La Dacia Duster

Dacia Duster ora anche bifuel benzina-Gpl. Economico, ecologico e con un'autonomia fino a 1.269 km

di Sergio Troise
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NAPOLI - Recentemente rinnovata nello stile, negli interni e nelle dotazioni, la gamma Dacia Duster si arricchisce ora di un nuovo modello dotato di motorizzazione bifuel, benzina-GPL, la prima omologata Euro 6 D-Temp nell’ambito del Gruppo Renault.

Identica alle sorelle a benzina e a gasolio, la Dacia Duster a gas si differenzia esclusivamente per il sistema di alimentazione, che è frutto della collaborazione con gli specialisti di Landi Renzo, ma l’impianto viene montato direttamente nella fabbrica rumena della Dacia, a Pitesti, ed è coperto al 100% dalla garanzia ufficiale della Casa (3 anni o 100.000 chilometri). Rimangono invariati anche gli intervalli per la manutenzione programmata.

Il motore è il collaudato 4 cilindri aspirato di 1,6 litri, abbinato al cambio manuale a 5 marce. Esclusi, per questa versione bifuel, il cambio automatico e la trazione integrale. Nel passaggio da benzina a GPL il motore perde 6 cavalli (da 115 a 109) e riduce la coppia da 156 a 144 Nm. Di conseguenza calano anche le prestazioni, con velocità massima di 169 km/h (contro i 172 della versione a benzina) e accelerazione 0-100 in 12,6 secondi (contro 12,2). Il calo di prestazioni è in verità impercettibile nella marcia su percorsi urbani, mentre si avverte su strada, in particolare in presenza di forti pendenze, come abbiamo verificato su un percorso articolato, tra la Campania, l’Abruzzo e il Molise.

Il serbatoio supplementare, in compenso, ha una capienza di 33,6 litri di gas, con i quali è possibile percorrere ben 436 km. Aggiungendo la capienza del serbatoio di benzina (50 litri) è possibile allungare l’autonomia fino a 1.269 km. Un vantaggio, questo, apprezzabile soprattutto nel Sud, dove gli impianti di rifornimento di gas sono ancora nettamente inferiori rispetto alle regioni del Centro-Nord. Di rilievo anche la capacità di ridurre le emissioni nocive, che passano da 156 a 141 gr/km di CO2. Ciò detto, vale però la pena ricordare che la vituperata motorizzazione diesel, sia pure a fronte d’un prezzo iniziale superiore, assicura, a parità di potenza, emissioni nettamente inferiori, dell’ordine di 115 gr/km.

Il prezzo di partenza del nuovo Duster GPL è di 13.350 euro, ovvero 500 euro in più della versione con motore a benzina 1.6 da 115 cv. Lo stesso differenziale riguarda ovviamente anche le versioni meglio equipaggiate, come la Comfort (15.050 euro) e la Prestige (16.050), che è stata finora la più venduta della gamma in Italia, con il 50% di immatricolazioni (per il resto, Comfort e Essential coprono rispettivamente il 30% e il 20%).

Con l’arrivo del GPL sul nuovo Duster, Dacia ritorna ad essere l’unica gamma 100% GPL disponibile sul mercato. L’obiettivo della Casa rumena controllata dalla Renault è fare in modo che il suo modello top di gamma continui ad essere il Suv più venduto a privati. Un’ambizione giustificata dai lusinghieri risultati registrati dal 2010 ad oggi, con oltre un milione di unità immatricolate (per la precisione 1.048.000 al 30 settembre 2018).

Affrancatosi dall’etichetta di prodotto low cost, e affermatosi piuttosto come scelta razionale, intelligente, mirata all’acquisto di auto semplici, affidabili, ben costruite e abbordabili nel prezzo, il marchio Dacia s’è imposto anche in Italia, dove nel corso del 2018 ha oltrepassato per la prima volta la soglia del 3% di market share, segnando al 30 settembre il 3,06%, con volumi in crescita del 2% in un mercato che presenta, invece, una leggera flessione.

Quanto al Duster, sulla scena da otto anni, ha superato le 152.000 vendite dalla data del primo lancio. E il nuovo modello, prim’ancora che arrivasse la versione GPL, si è già imposto come il Suv/crossover straniero più venduto a privati nel suo segmento, con una crescita del 16% nei primi 9 mesi dell’anno. «Con il Gpl – dice Xavier Martinet, direttore generale di Renault Italia- – faremo ancora meglio, visto che finora la quota delle versioni a gas ha occupato il 39% dell’immatricolato».

Declinato sui livelli Access, Comfort e Prestige, il Duster con motore bifuel presenta – come le corrispondenti versioni a benzina e diesel - interni completamente rinnovati, che assicurano comfort ed ergonomia, grazie ai numerosi dispositivi di assistenza alla guida e al ricco equipaggiamento in termini di tecnologia. L’abitacolo fa della funzionalità il suo punto di forza, e si fanno apprezzare, in particolare, le regolazioni del volante in altezza e profondità, la regolazione lombare del sedile del guidatore, la buona visibilità della strumentazione.

Tra i pregi vanno sottolineati anche il servosterzo ad assistenza elettrica, il climatizzatore automatico, il nuovo sistema di insonorizzazione e, in materia di assistenza alla guida, il monitoraggio dell’angolo cieco e la telecamera Multiview. A favore della sicurezza l’introduzione degli airbag laterali a tendina.

Non all’altezza, invece, i freni a tamburo posteriori (i dischi sono presenti solo all’anteriore) e, soprattutto, il sistema di navigazione, rivelatosi impreciso e non perfettamente tarato nel rapporto tra distanza e avviso di cambio direzione. Sull’esemplare da noi provato, inoltre, abbiamo dovuto operare manualmente il passaggio da benzina a gas (schiacciando un comodo tasto sulla plancia, alla sinistra del posto di guida), mentre il passaggio dovrebbe avvenire in automatico, poco dopo l’avviamento, non appena il motore va in temperatura.

La notevole modularità interna e la disponibilità di spazio permette a nuovo Duster di offrire una grande capacità di carico. L’auto dispone infatti di 27,2 litri di vani portaoggetti, mentre il volume del vano bagagli sotto la cappelliera è di 478 litri, ampliabili fino a 1.623 con i sedili posteriori ripiegati. L’ideale per un capofamiglia orientato a una scelta razionale, non troppo impegnativa sul piano economico e, soprattutto, disinteressato a prestazioni sportive: una rinuncia consapevole, in casa Dacia, al punto che le prossime motorizzazioni 1.3 turbo a benzina in arrivo per il Duster saranno le medesime appena adottate dagli alleati di Renault e Nissan e dai partner di Mercedes, ma con potenze ridotte a 130 e 150 cavalli (invece di 140 e 160).

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Sabato 3 Novembre 2018 - Ultimo aggiornamento: 05-11-2018 11:55 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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