C’è un secondo filone d’inchiesta sui lasciti testamentari del mecenate abruzzese Alfredo Paglione, scomparso il 30 novembre del 2022 a Giulianova all’età di 86 anni, per il quale, adesso, l’architetta giuliese Francesca Guerrucci rischia di finire di nuovo a processo sempre con l’accusa di circonvenzione d’incapace. Tra i 22 testamenti olografi, ossia redatti e sottoscritti di proprio pugno da Paglione, ritrovati dopo la sua morte ce n’è uno, datato 8 maggio 2022 e pubblicato con l’autorizzazione del giudice tutelare, che lascia «tutti i beni immobili e i denari a Francesca Guerrucci, al suo bravissimo marito L.G. e ai suoi due bellissimi e straordinari figli».
Alfredo Paglione, nuovo filone di indagine sui testamenti del mecenate morto
Secondo l’accusa Guerrucci, approfittando dell’incapacità di Paglione di provvedere autonomamente ai propri interessi (dal 4 giugno del 2021 era sottoposto ad un’amministrazione di sostegno), avrebbe indotto il mecenate a redigere quel testamento olografo che l’ha resa erede unica insieme ai suoi familiari.
In dibattimento è stata sentita l’ex amministratrice di sostegno del mecenate che ha confermato, in parte, lo stato mentale di Paglione, sostenendo che non fosse del tutto lucido «tanto che pure a me – ha detto – aveva proposto di regalarmi casa». È stata sempre lei, in udienza, a definire «burrascosi» i rapporti tra Paglione e Francesca Guerrucci, «mentre erano molto buoni i rapporti che lui aveva con il padre». Titolare di entrambe le inchieste la pm Laura Colica.