La Maserati Ghibli my 2017

Al volante della Maserati Ghibli MY 2017, quando il Made in Italy è chic e va forte

di Sergio Troise
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LA SPEZIA - In Maserati l’auto del momento è il Suv Levante, che sta dando una forte spinta alle vendite e alla popolarità dell’ultracentenario marchio modenese. Ma il rilancio del Tridente passa anche per altre strade, non secondarie. Una delle più importanti è stata intrapresa a settembre, a Parigi, dove è stato presentato il Model Year 2017 della Ghibli.

La vice ammiraglia della gamma è stata aggiornata nello stile e nei contenuti e da un paio di mesi è disponibile nelle concessionarie con le carte in regola per misurarsi alla pari con le migliori rappresentati del segmento F, una sorta di attico del mercato popolato da auto (soprattutto tedesche) capaci di mettere insieme il meglio del lusso, della tecnologia e delle prestazioni. Ma – vale la pena sottolinearlo – il valore aggiunto della Maserati sta tutto nell’essere un prodotto Made in Italy, dallo stile e dalla personalità inconfondibili. Se non bastasse, da quando è stato avviato il nuovo corso nello stabilimento torinese di Grugliasco, dove l’auto viene prodotta, la Ghibli viene sottoposta a rigidissimi controlli di qualità prima di essere deliberata.

Il MY 2017 della Ghibli riesce dunque a distinguersi dalle altre per un design unico, che trae ispirazione esclusivamente dalla sorella maggiore Quattroporte: un mix di classe e sportività difficilmente riscontrabile su berline a quattro porte di altre marche. Le linee sono fluide e sinuose, ma anche aggressive. E alcuni tocchi sapienti, come la griglia anteriore e i quattro scarichi posteriori, danno forza e personalità all’insieme.

A dare un carattere distintivo inconfondibile contribuisce anche l’allestimento degli interni: un trionfo di materiali pregiati esaltato soprattutto nelle versioni firmate da Ermenegildo Zegna, in cui il profumo e la qualità di certi tessuti (seta e pelle), il pregio di certi legni, la cura di certe finiture rendono l’abitacolo una specie di lounge su quattro ruote, dove si ha l’impressione che tutto sia ben disegnato, ben costruito, ben sistemato. E se non ci si trastulla con il tasto Sport (che interviene anche sul rombo allo scarico) è assicurata anche una insospettabile silenziosità. Quando si dice il piacere di viaggiare in auto…

I pacchetti Luxury e Sport indirizzano la scelta ideale, selezionando varie opzioni per equipaggiamenti e personalizzazioni. Il primo, in particolare, assicura l’eleganza dei rivestimenti firmati da Zegna, il padiglione vestito in alcantara, le finiture in radica, l’impianto audio Harman Kardon Premium da 900 watt, ma anche la pedaliera a regolazione elettrica e il bracciolo posteriore con portabicchieri illuminato. Il pacchetto Sport punta invece sull’effetto carbonio per molti particolari interni e per qualche dettaglio esterno; cambiano i sedili, i poggiatesta, la pedaliera, le pinze freno sono verniciate in rosso e vengono privilegiati cerchi ruota di misura maggiore (da 18 a 21 pollici). Nella meccanica, la variazione più significativa sta nelle sospensioni a controllo elettronico Skylook.

Gli aggiornamenti più importanti riguardano però l’infotainment e i sistemi di assistenza alla guida. Dalla nuova console (ora con meno comandi e più funzioni) si accede al nuovo sistema di infotainment MTC Plus con schermo da 8,4 pollici. Ora è possibile sfruttare la compatibilità con gli standard Apple Car Play e Android Auto, mentre il controller multifunzione lungo il tunnel consente di gestire le principali funzioni hi-fi, telefono e navigatore.

A vantaggio della sicurezza la Ghibli offre ora gli ormai irrinunciabili sistemi di assistenza alla guida di ultima generazione: dal cruise control adattivo (con Stop&Go) all’avviso di superamento di carreggiata, dal controllo dell’angolo cieco a quello della distanza di sicurezza, con frenata d’emergenza, fino alla telecamera con visione panoramica. Tra le nuove dotazioni figurano anche il sensore di qualità dell’aria AQS del climatizzatore e il portellone posteriore a comando elettrico.

