La Jaguar I-Pace

Emissioni zero, ecco I-Pace: il Giaguaro dà la scossa con la sua prima vettura elettrica

di Giampiero Bottino
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LOS ANGELES - Se è vero che il segmento dei Suv compatti è quello che manifesta oggi la maggiore vivacità a livello globale e secondo la maggioranza degli analisti vanta prospettive di crescita destinate a restare incoraggianti ancora a lungo, appare più che giustificata la decisione della Jaguar di puntare su questo segmento anche nel disegnare il proprio futuro. E così, dopo lo straordinario successo del primo modello a ruote alte della sua storia, la F-Pace che ha innescato in tutto il mondo un autentico boom delle vendite del marchio, il costruttore inglese controllato dal gruppo indiano Tata rafforza la presenza in questa fascia di mercato anticipando con un prototipo quella che sarà la sua prima vettura elettrica, il cui arrivo nelle concessionarie è previsto per la seconda metà del 2018.
 

 

La I-Pace Concept – così è stato battezzata questa interessante new entry – è stata presentata all’ultimo salone di Los Angeles. Una scelta non casuale, quella della California, considerata particolarmente sensibile alle tematiche aziendale e aperta a tutte le forme di mobilità alternativa tra le quali la propulsione elettrica, soprattutto dopo la generalizzata accelerazione registrata all’ultimo Salone di Parigi, appare oggi di gran lunga la più credibile.
Ma anche la conferma che l’escursione del Giaguaro nel territorio dei Suv non è un fatto episodico, magari dettato dalla volontà di sfruttare una contingenza favorevole del mercato, ma risponde a un preciso piano strategico al quale il marchio britannico affida la costruzione di un futuro nel quale la mobilità sostenibile è destinata ad assumere un ruolo fondamentale.

Nonostante l’appartenenza allo stesso segmento e alla medesima classe dimensionale (la I-Pace è lunga 4,68 metri, solo 5 cm. in meno rispetto alla F-Pace), nonché la condivisione di alcune scelte meccaniche come l’architettura delle sospensioni, la prima Jaguar al 100% elettrica si distingue per contenuti tecnici ed estetici assolutamente autonomi e originali. A cominciare dalla piattaforma, che costituisce l’essenza della personalità di ogni automobile. Quella su cui Jaguar ha sviluppato il proprio Suv elettrico è completamente nuova, ed è stata studiata proprio per soddisfare le particolari esigenze legate alla propulsione elettrica, che pone meno vincoli rispetto a quella termica, garantendo ai designer una maggiore libertà progettuale.

Dal punto di vista strettamente funzionale, ad esempio, il passo generoso che arriva a sfiorare il muro dei 3 metri ha consentito di alloggiare la batteria agli ioni di litio – la cui densità energetica è la più alta finora raggiunta in ambito automotive – nella parte inferiore del pianale e in posizione centrale. Una soluzione che se da un lato non ha penalizzato l’abitabilità, dall’altro ha contribuito sia ad abbassare il baricentro della vettura, con positivi riflessi sull’agilità e sulla tenuta di strada, sia a ottimizzare la distribuzione dei pesi avvantaggiando il comportamento dinamico dell’auto. Perché non si deve dimenticare che, per quanto ecologica e rispettosa dell’ambiente, una Jaguar non può abdicare alla sportività e al piacere della guida che sono parte integrante del suo Dna.
Un concetto ribadito dal responsabile dell’engineering Wolfganf Ziebart, il manager tedesco giunto in Jaguar Land Rover dopo una lunga esperienza in Bmw: «È una vettura senza compromessi: siamo partiti da un foglio bianco e abbiamo sviluppato una nuova architettura selezionando solo la migliore tecnologia disponibile per offrire una dimostrazione del potenziale delle vetture elettriche in termini di sfruttamento dello spazio, piacere della guida e prestazioni».

Parole confermate dai numeri. I due motori elettrici, uno per ciascun asse, di ingombro non dissimile da quello dei differenziali nei sistemi 4x4 convenzionali, mettono a disposizione la trazione integrale, formando un sistema che può contare su 400 cv e 700 Nm di coppia interamente disponibili da subito come è normale nelle vetture a propulsione elettrica. Interamente progettato all’interno del gruppo, come pure la batteria agli ioni di litio da 90 kWh, questo powertrain garantisce un’accelerazione 0-100 in 4 secondi. Mentre non è stata comunicata la velocità massima, per una sorta di pudore spesso presente quando si parla di auto elettriche, fa sensazione l’autonomia che nel ciclo di prova Ue è risultata superiore ai 500 km. Un bel passo avanti, proprio come quello registrato dai tempi di “rifornimento”: la rete di ricarica rapida da 50 kW in corrente continua consente di fare il pieno in circa due ore, mentre bastano 90 minuti per recuperare l’80% della percorrenza.
 

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Domenica 12 Febbraio 2017 - Ultimo aggiornamento: 04-03-2017 08:07 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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