La Audi A4 wagon allroad arriverà sul mercato a giugno inizialmente con due motori diesel V6 3.0 da 218 cv e 272 cv abbinati rispettivamente al cambio S Tronic e Tiptronic

Audi A4 Allroad, tecnologia al top con la trazione integrale evoluta “Quattro Ultra”

di Sergio Troise
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MONACO - Un po’ station wagon, un po’ sport utility. E’ la formula allroad, che Audi applica dal 2009 alla A4 Avant quattro, rendendola idonea ad un uso più vario e intenso d’una normale familiare con quattro ruote motrici. Un’auto poliedrica, adatta a soddisfare le esigenze più diverse, dalle più concrete alle più effimere, in perfetta sintonia con la tendenza di quella parte del mercato che “si distingue” (vedi le X-Drive di BMW, le Cross Country di Volvo, le 4Matic di Mercedes).

Aggiornamento di gamma. Dopo sette anni, è dunque in fase di lancio la seconda generazione: più alta da terra, e dotata del nuovo sistema “quattro ultra” studiato per migliorare l’efficienza della trazione integrale, l’auto si presenta con le carte in regola per continuare il successo della prima generazione: sul totale delle A4 vendute in Europa, la variante allroad ha registrato storicamente una quota media del 5/6%, con picchi sorprendenti in Italia, dove dal lancio del 2009 sono state immatricolate complessivamente 11.557 allroad, ovvero il 20% circa del totale!

Immagine e contenuti. La nuova allroad si presenta con un look leggermente rivisitato, che sottolinea la vocazione multiuso della vettura: un veicolo in grado di muoversi disinvoltamente in città e in campagna, in autostrada e in fuoristrada, combinando al meglio tecnologia, efficienza, eleganza. Un mix in linea con la tradizione del marchio, pronto a confermarsi protagonista nel segmento D premium, in forza di una qualità consolidata e costantemente migliorata. In proposito giova ricordare che tra le tante peculiarità non visibili a occhio nudo, la nuova allroad vanta un peso ridotto di 90 kg rispetto al modello uscente, pur risultando leggermente più grande (la lunghezza è ora di 4,750 metri, la larghezza, specchietti compresi, arriva a 2,022, l’altezza a 1,493).

Estetica curata nei dettagli. Al primo impatto la nuova allroad si distingue per alcuni dettagli nella griglia single frame, per i passaruota allargati, i paraurti verniciati in colore di contrasto grigio opaco, i badge allroad su parafanghi anteriori e portellone posteriore, le longarine sottoporta specifiche, il diffusore posteriore in colore argento, le barre originali sul tetto, i cerchi ruota di nuovo disegno (costruiti in lega d’alluminio, possono misurare 17, 18 o 19 pollici).

Altezza da terra maggiorata. L’assetto è rialzato di 23 mm rispetto all’Audi Avant normale e l’altezza totale dal suolo arriva a 34 mm. Per la prima volta sulla allroad quattro viene offerto inoltre, come alternativa alla scelta di serie, un assetto con regolazione degli ammortizzatori le cui impostazioni base possono essere selezionate con il Drive Select, grazie alla semplice pressione di un pulsante.

Sei diverse modalità. Oltre alle opzioni comfort, auto, dynamic, efficiency e individual (questa solo in combinazione con il navigatore) per la marcia su strade non asfaltate è disponibile la modalità offroad. Se a ciò si aggiunge l’introduzione del sistema di regolazione degli ammortizzatori, si comprenderà quanto facile sia adattare l’auto agli usi e ai percorsi più diversi.

Interni curati nel dettaglio. Anche l’abitacolo, dal posto guida al vano bagagli, ha beneficiato di cure specifiche, in sintonia con quanto già fatto sulla Avant quattro di nuova generazione presentata a Ginevra. Spiccano dunque i nuovi inserti a sviluppo orizzontale sul cruscotto e la nuova console centrale. Inutile dire che è disponibile il virtual cockpit, ormai un must tra gli optional delle auto costruite a Ingolstadt. Il vano bagagli, dotato di portellone con apertura/chiusura automatica, misura 505 litri, ampliabili fino a 1510. Quanto ai sistemi di assistenza alla guida e all’infotaiment, tutto è in linea con quanto offerto sulla Avant quattro già in vendita. La dotazione nuova, molto interessante, è costituita dal sistema che facilita le manovre con il rimorchio.

