
Partenza a razzo del Sol Levante: l’esperienza paga. Nissan e Rowland hanno dominato la prima parte della stagione

FE, nelle prime libere Günther (Ds Penske) il più veloce, come l'ultima volta a Jakarta. Poi da Costa (Porsche) e Mortara (Mahindra)

FE, de Vries (Mahindra) il più "indonesiano" dei piloti: «Conta la qualifica». Günther (Ds Penske): «Attenzione al meteo»

FE, a Jakarta tutti all'inseguimento di Rowland (Nissan). Günther (Ds) in Indonesia ha due pole, un primo e un terzo posto
l primato nella classifica piloti e costruttori e il secondo posto in quella per team. La Nissan ha iniziato in modo quasi prepotente il campionato di Formula E in corso, il primo con le monoposto Gen3 Evo, per il quale si propone come una delle protagoniste per la vittoria finale. E dire che la casa giapponese aveva vissuto già buone stagioni, come la scorsa, conclusa con il quarto posto, e soprattutto la 6 (2019-2020) con la piazza d’onore, ma allora a correre con le insegne di Nissan era il team DAMS, passato nel 2022 sotto il controllo diretto e totale del costruttore di Yokohama. «Quest’anno abbiamo una macchina nuova e un powertrain più efficiente» dice subito il team principal Tommaso Volpe che però vede anche altri fattori alla base dei progressi che hanno portato ad ottenere i livelli attuali di competitività.
«Anno dopo anno stiamo migliorando come squadra: alla fine questa è la terza stagione come Nissan Formula E Team. Siamo quindi un’organizzazione giovane che ha dovuto ricostruirsi e ora sta finalmente raccogliendo i frutti del proprio impegno». Il manager italiano non nasconde che anche la collaborazione con il team McLaren (che utilizza il powertrain giapponese dalla stagione 9) abbia dato il proprio contributo. «Con loro – continua Volpe – abbiamo un rapporto più stretto di quello che solitamente c’è con una squadra satellite condividendo dati fondamentali. Lo facciamo perché parliamo di un team che ha già vinto due campionati con un altro costruttore (Mercedes, ndr) e questo ha aiutato a rendere forti tutte e quattro le vetture che montano il nostro powertrain». Non a caso, Nissan conduce la classifica per costruttori con 146 punti contro i 120 di Porsche che può però contare su 6 monoposto in pista. Il trascinatore in pista per il team giapponese è Oliver Rowland, esperto pilota oramai alla sua ottava stagione e il cui ritorno lo scorso anno è stato fortemente voluto da Volpe che non ha mai nascosto la sua grande stima per il britannico.
«Ha un grande talento ed ha sempre dimostrato di essere un pilota velocissimo. Certo è molto impulsivo – ammette il numero 1 della squadra che ha sede in Francia – ma già dalla scorsa stagione è maturato e riesce finalmente ad evitare alcuni eccessi del passato. Sicuramente avere una macchina forte lo porta a rischiare di meno, ma anche in questo caso la consapevolezza riguarda tutto il team: questo ci permette di lavorare meglio e di fare anche qualche piccolo errore». Rowland infatti, da pole man (ne ha ottenute 8 in carriera) si è trasformato in stratega e, senza mai partire al palo, dopo un 14° posto al primo round a San Paolo, ha infilato una vittoria a Città del Messico seguita da un secondo posto e un altro trionfo a Jeddah.
Solo a Miami l’inglese ha steccato a causa di problemi ai freni in qualifica, ma è riuscito a prendere comunque l’ultimo dei 69 punti che gli assegnano il primato provvisorio. Proprio in quell’occasione però il compagno Norman Nato, dopo quattro round andati a vuoto, ha piazzato una pole position e un 6° posto che poteva essere una vittoria se non ci fosse stato l’incidente di Jake Hughes con la propria Maserati. Anche nel caso di Nato, alla sua quarta stagione piena in Formula E e arrivato per rimpiazzare Sacha Defenestraz, si tratta di un ritorno dopo un anno in Andretti. Anche per lui Volpe ha parole di elogio. «Norman è stato sempre veloce quanto Oliver. Nelle prime gare c’è stato un mix di sfortuna e di errori, ma i due mesi di pausa dopo Jeddah lo hanno aiutato ad azzerare il cervello e ad arrivare carico a Miami. La buona notizia – conclude il team principal di Nissan – è che, oltre ad una macchina veloce, possiamo contare su due piloti forti e questo farà sicuramente la differenza per il campionato».