La Mini Cooper di Timo Makinen al rally di Montecarlo del 1965

L’epopea della Mini, al rally di Montecarlo del 1964 la consacrazione della piccola di Issigonis

di Franco Carmignani
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Se il Rally di Montecarlo già negli anni sessanta ha conquistato il suo forte impatto mediatico a livello globale lo si deve probabilmente alla Mini Cooper S che nel 1964 ha interrotto l’egemonia della Saab 96 e di Erik Carlsson, binomio indubbiamente fortissimo ma non certo esaltante. La “piccoletta” creata da Sir Alec Issigonis era invece l’automobile del momento, tutti la volevano, giovani, donne, professionisti. Non dimentichiamoci che eravamo negli anni sessanta: Swinging London, Twiggy, la minigonna, i Beatles, il momento d’oro del “made in England.

Nella 33ma edizione del Rally di Montecarlo conclusa nel Principato il 24 gennaio 1964, la Mini Cooper S, già terza l’anno precedente si permette di battere la Ford Falcon V8 di 4,7 litri di cilindrata e 285 cv di potenza, in pratica tre volte la Mini! Di Bo Ljungfeld. L’impresa, meritata anche se in parte determinata dai coefficienti di comparazione, situazione in cui l’automobilismo s’ è infilato spesso, è firmata dall’equipaggio Paddy Hopkirk-Henry Liddon. I due non sembrano certo avere il phisique du role. Paddy è un rubicondo nord irlandese che farebbe la sua bella figura come gestore di un Pub, mentre Liddon alto e occhialuto sembra piuttosto un giovane professore di Oxford, ma intanto fanno risuonare l’inno inglese otto anni dopo Adams-Bigger, che nel 1956 con una MK VII hanno regalato alla Jaguar l’unico successo al “Monte”. La Mini completa la sua prestazione con il quarto posto di Timo Makinen-Patrick Vanson, e il settimo di Rauno Aaltonen-Tony Ambrose, le altre punte del dream team creato dal bravissimo Stuart Turner.

E’ la definitiva consacrazione della creatura di Sir Alec Issigonis, il nuovo concetto di piccola vettura universale, presentata nella seconda metà del 1959. Oltre al successo commerciale la Mini ha subito attirato le attenzioni di John Cooper, che aveva appena vinto due Campionati Mondiali F1, e della Downton Engineering. Nel 1961 esce la prima Mini Cooper, con un motore da 997 cc da 55 cv, cambio con rapporti più lunghi e ravvicinati, freni anteriori a disco, pneumatici più larghi, e il caratteristico look bicolore. In tre anni totalizza 25.000 unità vendute alla clientela stradale. Il primo riscontro sportivo è per merito di Pat Moss, la sorella del campione di F1, che vince la Coppa delle Dame al Rally di Montecarlo 1962, nell’edizione vinta dal marito Erik Carlsson con la Saab.

Poche settimane più tardi Pat Moss e Anne Wisdon vinceranno l’assoluto al Rally dei Tulipani! Intanto, scalda i…muscoli la “S”. Il motore sale di cilindrata, inizialmente a 1071, i cavalli diventano 70, i freni e i cerchi più grandi, lo sterzo più diretto, con 2,3 giri del volante da un estremo all’altro, il tutto per 635 kg. In più c’è una costruzione accurata, che per esempio utilizza una doppia filettatura in oro nel parabrezza per evitare appannamenti. L’esordio al Rally di Montecarlo non potrebbe migliore! Nel 1965 con il motore 1275 cc da 75 cv con la guida di Timo Makinen, fantastico sotto le fitte nevicate, regala il secondo alloro monegasco alla Mini Cooper S, che a fine stagione consente a Rauno Aaltonen di laurearsi Campione Europeo Rally, il titolo più importante perché non esisteva ancora il mondiale.

La striscia delle Mini Cooper S a Montecarlo è interrotta dal “giallo” dei fari. I commissari tecnici giudicano il filamento dei fari non regolamentare, ed escludono dalla classifica i tre moschettieri della BMC Makinen, Aaltonen e Hopkirk, nonché la Ford Lotus Cortina di Roger Clark quarto classificato. Rauno Aaltonen, navigato da Henry Liddon si prende la rivincita al “Monte” dell’anno successivo, dove riesce a tenere a bada le emergenti Lancia Fulvia HF e la stessa Porsche 911. Poi dopo un nuovo terzo posto nel Rally di Montecarlo 1968, la Leyland assorbe la BMC, decide poi di ritirarsi dall’attività sportiva.

 

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Giovedì 25 Gennaio 2018 - Ultimo aggiornamento: 05-02-2018 01:08 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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