Gamma completa ed efficiente. Audi Italia avvierà le prime consegne di A4 allroad quattro a giugno, ma l’auto è già ordinabile. Tutte omologate Euro 6, le motorizzazioni sono state rivisitate nel segno dell’efficienza, e infatti la casa dichiara che a un incremento medio di potenza di 29 cv corrisponde una riduzione della produzione di CO2 allo scarico fino a 21 grammi/km. Tra le diavolerie gestite dall’elettronica, anche un sofisticato stop&start che in vista di un semaforo rosso spegne il motore già alla velocità di 7 km/h (3 km/h con il motore 3.0 TDI e cambio tiptronic).

Motori e cambi. Inizialmente sono disponibili soltanto le versioni di punta, con motorizzazione diesel, ovvero la 3.0 TDI da 218 cv con cambio automatico S-tronic a sette marce, e la 3.0 TDI da 272 cv con cambio tiptronic a 8 marce, la prima in listino a 51.900 euro, la seconda a 53.900. Più in là arriveranno anche i modelli più adatti al mercato italiano, e cioè la 2.0 TDI nelle varianti da 163 e 190 cv (sempre con cambio S-tronic) e l’unica versione a benzina prevista, la 2.0 TFSI con motore da 252 cv abbinato al cambio S-tronic. Solo su quest’ultima è prevista, per ora, l’adozione del nuovo sistema quattro ultra, studiato per ottimizzare l’efficienza in presenza della trazione integrale. Entro fine anno, poi, arriverà anche una entry level con motore 2.0 litri TDI da 150 cv e cambio manuale.

La capacità predittiva. Il sistema “quattro ultra” di Audi non mira a migliorare la motricità, la forza e la sicurezza del tradizionale sistema di trazione integrale della casa dei quattro anelli, ma nasce con l’obiettivo di ridurre attriti e dispersioni d’energia, in modo da tenere sotto controllo consumi ed emissioni, vero incubo di tutti i costruttori in vista dell’entrata in vigore di norme sempre più restrittive. Il segreto di questa nuova tecnologi, presto adattata anche alla nuova Q5 e ad altri modelli Audi con motore longitudinale) sta in quella che gli ingegneri di Ingolstadt definiscono “la capacità predittiva del controllo di trazione”. In che cosa consiste? Nella possibilità, tramite una miriade di sensori che monitorano la guida e la dinamica di marcia, di prevedere istantaneamente le necessità del momento. Il sistema rileva e analizza i dati ogni 10 millisecondi, valutando parametri come l’angolo di sterzata, l’accelerazione trasversale e longitudinale, la coppia motore. Se necessario, viene comandato l’inserimento della trazione integrale, altrimenti si procede con la sola trazione anteriore.

Comportamento dinamico variabile. In pratica la A4 allroad quattro provvede da sola a stabilire che cosa è meglio fare. Il passaggio da due a quattro ruote motrici può avvenire anche nel pieno di una curva ad alta velocità. Se l’auto tende a perdere aderenza, nel tempo di 0,5 secondi si attiva la trazione integrale. Oltre a questa azione “predittiva”, il sistema è in grado di attivare anche un’azione “reattiva”: interviene cioè quando mutano le condizioni, per esempio se l’asfalto da asciutto diventa improvvisamente bagnato (o comunque viscido). Ciò detto, vale la pena ricordare che il guidatore può scegliere autonomamente la modalità di guida offroad (tramite pulsante in console) e, se vuole, può tenere sempre attiva la trazione integrale.

Prestazioni al top. Ovviamente la A4 allroad quattro è un’auto in grado di assicurare non solo maggiore efficienza e un eccellente comportamento dinamico nelle condizioni più diverse (asciutto, bagnato, innevato, sconnesso…), ma anche prestazioni molto interessanti, in alcuni casi degne di un’auto sportiva. Basti dire che la versione più potente del TDI (272 cv e 600 Nm) consente di passare da 0 a 100 km/h in 5,5 secondi, mentre la velocità massima viene limitata elettronicamente a 250 km/h. E la versione con motore TDI 2.0 litri da 190 cv ha poco da invidiare alla sorella maggiore, visto che tocca i 220 km/h e passa da 0 a 100 in 7,8 secondi!
 

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Lunedì 11 Aprile 2016 - Ultimo aggiornamento: 12-04-2016 14:43 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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