elettrico perché Cupra è sinonimo di elettrificazione. E di prestazioni». Del resto, entro la fine del decennio il costruttore ha progettato di portare in Nord America almeno due Suv, anche se l'operazione è adesso fortemente legata al giro di vite dell'amministrazione Trump e dei dazi sulle auto non prodotte negli Stati Uniti. La Formula E è un inizio: «Le due aziende hanno una visione futuristica per cambiare le cose e farle in modo diverso. Questo campionato è una forma per avviare la collaborazione», aveva aggiunto. 

La speranza è quella di portare «regolarmente a punti» i due piloti, obiettivo già anticipato come «non facile» dallo stesso Serra. La stagione, malgrado il powertrain di Porsche, quello vincente e riadattato impiegato la passata stagione dal costruttore tedesco, sta confermando i timori del manager spagnolo e finora il solo Dan Ticktum, 53 partenze nel mondiale elettrico, è andato a punti: ottavo a Città del Messico, nono nel secondo ePrix di Jeddah e settimo a Miami, dove il compagno di squadra David Beckmann si era distinto nelle qualifiche arrivando fino alla fase a duelli, anche se poi in gara era stato toccato rimediando una foratura che lo aveva di fatto tolto dalla classifica.

Nella graduatoria a squadre, la Cupra Kiro ha 12 punti e ha evitato l'ultima posizione, contribuendo anche al bottino della Porsche, seconda nel trofeo costruttori. Il tedesco Beckmann prova a guardare avanti: «Se riusciamo a mantenere il nostro ritmo sul giro secco e ad avere più fortuna in gara, penso che potremmo ottenere un buon risultato a Monaco». Il Team Principal Alex Hui apre una parentesi sulla gara della Florida: «Abbiamo lavorato duramente fin dal nostro arrivo a Miami, ed è stato fantastico aver conquistato un altro piazzamento a punti – osserva – Dopo Jeddah, abbiamo concentrato tutte le nostre energie e la nostra attenzione sul miglioramento del pacchetto, e dopo aver visto alcuni progressi incoraggianti, penso sia evidente che abbiamo “svoltato”. Dan e David hanno guidato molto bene e vediamo David continuare a fare progressi. Speriamo di poter mantenere questa condizione anche per le prossime gare». Prima dell'avvio della stagione il manager aveva confermato che «la macchina può vincere delle gare perché al novantotto o novantanove se al cento per cento è praticamente la monoposto nuova. Ho fiducia nel “pacchetto” che ci ha fornito Porsche».

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sabato 3 maggio 2025 - Ultimo aggiornamento: 04-05-2025 12:09 | © RIPRODUZIONE RISERVATA