Divieto fumo all'aperto e acquisto sigarette, le nuove regole a Torino e Milano. E Londra sogna una generazione senza fumatori

Anche sotto la Mole non si potrà fumare in presenza di bambini o di donne in gravidanza e in ogni luogo all’aperto a una distanza inferiore di cinque metri da altre persone senza il loro consenso esplicito

Divieto fumo all'aperto e acquisto sigarette, le nuove regole a Torino e Milano. E Londra sogna una generazione senza fumatori
4 Minuti di Lettura
Giovedì 18 Aprile 2024, 07:46 - Ultimo aggiornamento: 15:02

L'ultima in ordine cronologico è stata Torino, con la delibera che ha introdotto la distanza di cortesia (stabilita in 5 metri) tra chi fuma e chi no all'aperto. Ma prima c'era stata Milano, e prima ancora Melbourne, dove è addirittura dal 2016 che è completamente vietato fumare all'aperto. Si preannunciano anni difficili per chi ha il vizio del fumo: accendere una sigaretta all'aperto, mentre si è tra la gente, sarà sempre più difficile. E chi se la prende di più, può sempre pensare al Regno Unito dove sognano una prima generazione senza il vizio del fumo grazie al divieto di vendita di sigarette e tabacco ai giovani. 

Torino stop al fumo all’aperto

 A Torino nasce la distanza di cortesia per i fumatori. Dunque anche sotto la Mole non si potrà fumare in presenza di bambini o di donne in gravidanza e in ogni luogo all’aperto a una distanza inferiore di cinque metri da altre persone senza il loro consenso esplicito.

Il divieto, dunque, oltre che i luoghi chiusi riguarda anche le code le fermate dei bus le manifestazioni all’aperto i parchi e i dehors. Lo ha deciso il Consiglio comunale approvando la delibera proposta dal consigliere comunale Silvio Viale che modifica il Regolamento di Polizia urbana e ricorda che alcune città italiane hanno già vietato di fumare nei parchi mentre a Torino è vigente il divieto nelle aree gioco. Il provvedimento riguarda le sigarette, il sigaro, la pipa, il tabacco riscaldato, ogni prodotto a combustione e le sigarette elettroniche.

«Può essere considerata una misura sanitaria ma è soprattutto una questione culturale di rispetto dei non fumatori e di buona educazione - commenta sui social Viale - la misura contribuirà alla riduzione dell’impatto del fumo che rimane la principale causa di patologie mediche e oncologiche e favorirà un consumo più consapevole. Non è una misura proibizionista perché regolamenta la libertà di fumare che che rimane inalterata nel rispetto di chi non fuma». Il divieto vale non solo per le sigarette, ma anche per il sigaro, la pipa, il tabacco riscaldato e le sigarette elettroniche. Appena la delibera sarà pubblicata sull’albo pretorio, entrerà in vigore, ci vorranno circa 2 settimane. Chi verrà beccato ad infrangere la regola, sarà sanzionato con una multa di 100 euro.

Milano, cosa cambia dal 2025

Giro di vite anche a Milano: dal 1 gennaio 2025 si potranno accendere le sigarette solo nei luoghi in cui «sia possibile rispettare la distanza di almeno 10 metri da altre persone». Un divieto che non riguarderà, però, le sigarette elettroniche. Chi lo infrangerà, rischierà una multa da 40 a 240 euro. Una misura pensata per limitare l'inquinamento, più restrittiva di quella attualmente già in vigore, che vieta il fumo (a meno che non sia possibile rispettare la “distanza di sicurezza”) nelle aree destinate al verde pubblico e ai giochi per i bambini. Ora, a questi luoghi, si aggiungeranno anche strade, piazze e marciapiedi. 

La svolta del Regno Unito

Nel Regno Unito invece la svolta è già arrivata: non si vendono più sigarette, sigari e tabacco ai giovani nati dopo il 1° gennaio 2009. Una legge anti-fumo che ha come obiettivo quello di creare una vera e propria generazione senza il vizio del fumo. E ogni anno la soglia legale continua ad alzarsi. Le previsioni? Tra cinquanta anni a fumare saranno solo gli over 60. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA