L’88% del campione intervistato possiede una vettura, acquistata in un’unica soluzione (50% dei casi) o tramite finanziamento (38%). Alla domanda “quale strumento di trasporto utilizzi per muoverti abitualmente in città?” 8 su 10, equamente suddivisi, rispondono a bordo di un’auto privata e sui mezzi pubblici. Il 10% si serve di moto o scooter. Riguarda la notorietà della formula dell’auto condivisa nel nostro Paese: 9 italiani su 10 dichiarano di conoscere il car sharing e il 52% di questi sostiene anche di averlo utilizzato almeno una volta. Lo scenario cambia leggermente spostando il focus sul car pooling: il 48% degli intervistati dice di conoscerlo e il 38% di questi lo ha anche usato almeno una volta.
Andando ad analizzare i dati relativi alle singole realtà metropolitane, Milano risulta la città in cui l’utilizzo dei mezzi pubblici (ad essi si affida il 55% dei rispondenti contro il 25% di coloro che usano le quattro ruote) è più elevato. A Roma, complice una rete di trasporti meno efficiente, le preferenze per l’utilizzo di bus e metro per gli spostamenti urbani quotidiani scendono al 34% e l’uso dell’auto viene preferito dal 47% del campione. Se a Firenze e Bologna le percentuali di utilizzo di auto e mezzi pubblici sono pressoché appaiate, a Torino la mobilità privata prevale decisamente su quella pubblica: 51% contro il 34%.
«Nella nostra nuova instant survey - sottolinea Massimo Ghenzer, presidente di Areté - abbiamo chiesto a un campione di abitanti delle città di Milano, Roma, Firenze, Bologna e Torino che strumenti utilizzeranno per gli spostamenti cittadini nei prossimi anni: il 37% di loro ha confermato che continuerà a usare l’auto di proprietà, il 32% ha dichiarato che si servirà dei mezzi pubblici, mentre il 13% si affiderà alle E-Bike, in decisa crescita e che si candida quindi a diventare la terza modalità di trasporto più diffusa in queste città. Più in generale, dal mercato emerge una crescita dell’interesse degli italiani per le forme di mobilità cittadina alternative alla proprietà dell’auto. Per una più ampia diffusione nelle principali città italiane restano ancora due nodi da sciogliere: il prezzo, ancora non allineato alle aspettative del cliente e una più ampia e capillare disponibilità di queste vetture».