La Ferrariri F1 a Montecarlo

Montecarlo, le battaglie indimenticatibili su un circuito da leggenda

di Nicola Desiderio
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Se dici Monaco puoi anche confonderti con la Germania, ma quando dici Monte Carlo ecco che la mente va senza esitazioni alle corse automobilistiche. Un’associazione automatica e storica dovuta ai rally, ai molti piloti che vi risiedono per motivi fiscali e soprattutto al Gran Premio di Formula 1 che dal 14 aprile 1929 si svolge sugli stretti saliscendi del Principato, teatro dal 2015 anche degli E-Prix di Formula E. Un tracciato che è un mix di epica, aura nobiliare e jet set e che, oggi come allora, prende il via sul Boulevard Albert I, si inerpica sull’ondulata salita di Sainte-Dévote (che in realtà si chiama Avenue d’Ostende) e, dopo aver lambito il Casino con una variante sinistra-destra, comincia a scendere lungo l’Avenue de Spélugues per poi attorcigliarsi su quattro strettissime curve: Mirabeu Haute, Hairpin (che prende il nome dall’hotel che in quel punto ha l’ingresso), Mirabeau Bas e Portier che precede il Tunnel, un lungo curvone tutto in galleria che si conclude con la strettissima Nouvelle Chicane introdotta nel 1986.

Attraverso la curva Tabac si entra nella zona delle Piscine, dove i bolidi sfrecciano di fronte alle barche del porto turistico, affrontando dapprima la chicane Louis Chiron (unico monegasco ad aver vinto sul circuito di casa prima di Charles Leclerc nel 2024), il tornante della Rascasse e infine la Antony Noghès, curva intitolata all’ideatore del Gran Premio e fondatore dell’Automobile Club de Monaco. Il GP di Monte Carlo è parte della storia del Motorsport perché è in calendario sin dal primo campionato di Formula 1 nel 1950 e soprattutto perché è un circuito che esalta la classe e il coraggio del pilota punendo inesorabilmente il minimo errore. Alberto Ascari nel 1955 finì in mare con la sua Lancia D50, ma riuscì a salvarsi uscendo dalla vettura.

Peggio andò nel 1967 a Lorenzo Bandini, morto in seguito ad un terribile incidente innescato da un urto della sua Ferrari 312 con il mozzo ruota contro un ormeggio protetto soltanto da un telo pubblicitario. Non a caso, insieme alla 24 Ore di Le Mans e alla 500 Miglia di Indianapolis, il GP di Monaco è parte della Triple Crown che soltanto Graham Hill è riuscito a conquistare. Il britannico ha vinto a Monte Carlo per 5 volte, come Michael Schumacher, e meglio di loro ha fatto soltanto Ayrton Senna che nel 1984, proprio sull’asfalto monegasco allagato da una pioggia torrenziale, rivelò il suo talento.

Il brasiliano avrebbe probabilmente vinto se al 31° giro il direttore di gara Jackie Ickx non avesse interrotto la corsa mentre Alain Prost e la sua McLaren Porsche avevano solo 7 secondi e mezzo di vantaggio sul debuttante che si sarebbe ritrovato in squadra 4 anni dopo. Al Principato Senna si sarebbe rifatto con gli interessi imponendosi nel 1987 e infilando una cinquina di fila tra il 1989 e il 1993. Dei piloti di Formula 1 ancora in attività, a Monte Carlo hanno vinto Lewis Hamilton (3 volte), Fernando Alonso (2) e Max Verstappen (2).

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domenica 4 maggio 2025 - Ultimo aggiornamento: 12:13 | © RIPRODUZIONE RISERVATA