Il concept C-HR esposto da Toyota al salone di Parigi

Toyota, una sorellina per Rav4: C-HR,
il concept di un crossover compatto

di Nicola Desiderio
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PARIGI - Toyota C-HR concept, ecco l’anticipazione del crossover compatto che il marchio giapponese trasformerà in modello di serie entro un anno o poco più colmando lo spazio tra Auris e RAV4, ma soprattutto andando a pescare in un segmento che sprizza salute e che, da Nissan Qashqai in poi, sta mietendo molteplici epigoni. Qualcuna di queste sarà anche al Salone di Parigi, dove la C-HR sarà presentata, come altre due redivive giapponesi, come l’Honda HR-V e la Suzuki Vitara.

Tutti all’inseguimento di Qashqai. Del concept Toyota si sa poco o nulla, ma quel che si vede è davvero aggressivo, decisamente sportivo, con elementi già visti, come i paraurti tagliati lateralmente per ospitare le luci, e altri nuovi, come i gruppi ottici posteriori a boomerang a forte sviluppo tridimensionale e le forme sfaccettate della carrozzeria, ispirate al diamante. Così l’hanno pensata i designer del centro stile ED2 di Sophia Antipolis, vicino Nizza, che vogliono in questo modo mostrare gli stilemi delle Toyota del futuro. Altri elementi da show car sono il tetto a pensilina che chiude, insieme agli enormi parafanghi posteriori, l’esile collegamento tra il cristallo laterale e il lunotto. Enormi le ruote che forniscono all’insieme l’aspetto di un’auto pronta ad affrontare la Parigi-Dakar piuttosto che a essere un’auto di serie in nuce, per di più da famiglia.

Ibrida, senza dubbio, e poi… Cosa vi sotto, è possibile per ora solo intuirlo, a cominciare dall’abitacolo anche se i vertici europei hanno dichiarato che le prossime Toyota avranno interni più curati e attraenti. Per quanto riguarda il sistema di propulsione è facile invece che si tratti di un ibrido. Se sia quello con l’1,8 a benzina di Prius e Auris o quello con il 2.5 della Lexus NX non si sa ancora. Di certo tutte queste auto condividono lo stesso pianale ed è probabile che anche la C-HR sfrutti la stessa base. Non si sa neppure se avrà la sola trazione anteriore o quella integrale: realizzata attraverso l’applicazione di un motore elettrico aggiuntivo al retrotreno o un classico sistema a controllo elettronico con giunto centrale elettromagnetico nel caso vi sia una propulsione tradizionale. In quest’ultimo caso i candidati sono i diesel 1.6 e 2 litri di origine BMW e le nuove unità a benzina presentate da poco, magari anche a iniezione diretta con turbocompressore.

Tra l’Auris e la RAV4, in tutti i sensi. Quanto alle dimensioni, dovrebbero riflettere il posizionamento della vettura e quello che la concorrenza offre. Dunque una lunghezza intorno ai 4,4 metri, poco più dei 4,28 della Auris e poco meno dei 4,57 metri della RAV4,ma soprattutto con un carattere molto più rivolto alle emozioni. Non è un mistero infatti che la RAV4 abbia perso negli anni molti clienti anche a causa della rinuncia ad alcune caratteristiche che ne avevano decretato l’enorme successo, come le dimensioni compatte e uno stile forte e personale. Per questo la C-HR dovrà essere un’auto più piccante e non sarà costretta ad offrire la convenienza di un’Auris o lo spazio interno di una RAV4, ma potrà parlare il linguaggio dei sensi contando sulla forza del marchio.

Il chi, il dove e il quando. Sarà un modello globale o solo per Giappone o Europa? Anche questo è ancora un mistero. Per il nome e il sito produttivo invece circolano già illazioni: si parla di Auris Cross – ma non è detto – e dello stabilimento di Burnaston, dove vengono fatte Auris e Avensis. E proprio quest’ultima potrebbe lasciare le linee produttive dello stabilimento britannico per passarle alla nuova nata nell’ottica di un piano di razionalizzazione della gamma e di riammodernamento del sistema produttivo europeo del quale l’impianto britannico, nato nel 1992, è il capostipite e proprio per questo bisognoso più che mai di essere aggiornato.

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Mercoledì 24 Settembre 2014 - Ultimo aggiornamento: 23-06-2017 15:46 | © RIPRODUZIONE RISERVATA