Falda inquinata sotto il centro di Latina: caccia agli sversamenti nei canali di bonifica

Falda inquinata sotto il centro di Latina: caccia agli sversamenti nei canali di bonifica
di Andrea Apruzzese
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Giovedì 28 Aprile 2022, 13:31

La Provincia di Latina e Arpa Lazio avevano già chiesto approfondimenti, sulla vicenda dei solventi clorurati ritrovati in falda nel centro cittadino di Latina. Una storia che, seppure emersa nelle ultime settimane grazie a due tecnici esperti di bonifiche giunti al Comune di Latina a febbraio grazie al Pnrr che hanno messo in relazione due aree con medesimo inquinamento, appare in realtà risalire a più di dieci anni fa.
LA NOTA DELLA PROVINCIA
È il 10 novembre 2021, quando l'ente di via Costa scrive al Comune di Latina e alla ditta titolare, in relazione all'ex distributore di carburanti di viale XVIII Dicembre a Latina, uno dei due siti in cui, nel corso delle bonifiche post smantellamento, erano stati rinvenuti solventi clorurati nella soggiacente falda. La Provincia per l'adozione dei provvedimenti di sua competenza, chiede all'ente di piazza del Popolo di integrare il verbale di una delle conferenze di servizi, quella del 27 settembre, alla luce anche dei necessari approfondimenti richiesti da Arpa Lazio in una nota del mese dopo, il 26 ottobre. Non solo: la Provincia chiede anche al Comune «l'esatta individuazione dell'area oggetto della contaminazione, con indicazione degli identificativi catastali, relativa destinazione d'uso, nonché residenza anagrafica dei proprietari». L'avvio di una vera e propria indagine finalizzata al monitoraggio. Ma la Provincia non si limita a chiedere informazioni al Comune. Le chiede anche alla ditta che era titolare del punto distribuzione carburanti prima, e della bonifica poi. A questa, l'ente di via Costa chiede in primo luogo tutta la documentazione prevista dalla normativa; e segnala anche la necessità di «dare seguito alle prescrizioni tecniche, reiteratamente espresse da Arpa Lazio, e ribadite nel parere per la conferenza dei servizi, sottolineando tra l'altro che risulta opportuno procedere quanto prima ad ulteriori ed approfondite indagini conoscitive della realtà del territorio nell'intorno del sito stesso per l'individuazione della sorgente primaria di contaminazione, e alla successiva rimozione o messa in sicurezza, onde evitare ulteriori propagazioni».
CONTAMINAZIONE DAL 2008?
Non solo. La vicenda potrebbe risalire a molto tempo fa, in quanto la Provincia scrive che «considerati i superamenti dei limiti vigenti anche ai punti di conformità individuali (Poc) si ritiene indispensabile che le citate indagini conoscitive della realtà del territorio nell'intorno del sito stesso, sollecitate da Arpa Lazio già nel 2008, interessino anche l'area a valle idrogeologica del sito, al fine di monitorare gli eventuali superamenti dei limiti normativi oltre i confini dello stesso e delimitarne la propagazione».
«Abbiamo già provveduto a rispondere alla Provincia», chiarisce l'assessore all'Ambiente, Adriana Calì, che sottolinea ancora, come già fatto in commissione, che «il problema è il ritrovamento di solventi clorurati, che nulla hanno a che vedere con la vendita di carburanti». E, soprattutto, il fatto che siano stati rinvenuti anche in un'altra bonifica, stavolta su via Piave, quindi da tutt'altra parte della città. Circostanza che farebbe ipotizzare possibili sversamenti in un canale di bonifica. Per questo, il Comune sta valutando l'avvio della procedura di attivazione della Regione per l'ipotesi di area di inquinamento diffuso.
Andrea Apruzzese
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