Fingeva di essere un top manager per vivere in hotel di lusso senza pagare. Ora, dopo più di un anno, è stato bandito dai trentadue comuni in cui ha messo a segno le truffe. L'incredibile storia arriva dal Nord Italia, dove l'uomo, ogni volta con un nome diverso, è diventato l'incubo degli albergatori.
La truffa
Per più di un anno è stato l'incubo degli albergatori del Nord Italia, soprattutto in Alto Adige e sul lago di Garda.
L'identikit
Come riportato dal "Corriere della Sera", l'associazione degli albergatori aveva infatti diffuso un vero e proprio identikit dell'uomo per mettere in guardia le strutture. Classe 1977, alto un metro e settanta, capelli castani corti e tanti nomi diversi. Simone Troppelli, Francesco Zanetti, Tusso o Rosso sono solo alcuni di quelli usati dal 2022, data della prima denuncia. Ma se i nomi sono cambiati continuamente, ciò che non è mai variato è il modus operandi del truffatore, che avrebbe sempre telefonato a ridosso della data di arrivo nella struttura, per poi prendere tempo sul versamento della caparra e arrivare a destinazione con un'auto di lusso noleggiata. Il tutto, senza bagagli, ma solamente con alcuni effetti personali in sacchetti di plastica. Sempre impegnato in finte telefonate d'affari, l'uomo era poi solito lasciare le strutture sparendo nel nulla, senza saldare mai il conto.
La scoperta
Dopo essere stato scoperto una prima volta da un'addetta alle pulizie, insospettita dalla camera vuota, l'uomo ha poi confessato il suo inganno in valle di Isarco. Qui, al momento del check in, il quarantaseienne avrebbe ammesso di non avere i soldi per pagare i 6.500 euro di conto. Dopo l'intervento dei carabinieri, però, l'uomo è stato lasciato andare. Fino a quando non si arriverà a una condanna, infatti, per l'uomo non potranno essere emesse misure cautelari.