Un drammatico incidente stradale

Sulle strade 1,2 milioni di morti l'anno
Senza interventi triplicheranno nel 2030

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MILANO - Come farebbero meglio a tenere a mente anche i milioni di italiani che si metteranno in macchina in questo fine settimana di rientri dalle ferie, le strade uccidono, e lo fanno in tutto il mondo. Un utile “promemoria” è il sito appena messo a punto dal Pulitzer Center, con la prima mappa interattiva che permette di verificare i tassi di mortalità per incidente su tutto il pianeta.

Il vero problema sono i paesi in cui la motorizzazione è arrivata in ritardo. Problema che, sottolineano gli esperti, riguarda di più i paesi in via di sviluppo, che con il 50% del traffico hanno il 90% degli 1,2 milioni di morti che avvengono ogni anno. Se non si correrà ai ripari la cifra mondiale è destinata a triplicare entro il 2030, proprio per il tributo sempre maggiore di questi paesi. Scorrendo la mappa si vede che i tassi più alti si riscontrano in Venezuela (37,4 morti ogni 100mila abitanti), Iran (34,1) e Nigeria (33,7), dove fino a pochi anni fa la patente non si otteneva dopo un esame ma soltanto con il pagamento di una tassa.

In alcuni paesi il costo arriva al 3% del Pil. «In questi paesi - ricordano gli esperti del centro - gli incidenti stanno per diventare la quinta causa di morte, superando “killer” più “familiari” come malaria o Tbc. Si tratta di un problema che costa dall'1 al 3% del Pil in questi paesi, spesso più di quanto ricevano in aiuti dalla comunità internazionale». Per l'Italia, che in questo week end vedrà uno dei picchi annuali del traffico, la mappa segnala un tasso di 7,2 morti per incidente ogni 100mila abitanti, in linea con quello degli altri paesi europei e inferiore ad esempio a quello degli Usa che hanno un tasso pari a 11,4.

Il programma delle Nazioni Unite. Nel nostro paese il 42,4% delle vittime era in macchina, il 30,3% in moto o motorino, il 7% in bici e il 14% a piedi. Gli svedesi sono invece in cima alla lista per minor numero di morti per incidente, con 266 in tutto il 2010, corrispondenti a 3 ogni 100mila abitanti. Già nel 2010, sottolineano gli esperti che hanno realizzato la mappa nell'ambito del programma “Road Kill”, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha deliberato all'unanimità che questo è il “decennio dell'azione” sulla sicurezza stradale, per cercare di salvare almeno 5 milioni di vite entro il 2020. «Ma la Banca Mondiale e le altre istituzioni - sottolinea il sito - hanno un livello di donazioni per affrontare questo problema che è molto più bassi rispetto ad altri, come l'Aids, la Tbc o la malaria».

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Venerdì 23 Agosto 2013 - Ultimo aggiornamento: 30-08-2013 18:49 | © RIPRODUZIONE RISERVATA