Terni. Movida, inizia lo scontro: «I locali vanno tutelati»

Terni. Movida, inizia lo scontro: «I locali vanno tutelati»
di Aurora Provantini
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Lunedì 6 Maggio 2024, 09:00

COMMERCIO

All'ordinanza su musica e spettacolo nei pubblici esercizi ci si dovrà rimettere mano. Il messaggio, forte e chiaro, arriva da largo Frankl. Da Confcommercio: «Abbiamo scritto al sindaco, con il quale vorremmo fare un ragionamento». Stefano Lupi, il presidente di Confcommercio, chiarisce: «Siamo noi i primi a volere un'ordinanza che regoli la conduzione delle attività di intrattenimento. Ma prevedendo sanzioni meno pesanti sul piano interdittivo. Su questo riteniamo si debba fare un percorso insieme». Lupi fa la sintesi della missiva a Stefano Bandecchi: «Siamo rimasti sorpresi per l'emissione di questa ordinanza senza una preventiva interlocuzione, viste le integrazioni apportate alla precedente». Non foss'altro perché appena due settimane prima Lupi aveva manifestato apprezzamento al sindaco per aver accolto le proposte di modifica della Ztl, a seguito di una concertazione tra le parti. Fondamentale. Anche in quel caso si intervenne con un provvedimento che non aveva visto l'interlocuzione con le associazioni che rappresentano le varie categorie. Poi - va detto- il problema della Ztl venne risolto, ma il consiglio si ritrovò a votare modifiche importanti ad un regolamento che aveva approvato un mese prima. Ecco. Con l'ordinanza del 2 maggio, che disciplina l'utilizzo di impianti di diffusione sonora nei locali ed in occasione dello svolgimento di spettacoli, ci risiamo. Nessuna concertazione e forti perplessità da parte delle associazioni di categoria, che chiedono un incontro urgente con il sindaco. «Il fine dice Lupi - è trovare le giuste compensazioni per trattare una materia così complicata come quella della conciliazione di interessi diffusi tra cittadini e operatori economici. Fatto salvo l'obiettivo che pensiamo si sia voluto raggiungere, ovvero garantire la tranquillità dei residenti, non solo nel centro storico ma ovunque vi siano locali, dobbiamo confrontarci per rendere compatibile ciò con la tutela delle attività di impresa nel settore dei pubblici esercizi». Secondo il presidente di Confcommercio «il rapporto tra la cosiddetta movida e la quiete pubblica non può essere affrontato solo mediante la regolamentazione delle norme che riguardano i locali». «Non possiamo trascurare la complessità dei fenomeni sociali ed economici che coesistono all'interno del tessuto urbano. E conseguentemente dobbiamo agire anche su diversi versanti, ad esempio sulla rivisitazione del regolamento di polizia urbana e sui contenuti di quello di pubblico spettacolo. La nostra associazione di categoria è a disposizione».

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