CHICAGO - In Fiat Chrysler Automobiles «continuiamo ad andare bene». parola di Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles. Parlando ieri da Chicago, Illinois, dove ha partecipato a un evento organizzato dall'Ice-Agenzia e focalizzato sulle opportunità in Usa per gli esportatori italiani di prodotti manifatturieri, il manager italo-canadese ha detto che «Melfi sta andando a gonfie vele, lavora 24 ore su 24», che lo stabilimento di Mirafiori «è partito con il Levante e partirà di nuovo con una nuova serie di esportazioni che da lì andranno in tutto il mondo; e poi partità la Giulia, che è già andata in produzione adesso e che dovrebbe arrivare in Usa nel terzo trimestre» dell'anno in corso.
Per Marchionne, questi «sono tutti segnali incoraggianti; il mercato americano continua ad andare bene così come quello europeo». Insomma, Fca «non ha cattive notizie da dare». Il top manager di Fca ha spiegato che l'America Latina «continua a essere un problema per noi come per tutti» e che in Brasile la situazione politica «va chiarita». Il riferimento è alle pressioni che stanno da tempo montando affinchè il presidente Dilma Rousseff si dimetta visto che è stata travolta da una procedura di impeachment, dallo scandalo corruzione della compagnia petrolifera di Stato Petrobras e dalle critiche per avere almeno temporaneamente salvato con la nomina a Capo di Gabinetto il suo predecessore Luiz Inàcio Lula da Silva, accusato di riciclaggio di denaro e di avere nascosto al Fisco il possesso di un immobile di lusso affacciato sul mare. In Brasile, «dopo quel chiarimento credo che le cose ripartiranno ma fino a quando non si arriva a quel momento di stabilità politica non potremo parlare di un futuro buono» nella nazione sudamericana.
A Buenos Aires invece «sono stati fatti passi avanti enormi». Marchionne ha lodato il presidente argentino Mauricio Macri, che vedrà la settimana prossima: «Ha ristabilito credibilità internazionale» per la nazione. Ma per il mercato dell'auto, l'Argentina «ha un peso troppo piccolo» per sostituire o controbilanciare il Brasile.
ACCEDI AL Il Messaggero.it
oppure usa i dati del tuo account