La Ferrari Monza SP1

A Parigi le supercar diventano monoposto: come in F1 la Stella sfida il Cavallino

di Alberto Sabbatini
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PARIGI - Le supercar diventano vere e proprie monoposto. Come le F1. È l’ultima tendenza colta al salone di Parigi. Auto da sogno iperpotenti ma con un solo sedile. In nome del principio che una supercar si apprezza davvero soltanto se la si guida in completa solitudine. Una stravaganza? Forse sì, ma abbracciata contemporaneamente da tre dei più famosi costruttori. Ferrari, Mercedes e Audi hanno presentato a Parigi tre supercar estreme caratterizzate dal singolo posto guida.
 

 

L’Audi PB18 e-tron è un concept coupé elettrico sportivissimo. Dei tre motori elettrici, uno è sull’anteriore e due sono posteriori; generano complessivamente 680 cavalli e un’accelerazione spaventosa: da 0 a 100 km/h in due secondi netti! Ma la vera curiosità è il posto guida centrale. È collocato dentro una vera e propria scocca interna, come su una Formula Uno. Però se proprio siete in due, la scocca-sedile può scorrere lateralmente scoprendo in quel caso un sedile passeggero a scomparsa integrato nel pianale.

Nessuna chance per un passeggero invece sulla Mercedes Vision EQ Silver Arrow. Un concept che si ispira alla vecchia Mercedes W125 del 1938, che dopo aver vinto tante gare fu modificata per battere il record di velocità sulla terra (431 km/h). Di quella Mercedes di ottanta anni fa la Silver Arrow moderna riprende le forme sinuose, le ruote carenate e la pinna posteriore, ma sotto il cofano ha un motore elettrico da ben 750 cavalli.
Se la Silver Arrow resterà un concept, è invece realtà la Ferrari SP1 Monza. Ispirata nel nome e nelle forme a una “barchetta” degli anni ‘50, la SP1 rispetto alle altre supercar ha una curiosa forma asimmetrica. Il posto guida è sul lato sinistro, mentre il lato del passeggero è privo di sedile e ricoperto da una scocca con funzioni aerodinamiche.

Questo rende il look dell’auto ben diverso a seconda del lato da cui la si guardi. Non solo quindi è monoposto, ma essendo una “barchetta” pura non ha nemmeno il parabrezza. L’aria però non colpisce in velocità il viso del pilota solo perché un condotto aerodinamico la devia verso l’alto. Tanto che si può anche guidarla senza casco. La SP1 Monza possiede anche una sorella: la SP2. Identica in tutto e per tutto, eccetto per il fatto che ha il tradizionale sedile del passeggero.
Sotto la carrozzeria c’è la meccanica della Ferrari 812, con motore V12 anteriore da 6,5 litri che eroga 810 cavalli. E permette uno scatto 0-100 km/h in 2”9. Nonostante l’assenza del parabrezza, le due Ferrari Monza sono regolarmente omologate per la circolazione su strada, ma soltanto in Europa. Ne verranno costruiti 499 esemplari in tutto, al prezzo di 1,6 milioni di euro.


Molto più tradizionale invece la Lamborghini Aventador SVJ dove quest’ultima lettera indica un modello potenziato: infatti su questa due posti il motore V12 6,5 litri Lambo passa da 750 a 770 cv e permette uno spunto da fermo sullo 0-100 di 2,8 secondi. Mai nessuna supercar raggiungerà invece la potenza della Bugatti Divo, il cui motore 8 litri, 16 cilindri a doppia V eroga ben 1.500 cavalli. La Divo è una variante della Chiron rispetto alla quale ha un’aerodinamica più efficiente che le permette migliore stabilità in curva. Anche se la penalizza in velocità massima: fa “solo” i 380 km/h invece dei 420 della Chiron...
 

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Venerdì 12 Ottobre 2018 - Ultimo aggiornamento: 13-10-2018 18:12 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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1 di 1 commenti presenti
2018-10-19 11:23:37
Un esercizio di stile inutile ed oltretutto mal riuscito.