LE MANS – “Graziato” dalla pioggia (che tuttavia rischia di caratterizzare le prime due ore di gara), il warm-up dell'84° edizione della 24 Ore di Le Mans è stato condizionato dalle bandiere, rossa e gialla. Il miglior tempo, anche se naturalmente lontanissimo dai crono delle qualifiche, è stato fatto registrare dalla Audi R18 numero 7 di André Lotterer: 3:25.886. Il secondo tempo è stato quello di Mike Conway (Toyota TS050), staccato di quasi 1,25 secondi. La prima Porsche 919 Hybrid, quella che ha conquistato la pole, ha chiuso a quasi un secondo e mezzo con Marc Lieb al volante.

A poche ore dal via, questi tempi contano praticamente niente, anche perché le auto hanno potuto girare pochissimo. Le tornate della mattinata servono per affinare gli ultimi dettagli e, almeno per le scuderie del GTE Pro coinvolte nella nuova correzione del BOP (Balance of Performance), per la messa a punto dei nuovi assetti.

Poco dopo le 9, le vetture scattano dai box. Nell'LMP1 non ci sono nemmeno tutti i piloti. Loic Duval infila diversi giri con Audi, mentre Porsche e Toyota rientrano subito. Come era già successo nelle qualifiche Liam Griffin ha qualche problema con la sua Aston Martin. Patrick Pilet (Porsche numero 91) sdrucciola, ma niente di compromettente. Alle 9.11 sventola la prima bandiera rossa: Paul-Loup Chatin del team Panis-Barthez sbatte a destra e finisce nella sabbia alla curva Porsche. I danni alla vettura sembrano più gravi di quanto pareva all'inizio. Alle 9.24 torna la bandiera verde. Un quarto d'ora dopo i commissari si convertono al giallo perché la Alpine numero 35 si schianta contro le barriere con David Cheng al volante. La vettura potrà venire sistemata, ma non ci sarà una nuova partenza. Bandiera rossa e fine. Emozioni, di nuovo, con il contagocce.