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I successi non si costruiscono dal niente. E il successo di Dacia sul mercato va molto oltre per essere spiegato anche solo con i numeri di un anno, il 2023, “strepitoso” come lo ha definito Guido Tocci, Managing Director di Dacia Italia. Perché gli stessi numeri nascono da scelte precise che sono riuscite addirittura ad anticipare la nuova gamma in arrivo, appena annunciata dal Duster di ultima generazione, cancellando definitivamente dalla mente degli italiani (e non solo) quel DNA low cost ormai abbondantemente sostituito dal mantra dell’essenziale inteso come concreto, cioè davvero utile, quasi indispensabile. Un mantra che si sposa alla perfezione con quel “value for money” - figlio di un rapporto qualità-prezzo difficile da battere - ormai stella polare di tutte l’attività di un brand pronto a stupire in ogni dettaglio, insieme a quell’anima outdoor che fa tanto brand giovane, famigliare e avventuroso. Così, ogni tanto in Casa Dacia ci tengono a ricordare il lungo cammino avviato con la formula dei Dacia Talks. Un confronto aperto per fare un po’ il punto della situazione, lo sviluppo in atto e magari comunicare la novità che aggiunge fieno nella cascina già stracolma di realtà concrete e visioni a lungo termine.
Non a caso, dal dialogo con i tre ospiti presenti per l’occasione, e cioè Jorge Diaz-Martinez, chief colours e trim design, Bruno Pacherà, innovation e brand lab leader, ed Enrico Ceccarelli, quality e Service Manager Dacia Italia è spuntata l’ultima novità che ha un nome che è tutto un programma: Dacia Zen. Una intelligente trovata che permette di rinnovare la garanzia dell’auto anno dopo anno (a 30.000 km) dai 2 di partenza fino a un massimo di 7 anni (o 150.000 km). Il che garantisce una fidelizzazione maggiore, partendo dal presupposto che alla scadenza della normale garanzia, molti clienti - più dell’50% - abbandonano i tagliandi di Casa madre per rivolgeri ad altre officine che magari famnno offerte più vantaggiose. Il tutto ha vantaggi per il cliente perché l’operaizone è a costo zero e questo ha un effetto positivo sul valore residuo del veicolo, come pure regala più valore al brand e alla stessa rete (officine Dacia comprese). Un rinnovo della garanzia che non copre solo la parte multimediale. Il resto? Sono gli altri tasselli del puzzle Dacia che lentamente vanno a sistemarsi al loro posto. A cominciare dalla continua ricerca di materiali di matrice “industriale”, nati per durare a lungo, facili da pulire (microcloud) pur essendo decisamente robusti e allo stesso tempo sostenibili, innovativi.
A testimonianza di questo, a bordo della gamma Dacia c’è un 20% di materiali riciclati, quando la media del mercato si ferma al 10-12%). Un refrain che si estende ai colori, mai sgargianti ma sempre terreni, in grado di scavare dentro le persone che li scelgono. Per trasmettere quella semplicità che poi è il legame imprescendibile con la natura, un legame armonico e che va a ricollegarsi con la filosofia dell’essenziale ben rappresentata dalle barre sul tetto utilizzabili in varie configurazioni, o, meglio ancora, con il geniale sistema “youclip” che consente di fissare oggetti in diversi punti della vettura, come pure il “Pack Sleep” della Dacia Jogger che trasforma l’abitacolo in un comodo letto lungo 1,9 e largo 1,3 metri, con tanto di tenda agganciabile per un campeggio last minute in tutta autonomia. Ecco, unendo i puntini potrete iniziare a spiegare la grande crescita di Dacia sul mercato italiano.