Mezza Viterbo per un giorno fuori casa. Sono oltre 36 mila le persone che oggi vengono evacuate: entro le 9 dovranno aver abbandonato la propria abitazione a causa delle operazioni di disinnesco dell'odigno della seconda guerra mondiale, trovato lo scorso 20 marzo in via Alcide De Gasperi nel corso dei lavori in un cantiere di un'impresa edile.
Si tratta di una procedura molto complessa, per la quale si sono messi in moto la Prefettura, il Comune, le forze dell'ordine e gli artificieri dell'Esercito, che dovranno procedere con il disinnesco. La distanza di sicurezza, ovvero la zona rossa da evacuare, è stata calcolata con un raggio di 1.400 metri dal ritrovamento. Un'area molto vasta che va a incidere su oltre la metà della popolazione del capoluogo.
La maggior parte delle persone si è organizzata autonomamente, sistemandosi da qualche parente o approfittandone per passare una giornata fuori città. Chi si è trovato invece senza soluzioni alternative ha compilato nei giorni scorsi il questionario fornito dal Comune e ha trovato sistemazione in uno dei punti di accoglienza allestiti in quattro parrocchie del capoluogo.
La zona rossa è presidiata da tutte le forze dell'ordine, anche attraverso l'utilizzo di nove droni, per evitare possibili azioni di sciacallaggio.
In mezzo allo sconquasso del normale tram tram quotidiano c'è anche chi ha colto l'occasione per fare di necessitù virtù, giocando sul tema. È il caso di alcune attività al di fuori della zona rossa: dal bar che fornisce gratuitamente bombe alla crema al torneo "esplosivo" di padel, fino al ristorante che propone "una bomba di brunch". A indicare l'avvenuto disinnesco e il ritorno alla vita normale sarà il suono delle sirene, ma l'indicazione verrà data anche tramite i social del Comune.