Jorge Lorenzo con la sua Yamaha sul circuito di Valencia

Valencia, Lorenzo in pole con un giro
record, Marquez secondo, cade Rossi

di Gianluigi GIannetti
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Tutto come previsto, ma non è una cattiva notizia. Perchè la Spagna ha avuto la risposta che voleva, ma per l'Italia potrebbero esserci sorprese durante la gara. Jorge Lorenzo va a bersaglio con un giro record che abbatte di quasi un secondo e mezzo il record della pista, e la pole position sul circuito 'Ricardo Tormo' di Valencia è inevitabilmente sua. Come da copione in un ambiente sovraccarico come mai nella storia del motociclismo sportivo.

Il maiorchino, in sella alla Yamaha M1 numero 99, ha inventato un crono clamoroso di 1'30''011 precedendo i connazionali della Honda Marc Marquez (1'30''499) e Dani Pedrosa (1'30''516). Il terzetto spagnolo, i colori sulla bandiera e che placano gli umori della stampa locale e del pubblico, ma non risolvono nessun dubbio sulla gara di domani. Quarto Espargarò, quinto Crutchlow, sesto Smith e finalmente Andrea Iannone in settima posizione. Convincente dovizioso in nona e Petrucci in decima. L'informazione importante è però un'altra, Valentino Rossi ha segnato il dodicesimo tempo in 1'31''471, poi è incappato in una caduta senza nessuna conseguenza nell'ultimo giro utile.

Cosa succede a Rossi? Attende probabilmente con molta intelligenza di giocare le sue carte. Il pesarese ha svolto le sue qualifiche in assetto totalmente da gara e gomme dure, dunque con una configurazione ben più votata alla tenuta sui trenta giri del gran premio rispetto a quanto fatto dal terzetto spagnolo di testa. Il divario di tempi con questi ultimi quindi è tecnico, ma non pratico. Perfino Lorenzo se ne rende conto: «Quando ho visto il tempo non potevo crederci. È stato incredibile, penso di aver fatto il miglior giro della mia vita. Se ci riprovassi 50 o 100 volte non riuscirei a fare lo stesso tempo. Sono contentissimo, della pole, del tempo e di partire domani primo».

L'editto bulgaro della Federazione Internazionale della Dorna mercoledì, l'ordine di "stare calmi" seguito da conferenze stampa al guinzaglio dei tre attori della disfida, almeno oggi hanno tenuto, ma la scelta dei tre spagnoli di giocare qualifiche esasperate mostra qualche crepa. Rossi da due giorni lavora in modo estremamente metodico all'assetto da gara, gira su un passo estremamente competitivo e studia il consumo degli pneumatici per scommettere bene sul calo di quelli altrui, tallone di Achille soprattutto di Lorenzo negli ultimi giri di gara. Le Honda di Marquez e Pedrosa non hanno questo problema, a loro la doppietta ideale, perchè a Rossi interessa un recupero lampo dall'ultima posizione e poi un ritmo migliore di Lorenzo nel finale. La notizia? Si può fare.


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Sabato 21 Novembre 2015 - Ultimo aggiornamento: 08-11-2015 13:28
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