
Vince chi frena meglio: Brembo, 50 anni al top. Tutte le 62 auto della 24 Ore che non abbia un componente dell’azienda tricolore
Tra dischi, pinze, pastiglie, pompe e pedali del freno, Bbw, frizioni e sospensioni, Brembo è tra i grandi protagonisti della 93/a 24h di Le Mans perché ogni auto iscritta monterà almeno un componente del gruppo. Brembo, l'azienda italiana di riferimento a livello globale nella progettazione e produzione di sistemi frenanti ad alte prestazioni, celebra il mezzo secolo nelle competizioni con il nuovo ruolo di Braking Technology Partner della gara di endurance più famosa al mondo. Con le proprie soluzioni, nei vari campionati e nelle differenti classi del motorsport, Brembo ha contribuito alla conquista di oltre 700 titoli. Un palmares che verrà incrementato in questa edizione della 24h grazie ad almeno una delle 62 vetture di gara iscritte nelle tre categorie, che impiegano anche sistemi frenanti in carbonio e in ghisa e con frizioni fornite da Ap Racing, la ditta britannica il cui quartier generale si trova a Coventry e che è entrato a far parte della galassia dei primi anni Duemila, e alle sospensioni impiegate dalle Hypercar e nell'LmGt3 griffate Öhlins, rilevata da Brembo a inizio anno.
La società bergamasca “corre” la 24h di Le Mans per la trentasettesima volta consecutiva con un obiettivo: cercare e trovare sempre un nuovo perfetto equilibrio tra la «leggerezza dei sistemi frenanti, la massimizzazione della rigidità e la garanzia di affidabilità». La società garantisce che sui materiali d'attrito «non è necessario sostituire dischi e pastiglie durante la gara, poiché l'usura è estremamente ridotta». Un indice di affidabilità significativo, che consente di garantire prestazioni costanti e ripetibili. Sulle Hypercar fornisce materiale d'attrito in carbonio con una ventilazione ottimizzata e dimensioni dei dischi con spessori che variano fra i 34 e i 38 millimetri e un diametro massimo di 380. Sono parametri che valgono percorrenze oltre i 5.000 chilometri stimati per la corsa. I solo dischi pesano fra i 3 e 3,2 kg e sono in grado di operare fra i 250° e gli 850°.
Anche sui bolidi Lmp2 sono Brembo i dischi e le pastiglie in carbonio: lo spessore massimo è di 32 mm, mentre il diametro massimo è invariato rispetto alle Hypercar. I dischi sono più leggeri (2,8 kg), ma l'intervallo delle temperature è identico. Nella LmGt3 i dischi freno sono in ghisa, con uno spessore fino a 35 mm e un diametro massimo superiore (fino a 390 mm). Il peso è di 10,9 kg e la temperatura arriva a 750°. Le pinze a sei pistoni che sulle Hypercar sono lavorate dal pieno, sono forgiate in alluminio sia sulla Lmp2 sia nell'LmGt3. In occasione della 24h del 2025, Brembo anticiperà il sistema frenante progettato per la classe LmGt3 destinato a entrare un servizio nel Wec 2026 con pinze freno forgiate completamente riprogettate che incorporano scarichi di alleggerimento sviluppati «per ridurre il peso senza compromettere la resistenza meccanica».
Inoltre, sarà disponibile un’innovativa soluzione Design Airduct, che permette una «gestione ottimale del flusso d'aria per il raffreddamento dell’impianto frenante». Il dispositivo include anche la pompa freno, compatibile con l'Abs. L'azienda è sul circuito del La Sarthe con un proprio stand nella Fan Zone e ospita non solo la mostra “50 anni di passione”, che include i sistemi impiegati anche in Formula 1 e in Formula E, ma anche un negozio con per acquistare la linea di articoli esclusivi, abbigliamento e molto altro.