L'Alfa Romeo 6C 1750 GS vincitrice

Alfa e Maserati, show del made in Italy
al Concorso d'Eleganza di Villa d'Este

di Giampiero Bottino
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CERNOBBIO - Si è colorata di bianco, rosso e verde il Concorso d'Eleganza di Villa d'Este, tradizionale punto d'incontro con le più belle e affascinanti auto d'epoca del mondo che quest'anno ha festeggiato l'85° compleanno (non l'85a edizione, essendo stato interrotto per quasi mezzo secolo dall'ultimo dopoguerra) davvero alla grande, con un'eccezionale passerella di regine a quattro e due ruote, un'impressionante sfilata di collezionisti, appassionati e vip (c'erano più fotografi che attorno al red carpet del Festival di Cannes) e un autentico bagno di folla nella giornata conclusiva, quella aperta agli spettatori paganti, svoltasi nel consueto scenario del parco di Villa Erba in una giornata di splendido sole, come quelle che l'hanno preceduta. E anche questo, considerate le abitudine meteorologiche di maggio, è stato un evento non trascurabile.


Tra le tanti aspiranti regine portate a Cernobbio da collezionisti di tutto il mondo, ha quindi trionfato il made in Italy. Il trofeo più ambito, quello intitolato al BMW Group che organizza in modo ogni anno più spettacolare la manifestazione, è stata l'affascinante e muscolosa Maserati 450 S, splendida roadster da competizione di proprietà dello svizzero Albert Spiess, che ha prevalso sulle altre 50 concorrenti. Si tratta ell'esemplare numero 2 di un lotto di sole 9 unità prodotte nel 1956, tutte spinte da un 8 cilindri di 4,5 litri.

La decisione dell'autorevole giuria specializzata, presieduta da Lorenzo Ramaciotti, responsabile del design del gruppo Fiat dopo essere stato a lungo direttore dello Stile Pininfarina, costituisce il giusto riconoscimento alla leggendaria storia di un marchio che proprio quest'anno spegne le sue prime 100 candeline. Ricorrenza alla quale gli organizzatori hanno voluto rendere omaggio sa con una mostra dedicata nei giardini di Villa Erba, sia inserendo in concorso una categoria speciale riservata proprio alle vetture del Tridente. Tra le quali però non figurava la vincitrice, iscritta in un'altra categoria, quella delle auto da corsa degli anni 50 e 60 del 900.

I premi, a volte, sono come le ciliegie: uno tira l'altro. Per la casa modenese infatti il regalo per il secolo non è stato il titolo di «Best of show» assegnato alla nera veterana tutta muscoli. A testimoniare della ritrovata vitalità di un brand che sembra aver ormai dimenticato i momenti bui, la Maserati ha trionfato anche con un modello che si appresta a scriverne la storia futura: la concept Alfieri, che porta il nome del fondatore dell'azienda e prefigura la futura, «piccola» coupé del Tridente, si è infatti aggiudicata il Design Award for Concept Cars e Prototypes assegnato tramite referendum tra il pubblico che ha affollato i giardini di Villa Erba.

L'esito dei referendum non ha certo lesinato le soddisfazioni all'Italia dei motori, anche per quanto riguarda le auto d'epoca. A fare la parte del leone in questo caso è stata l'Alfa Romeo 6C 1750 GS del 1931, bellissima e originale spider con alle spalle una storia curiosa. Acquistata nel 1938, per 4.000 lire, dalla carrozzeria Aprile di Savona che fece sostituire la carrozzeria originale realizzata da Zagato con una più aerodinamica firmata da Mario Revelli di Beaumont.

Sottoposta a un lungo e meticoloso lavoro di restauro, ha consentito al suo proprietario - l'architetto Corrado Lopresto che l'acquistà nel 2008 e che è probabilmente il più famoso collezionista italiano - di mettere in bacheca due (gli ennesimi) dei trofei più ambiti, a cominciare dalla Coppa d'Oro Villa d'Este assegnata dai voti degli invitati e ospiti della prima giornata, nello splendido parco del famoso e storico hotel. Il loro giudizio è stato condiviso dai visitatori di Villa Erba il giorno successivo: il loro referendum ha fruttato alla preziosa Alfa anche il Trofeo BMW Italia.

La cavalcata italiana si è arrestata quando dalle quattro si è passati alle due ruote, che da tre anni sono entrate con pari dignità nel calendario della manifestazione: tra le 29 concorrenti suddivise in 5 classi (più una fuori concorso, riservata alle conquistatrici del record mondiale di velocità tra il 1929 e il 1937) ha prevalso quella che non ti aspetti, la Opel Motoclub Supersport del 1929 che ha sorpreso i meno esperti, ignari che la casa di Rüsselsheim avesse dei trascorsi anche in questo campo.

Campo nel quale il BMW Group, nella sua qualità di organizzatore, ha portato una delle sue sorprese (l'altra è stata la concept car Mini Superleggera Vision, intrigante e futuribile ipotesi di piccola roadster): la BMW Concept Roadster, moto dai tratti avveniristici la cui ruota posteriore sembra quasi staccata dal resto del corpo-macchina, spinta da un 2 cilindri boxer di 1.170 cc in grado di erogare 125 cv a 7.750 giri. Sono state queste le manifestazioni più evidenti di una presenza peraltro ben attenta al conflitto d'interessi, a non incidere sull'esito del concorso in cui pure era in lizza con vari modelli.

L'unica eccezione, se così vogliamo chiamarla, è rappresentata dall'omaggio che il gruppo di Monaco ha voluto rendere al suo marchio storicamente più prestigioso, la Rolls Royce, in coincidenza con il suo 110° compleanno. Una mostra allestita a Villa Erba e sapientemente giocata su una sorta di confronto epocale: ogni Rolls di oggi era affiancata dal corrispondente modello degli anni 20 o 30, cioè quelli in cui la doppia R aveva raggiunto il massimo splendore, abbandonando le strade di tutti i giorni per entrare definitivamente nel mito.

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Giovedì 5 Giugno 2014 - Ultimo aggiornamento: 09-06-2014 18:04 | © RIPRODUZIONE RISERVATA