La tabella che sintetizza i conti del settore automotive

Fisco auto: sale la pressione, giù il gettito
In negativo il maggior contribuente

di Giorgio Ursicino
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ROMA - Aumenta la pressione, crolla il gettito. Problemi all’orizzonte per il fisco italiano. Forse c’era da aspettarselo, tutte le associazioni del settore avevano lanciato ripetuti allarmi: a causa della crisi e dei costi ormai insostenibili, le entrate garantite dal comparto automotive sono in calo. Non è un fatto di poco conto poiché proprio nei giorni scorsi l’Anfia ha fatto i conti preliminari del 2012 e la filiera dell’auto si è confermata il primo contribuente della Stato con una percentuale sul totale addirittura in crescita: 72,73 miliardi di euro, il 17% del totale, un picco mai raggiunto in precedenza, sia in termini assoluti sia come share. L’intero settore, anche se con sfumature diverse, chiede una boccata di ossigeno poiché questa cifra rappresenta il 4,4% del nostro Pil, mentre la media dei principali paesi europei si attesta al 3,3%.

Diminuisce ancora il chilometraggio medio. Crisi delle vendite, riduzione del chilometraggio, calo dei consumi di carburante, fino allo scorso anno il gettito fiscale aveva proseguito la sua crescita: la frenata delle entrate derivate dalla vendita di autovetture era stata più che compensata dall’aumento delle imposte sull’utilizzo (soprattutto a causa del forte rialzo dei prezzi dei carburanti, nel 2012 la benzina è crasciuta del 14,9%, il gasolio del +17,8%, il gpl del 9%, il metano del 7,7%).

Da gennaio a giugno lo Stato ha perso 662 milioni dal gettito dei carburanti. Se il prelievo sui carburanti è aumentato del 12,4% nel 2012 e del 9,6% nel 2011, quest’anno potrebbe addirittura scendere. Il Centro Studi Promotor fornisce i dati: la tendenza si era intravista lo scorso mese di dicembre, ma il calo del gettito fiscale derivante dalla vendita di benzina e gasolio si è confermato nel primo semestre del 2013 con l’ultimo mese decisa in crescita. Da gennaio a giugno lo Stato ha incassato 17,34 miliardi, nel 2012 erano stati 18,01. Una perdita di 662 milioni che corrisponde al 3,7% e che rappresenta poco più di un terzo del crollo di giugno (-9,3%) con entrate per il fisco che sono rimaste al di sotto dei 3 miliardi.

Un prevedibile effetto boomerang. I consumi alla pompa sono continuati a scendere (-5,2% nel semestre, -9,6% a giugno), ma questa volta è scesa anche la spesa al distributore (rispettivamente del 7,1% e dell’11,1%) per un totale che ha superato di poco i 31 miliardi rispetto ai quasi 33 e mezzo dell’anno precedente e quindi è diminuito il gettito fiscale. «Il calo è in larga misura imputabile all’effetto Laffer - ha spiegato il Cps - la tassazione specifica troppo alta ha penalizzato i consumi». Anche il presidente dell’Unrae Nordio evidenzia il problema per l’erario: «Nei primi sei mesi dal solo settore dell’auto si sono persi 270 milioni di Iva e 1,6 miliardi di fatturato rispetto al 2012, accelerando così l’involuzione del contributo del settore al Pil e alla produzione di gettito fiscale».

Per la prima volta nel 2012 è diminuito il parco circolante. L’Anfia evidenzia come la vendita dei veicoli già da due anni generi meno gettito, mentre quello dell’intera filiera è continuato a crescere: le entrate di Iva e Ipt erano diminuite del 13,7% nel 2012 ed erano già scese del 10,8% nel 2011%. In Italia non si investe più in infrastrutture e questo penalizza la sicurezza, nonostante nel 2012 sia ancora diminuito (di 1.000 km) il chilometraggio medio e, per la prima volta, il parco circolante (-35 mila vetture).

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Domenica 18 Agosto 2013 - Ultimo aggiornamento: 30-08-2013 07:47 | © RIPRODUZIONE RISERVATA