
Un Tridente molto glorioso. Maserati proprio con la Formula E è tornata alla vittoria fra le monoposto dai tempi di Fangio

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Ricomincio da tre, recita il titolo di un film dell’indimenticabile Sergio Troisi. Così Maserati, alla sua terza stagione in Formula E, ha voltato pagina con l’intento di iniziare a scrivere un nuovo capitolo. La squadra del Tridente si è presentata al via del campionato full electric con molteplici novità. Oltre alla nuova monoposto Tipo Folgore Gen3 Evo, Maserati ha rinnovato completamente la sua formazione accogliendo tra le sue fila Stoffel Vandoorne, campione del mondo della serie elettrica nella stagione 2021-22, e la giovane promessa Jake Hughes. Non solo, a cambiare è stato anche il ponte di comando con l’arrivo di Cyril Blais, promosso dal ruolo di capo degli ingegneri a Team Principal della scuderia monegasca Maserati MSG Racing.
L’avventura di Maserati in Formula E, ricordiamo, è iniziata nel 2022 in contemporanea con l’arrivo della monoposto Gen3. Dopo ben 13 anni di assenza dal mondo delle corse, l’ultima apparizione in pista della Casa di Modena risaliva al 2009 con la MC12 GT1, il marchio del Tridente è riuscito a centrare nella stagione del debutto la vittoria nell’ePrix di Jakarta grazie a Maximilian Günther. Il tedesco ha, così, riannodato il filo della storia portando Maserati sul gradino più alto del podio in un campionato riservato alle monoposto succedendo idealmente a Juan Manuel Fangio, vincitore del GP del Nürburgring di Formula 1 nel 1957. Günther si è poi ripetuto lo scorso anno firmando il primo ePrix di Tokyo, oltre a portare Maserati all’ottavo posto nella classifica a squadre. Per la stagione 11 di Formula E, il marchio del Tridente ha dato una netta sterzata. Cambi che, come prevedibile, vanno assimilati e rodati con grande pazienza e senza aver fretta di bruciare le tappe. Lo stesso Blais, alla vigilia del campionato, ha dato come obiettivo realistico la conquista del quinto posto nella classifica riservata ai team.
Per questo Maserati ha optato per due piloti veloci e affidabili. Vandoorne ha portato con sé un bagaglio d’esperienza notevole. Infatti il belga milita nella serie riservata alle monoposto elettriche dal 2019, quando ha debuttato tra le fila del team HWA Racelab, poi diventata Mercedes e con cui ha conquistato il titolo piloti di Formula E. Il belga è poi passato a DS Penske dove, però, ha colto meno del previsto. Tuttavia l’esperienza maturata con il powertrain francese si potrà rivelare una marcia in più in Maserati. Infatti il marchio del Tridente, appartenendo alla galassia Stellantis, condivide lo stesso gruppo motogeneratore dei francesi. Nel giro di pochi anni, Hughes è diventato tra i piloti più veloci della Formula E. Dopo essersi distinto con il team McLaren, squadra con cui ha debuttato nella stagione 2022-23, il trentenne inglese punta ora a fare il salto definitivo. Hughes, finora, è apparso il pilota più in forma del team Maserati conquistando, nel primo scorcio della stagione, 27 punti che equivalgono al sesto posto in classifica generale.
Velocissimo in qualifica, l’inglese è migliorato anche in gara tanto da regalare al Tridente il primo podio stagionale nell’E-Prix di Jeddah. Una gara perfetta, quella andata in scena sul cittadino dell’Arabia Saudita, nella quale il britannico ha sfruttato al meglio le potenzialità della Tipo Folgore mettendo in mostra sia la capacità nel gestire la carica della batteria che, soprattutto, un buon passo gara e la lucidità nei momenti decisivi. I primi E-Prix dell’anno hanno raccontato una Maserati in costante evoluzione. Inoltre il lavoro congiunto dei piloti sta dando nuova linfa al team che ha mostrato segnali concreti di crescita. Anche se non siamo giunti neppure alla metà della stagione, il quinto posto nella classifica a squadre è già una scommessa vinta. Non solo presente, l’impegno di Maserati nella Formula E è a lungo termine. La squadra di Modena è stata tra le prime a confermare la sua presenza anche con le avveniristiche monoposto Gen4, attese per la stagione 2026-27. Ciò testimonia la volontà del Tridente di investire in ricerca per tornare a pungere sia in pista che sulle strade di tutti i giorni.