Sergio Marchionne

Marchionne risponde alle agitazioni sindacali:
stop agli straordinari e ai 500 rientri al lavoro

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TORINO - Sergio Marchionne lancia un duro contrattacco ai sindacati dopo il blocco degli straordinari negli stabilimenti italiani del gruppo Fiat e sospende il trasferimento di 500 operai da Mirafiori alla Maserati.


Nelle stesse ore l'amministratore delegato del Lingotto conferma, a Londra, che la quotazione di Fiat Chrysler Automobiles a Wall Street sarà entro la prima metà di ottobre. La tabella di marcia del gruppo procede quindi secondo i tempi stabiliti: entro luglio l'assemblea straordinaria a Torino sulla fusione, poi lo sbarco in Borsa negli Usa. Marchionne, che lavorerà per convincere gli investitori americani della storia della “Cenerentola” Chrysler, punta a vendere i titoli del Tesoro americano in portafoglio e il 2,5% di Cnh Industrial con un incasso stimato di circa 820 milioni di dollari.

Non sono piaciute al manager Fiat le iniziative di lotta decise dai “sindacati del sì”, Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Quadri, dopo la rottura della trattativa sul contratto. E ancor meno lo sciopero proclamato dalla Fiom nello stabilimento di Grugliasco, immediatamente definito in una nota «irrazionale e incomprensibile»: solo 200 lavoratori su 2.000, secondo l'azienda, hanno aderito alla protesta di un'ora contro le condizioni di lavoro e i turni, ma le undici vetture in meno prodotte sono state «un danno».

Così Marchionne ha preso carta e penna e ha scritto direttamente ai dipendenti: «Abbiamo perso opportunità preziose per sfruttare picchi di domanda. Ma cosa ben più grave - spiega - quello che è successo ha inferto un duro colpo al nostro e al vostro lavoro. Non ha offerto dell'Italia l'immagine che vorremmo portare nel mondo, quella di un Paese serio e di grande valore». Marchionne invita anche «a non sottovalutare l'effetto che certe iniziative possono avere e a continuare a mostrare fiducia e passione».

Dopo la lettera la decisione di non ricorrere più agli straordinari nelle fabbriche del gruppo, di sospendere il passaggio ai dodici turni alla Maserati con il conseguente congelamento dei nuovi 500 trasferimenti di tute blu da Mirafiori a Grugliasco. I sindacati chiedono l'immediata riapertura del tavolo sul contratto, ma il tono dei commenti è diverso. «La reazione di Marchionne è eccessiva e sbagliata. Si rischia di mettere in discussione quattro anni di relazioni sindacali basate sul principio della partecipazione e degli accordi sottoscritti», dice il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella.

«Se la lettera è per noi - afferma Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim - Marchionne ha sbagliato indirizzo. Noi non abbiamo causato alcuna perdita produttiva. È necessario un chiarimento, bisogna riaprire il negoziato sul contratto». Anche il segretario generale della Fiom torinese, Federico Bellono, considera «inaccettabili» le parole di Marchionne e giudica »smisurata la reazione«. Fismic e Quadri se la prendono con la Fiom che con il suo sciopero «mette a rischio la Maserati» e invitano gli altri sindacati a chiedere un'immediata riapertura del negoziato.

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Venerdì 20 Giugno 2014 - Ultimo aggiornamento: 22-06-2014 06:49 | © RIPRODUZIONE RISERVATA