Alcune vetture della GM

GM, sale la pressione per gli incidenti:
un azionista ha fatto causa all'azienda

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NEW YORK - Sale la pressione su General Motors: le indagini sul tardivo maxi-richiamo di 1,6 milioni di auto si spingono indietro nel tempo fino alla bancarotta del 2009. L'obiettivo è accertare se Gm sapesse o meno del difetto all'interruttore dell'accensione decidendo volontariamente di tenerlo nascosto per evitare nuove passività e commettendo, di conseguenza, il reato di frode.

Le indiscrezioni riportate dal New York Times alimentano i timori per il colosso di Detroit dopo la maxi sanzione da 1,2 milioni di dollari comminata a Toyota. A condurre le indagini su Gm sono infatti l'Fbi e le autorità di Manhattan, le stesse che hanno indagato sulla casa automobilistica giapponese. I due casi sono simili: Gm, come Toyota, potrebbe essere accusata di essere a conoscenza del difetto alle proprie vetture e averlo tenuto deliberatamente nascosto alle autorità e ai consumatori. Per l'amministratore delegato di Gm, Mary Barra, si tratta del primo vero banco di prova e di una nuova grana che potrebbe tradursi in un'ondata di azioni legali.

La prima è già arrivata: un'azionista, George Pio, ha fatto causa a Gm e Barra per frode nei confronti degli stockholder in seguito ai ritardi nella comunicazione dei difetti all'accensione. «Le notizie dei richiami e successivamente delle indagini penali e civili hanno causato un calo dei prezzi dei titoli Gm, sottraendo miliardi di dollari di valore agli azionisti» afferma Pio nell'azione legale. Secondo gli esperti le argomentazione di Pio sono difficili da provare in tribunale ma se la causa avesse successo potrebbe riaprire la bancarotta ed esporre Gm a una nuova ondata di azioni legali.

Nel processo di bancarotta assistita, Gm è stata divisa in due società. La “nuova” Gm, quella che è uscita dalla procedura, e la “vecchia” Gm, quella con gli asset “cattivi” quali gli impianti chiusi e le responsabilità sugli incidenti avvenuti prima della bancarotta. La “nuova” Gm è stata quindi esonerata da eventuali future passività per gli incidenti pre 2009, in teoria tutti patteggiati e che la causa di Pio, se avrà successo, potrebbe riaprire. Il problema all'accensione riscontrato da Gm e che si è tradotto nel maxi-richiamo ha causato 31 incidenti e 12 morti. Gm ha riferito alle autorità di essere stata allertata sui eventuali difetti all'accensione già nel 2011 e di aver cercato di risolverli, senza esito, nel 2004 e nel 2005. Il caso Gm rappresenta un rischio anche per le stesse autorità americane. In vista delle audizioni che inizieranno il primo aprile il segretario ai Trasporti, Anthony Foxx, ha chiesto si esaminare l'operato delle autorità di regolamentazione per verificare che abbiano o meno agito con tempestività sui reclami dei clienti Gm o se abbiano sottovalutato e ignorato i segnali d'allarme.

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Venerdì 28 Marzo 2014 - Ultimo aggiornamento: 29-03-2014 09:46 | © RIPRODUZIONE RISERVATA