Latina, il mistero della falda inquinata in viale XVIII dicembre e in via Piave

Latina, il mistero della falda inquinata in viale XVIII dicembre e in via Piave
di Andrea Apruzzese
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Mercoledì 27 Aprile 2022, 11:02 - Ultimo aggiornamento: 29 Aprile, 10:30

Una richiesta urgente alla Regione Lazio di valutazione di possibile rischio di inquinamento diffuso in falda acquifera per alcune aree del centro cittadino di Latina. È quello che il Comune di Latina sta predisponendo, in seguito al rinvenimento in due zone, distanti e distinte, dello stesso elemento: si tratta di solventi clorurati. E la cosa strana è che le precedenti attività sovrastanti, ora dismesse e in bonifica, non ne avrebbero fatto uso. Quindi, deve venire da qualche altra parte.
L'INIZIO
Tutto inizia alcune settimane fa quando due tecnici specializzati in bonifiche, giunti a Latina grazie al Pnrr, si accorgono che qualcosa non funziona in viale XVIII Dicembre. Lì, un tempo, c'era un piccolo distributore di benzina, di quelli da marciapiede: due serbatoi, due pompe, e un gabbiotto per il benzinaio. Una volta chiuso, la bonifica era stata avviata, come da prassi, nei confronti degli idrocarburi.
La bonifica va avanti, ma a un certo punto vengono riscontrati anche i solventi clorurati nella falda di zona e si aggiorna la procedura. Ma i solventi clorurati si usano per sgrassare parti meccaniche, o in alcune fasi di pulizia nelle lavanderie. E quel piccolo punto vendita di carburanti non aveva officina, né eseguiva questi lavori. C'è qualcosa che non quadra; e soprattutto non quadra il fatto che l'inquinamento non sia solo a valle, ma anche a monte. Strano, dunque. E ancora più strano è quello che accade un mese fa, quando, nel corso di un'altra bonifica di una attività di meccanica, questa volta in via Piave, spuntano di nuovo solventi clorurati in falda. A quel punto, scattano i sospetti.
«Essendo il distributore di benzina in viale XVIII Dicembre piccolo, senza lavaggio né officina meccanica, è assolutamente improbabile legare questo inquinamento con il punto vendita, e, considerata l'estensione, questi solventi clorurati dimostrano una possibile presenza di un'area di contaminazione diffusa», ha spiegato uno dei tecnici, Marco Mezzadri, nel corso della commissione Ambiente di ieri. «C'è materiale sufficiente per capire se vi sia inquinamento diffuso e quindi predisporre la documentazione per la Regione Lazio, che attiverà le procedure. Bisogna accertare se non vi sia qualche sversamento in canali di bonifica», spiega l'assessore all'Ambiente, Adriana Calì.
GRAZIE AL PNRR
La messa in relazione di tutti questi dettagli è stata fatta da due tecnici specializzati in bonifiche, giunti al Comune di Latina a febbraio. Fanno parte di una quota di tecnici assegnati alla Regione Lazio grazie al Pnrr. Il Comune li ha richiesti, proprio per la loro specializzazione, a causa anche del fatto che l'amministrazione deve sempre affrontare le vicende di Borgo Montello e sta quindi ora valutando la possibilità di chiedere una loro conferma per un ulteriore bimestre. «La loro assistenza si è rivelata preziosa», conferma la Calì.

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