Violenza in carcere a Terni: mandibola rotta a un poliziotto e i sindacati proclamano lo stato di agitazione

Violenza in carcere a Terni: mandibola rotta a un poliziotto e i sindacati proclamano lo stato di agitazione
di Nicoletta Gigli
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Giovedì 9 Maggio 2024, 00:20

TERNI - Mandibola rotta e una prognosi di guarigione di venti giorni per un agente della penitenziaria colpito con un pugno al volto da un detenuto nordafricano della media sicurezza.

Più lievi le lesioni riportate da un altro poliziotto, preso a pugni da un altro detenuto, un italiano con problemi psichiatrici, che voleva a tutti i costi parlare col comandante della penitenziaria.

E poi l’ennesimo tentativo di suicidio in cella a Sabbione, dove un detenuto che non voleva restare a Terni ha cercato di impiccarsi ed è stato salvato grazie all’intervento degli agenti.

Episodi di violenza e profondo disagio che ormai sono cosa quotidiana e che hanno spinto i sindacati di polizia penitenziaria a proclamare lo stato di agitazione per assicurare ai colleghi le tutele a cui hanno diritto.

«A febbraio il provveditore regionale aveva promesso un mini sfollamento quando le presenze a Terni erano 525 mentre oggi siamo a 575 - si legge nella nota a firma di Sappe, Sippe Sinappe e Fns Cisl.

Ormai i detenuti si sentono nel diritto di aggredire i colleghi, consapevoli di ottenere quello che vogliono».

Dal carcere arriva un bollettino di guerra che non può essere sottovalutato. E che ha spinto i sindacati a mettere in atto tutte le forme di protesta a tutela dei colleghi: «Nessuno dovrà più essere abbandonato a sé stesso - si legge nella nota - né entrare in servizio con la paura di non tornare dalle proprie famiglie a fine turno».

Lo stato di agitazione nelle ore in cui sul tavolo del prefetto è arrivata la richiesta di incontro firmata da Roberto Esposito, segretario generale del Sarap. Che ha definito il penitenziari Sabbione «una bomba a orologeria».

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