Era ciò che mancava per consentire alla vice ammiraglia Maserati di battersi alla pari con la concorrenza più accreditata. Ciò detto, è bene sapere che – proprio come usano fare i concorrenti - la gran parte degli equipaggiamenti più qualificanti fa parte della lista degli optional a pagamento. Va dunque considerato “di partenza” il prezzo di 68.800 euro richiesto per la Ghibli più economica della gamma, ovvero la diesel con motore turbo (realizzato in collaborazione con VM) 3.0 litri V6 da 275 cv (o 250 cv, a richiesta, e senza variazioni di prezzo, per ovviare al superbollo). Stesso discorso per le versioni a benzina, Ghibli e Ghibli S, con motori 3.0 litri V6 twin turbo da 350 e 410 cv, la prima “a partire” da 72.084 euro, la seconda da 85.105 (3.000 in più per la SQ4 a trazione integrale).

Su strada abbiamo guidato la Ghibli diesel con motore da 275 cv. E ne abbiamo tratto impressioni molto positive. Al posto di guida il sedile offre 12 regolazioni elettriche con memoria; sono regolabili anche la pedaliera e il volante ed è dunque difficile non trovare una posizione ideale. In materia di ergonomia svolgono un ruolo importante anche i paddles di grandi dimensioni, una chicca immancabile sulle Maserati, che agevola la guida quando si vuole rinunciare alla funzione automatica del cambio ZF 8 marce, passando all’uso manuale. Peccato solo che il diametro del volante sia un po’ troppo grande; una pecca compensata dalla soluzione dell’assistenza idraulica, senza congegni elettrici, com’è giusto che sia su un’auto sportiva, anche se carrozzata da berlina quattro porte.

Il comportamento della Ghibli è moto equilibrato. Lo schema più amato da chi predilige la guida sportiva – motore anteriore, trazione posteriore – qui viene esaltato da una distribuzione dei pesi ottimale (50:50) e da un eccellente sistema di sospensioni, a quadrilatero con doppio braccio oscillante e barra antirollio all’anteriore, e multilink a cinque bracci con barra antirollio al posteriore. Nonostante le dimensioni ragguardevoli (4,971 metri) e un peso di oltre 1800 kg, l’auto si muove con buona agilità, gli ingressi in curva sono precisi, sicuri, e in uscita è minimo il rischio di sbavature, grazie anche alle protezioni elettroniche gestite dal Maserati Stability Program (MSP), premuroso custode di handling e grip ulteriormente perfezionato proprio per il MY 2017 di Ghibli.

E’ possibile liberarsi di qualche lacciuolo schiacciando i tasti S (Sport) e M (Manual), più quello con la figurina di un ammortizzatore, per trasformare la compassata berlina in una sorta di granturismo a quattro porte, capace di irrigidirsi nell’assetto e di dare risposte immediate agli input dell’acceleratore, dello sterzo, del cambio. Muta anche il sound allo scarico, e la guida diventa più eccitante. Efficaci e potenti i freni (Brembo).

Certo, le versioni a benzina regalano molto di più in materia di prestazioni: 0-100 in 5,5 secondi la Ghibli con il V6 da 350 cv; 5,0 secondi la Ghibli S da 410 cv; 4,8 la Q4 a trazione integrale, con velocità massime, rispettivamente, di 267, 285 e 284 km/h. Ciò detto, la Ghibli diesel con il V6 3.0 litri da 275 cv offre una bella spinta a tutti regimi e assicura prestazioni adeguate sia in velocità massima (250 km/h, ridotti a 240 nella versione antifisco da 250 cv) sia nelle accelerazioni 0-100 (6,3 e 6,7 secondi). Valore aggiunto, non trascurabile, la capacità di tenere sotto controllo i consumi, con valori medi di 5,9 litri di gasolio nel ciclo combinato, che scendono a 4,9 su percorsi extraurbani, con CO2 a 158 gr/km.
 

 

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Mercoledì 9 Novembre 2016 - Ultimo aggiornamento: 17:51 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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