Il questore di Frosinone, Domenico Condello, lo aveva detto all’indomani dell’omicidio di via Aldo Moro: «Gli faremo sentire il fiato sul collo». Da allora, non passa giorno che non ci siano pattuglie ovunque, mentre ieri si è alzato in volo l’elicottero della Polizia di Stato ed è stata la volta di nuovi e approfonditi controlli nelle zone dove la criminalità - locale e non - ha da tempo messo radici. Controlli cosiddetti ad “Alto impatto” si sono svolti ieri al “Casermone” - all’ingresso del capoluogo - in corso Lazio e in quella che viene chiamata “La Torre”, in zona Cavoni.
LE VERIFICHE
Alloggi popolari, zone di spaccio al minuto e non solo, rifugio per delinquenti.
GLI SVILUPPI
Ma durante il comitato sono stati molti altri i punti toccati e in qualche modo “secretati” perché particolarmente sensibili. Sono quelli legati ai legami tra criminalità albanese e rapporti con la ‘ndrangheta che sarebbero sempre più stretti. Su questo, però, il riserbo resta massimo da parte degli investigatori. Nel frattempo, comunque, il «fiato sul collo» agli spacciatori ma anche a chi aggira le regole del vivere civile c’è stato e continuerà ad esserci. Nei giorni scorsi, ad esempio, c’è stato uno schieramento di forze alla stazione ferroviaria e i controlli nei punti “caldi” della città proseguono quotidianamente. Senza contare che l’omicidio dello “Shake” è una ferita ancora aperta e l’ipotesi di una vendetta tra gruppi di albanesi viene presa in seria considerazione. Anche per questo l’attenzione è massima.