Porsche, focus sui carburanti ecologici: la scelta per aeronautica, navigazione e motorsport

Porsche, focus sui carburanti ecologici: la scelta per aeronautica, navigazione e motorsport

di Mattia Eccheli
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SANTIAGO DEL CILE - Non solo auto. Con un’operazione da 75 milioni di dollari, circa 69 milioni di euro, Porsche acquisisce il 12,5% della Hif Global per investire negli eFuels. Il blasonato costruttore di Zuffenhausen, l’attuale cassaforte del gruppo Volkswagen, punta a rifornire in maniera più sostenibile anche i settori dell’aeronautica e della navigazione: «Non vediamo alternative ai carburanti liquidi per aerei e navi a lunga percorrenza», spiega Michael Steiner, responsabile di Ricerca e Sviluppo della casa di Stoccarda. Il progetto pilota per lo sviluppo e la produzione degli eFuel è stato lanciato nella parte cilena della Patagonia, dove, sottolinea Barbara Frenkel, responsabile degli acquisti di Porsche, «non sottraiamo risorse a nessuno» e dove nel 2020 il costruttore tedesco aveva già investito l’equivalente di 22 milioni di euro portando il totale a oltre 90 milioni (la Hif Global ne ha raccolti complessivamente 238 per sviluppare impianti di produzione di carburanti sintetici).

Nei prossimi anni la produzione verrà ampliata con il coinvolgimento di Stati Uniti e Australia. Grazie all’eolico, assieme a Siemens Energy e ExxonMobil, Porsche aveva testato la possibilità di ottenere idrogeno per la produzione di carburanti sostenibili. Per quest’anno, a partire dall’estate, ne sono previsti 130.000 litri, destinati a diventare 55 milioni fra due anni e oltre 550 milioni con il 2026. Porsche impiegherà inizialmente gli eFuels per il rifornimento delle vetture impegnate nelle competizioni nei propri vari centri, incluso quello inaugurato lo scorso anno a Franciacorta, in Italia: si parla di qualche migliaio di esemplari. L’ipotesi è che altri marchi del gruppo possano attingere alla produzione avviata da Porsche, che attraverso la quota nella Hif Global, una sorta di multinazionale della decarbonizzazione, può incidere sulla destinazione degli eFuels. Il pacchetto di maggioranza resta alla società cilena Andes Mining & Energy e con il 12,5% Porsche diventa il secondo socio. Della compagine societaria fanno parte anche le americane Eig, Baker Hughes Company e Gemstone Investments.

Le potenzialità dei combustibili sintetici sono colossali, anche perché l’obiettivo è quello di un prezzo commerciale (peraltro non confermato da Steiner) di 2 dollari al litro, ossia 1,83 euro. Al mondo circola circa un miliardo di veicoli alimentati da motori termici la cui esistenza potrebbe venire prolungata grazie all’impiego di carburanti meno impattanti. Porsche, non a caso, aveva già anticipato la possibilità che anche ai possessori delle 911 più datate sarebbe stato così permesso di continuare a utilizzarle su strada. Non a caso il costruttore di Stoccarda, che entro l’anno sembra destinato alla quotazione in Borsa dopo aver chiuso il 2021 con il record storico di vendite (per la prima volta oltre i 300.000 esemplari), ha assicurato che l’investimento è di quelli a lungo termine. 
«Riteniamo di essere dei pionieri nel campo degli eFuels – conclude Steiner – e vogliamo guidare lo sviluppo di questa tecnologia: si tratta di uno dei principi fondamentali della nostra strategia di sostenibilità».

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Lunedì 12 Dicembre 2022 - Ultimo aggiornamento: 09:57 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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