«Se per il mercato auto il 2023 è stato l'anno della ripresa, dopo il blocco generato dalla scarsità di risorse nelle supply chain globali, il 2024 sarà un anno di ulteriore espansione. Nei primi quattro mesi, infatti, i finanziamenti di auto nuove sono cresciuti del 4,2% e le immatricolazioni del 6,1% rispetto allo stesso periodo del 2023». Lo mette in evidenza l'Osservatorio Credit & Mobility realizzato da Experian, società di global information, e Unrae, l'associazione delle case auto estere in Italia, che analizza i trend di auto nuove o usate e veicoli commerciali leggeri, e l'andamento delle richieste di strumenti finanziari. Il picco di richieste di finanziamento registrato ad aprile, pari al +25% - spiega - fa supporre che il mercato auto conoscerà un'ulteriore risalita delle immatricolazioni entro la prima metà dell'anno. Nonostante questa tendenza positiva, però, il segmento dei veicoli full electric e plug-in è rimasto bloccato a causa della prolungata attesa dei nuovi ecoincentivi statali. Per gli acquisti di automobili nuove, le ibride continuano a essere le favorite (39% del totale), ma i ritardi dei nuovi incentivi hanno paralizzando il mercato delle elettriche pure (Bev) e plug-in (Phev) per 6 mesi.
Cresce anche l'usato, soprattutto nella fascia sotto i 15mila euro (76% del totale), +11% di richieste di finanziamento. La Lombardia in testa per finanziamenti di auto nuove, la Campania prima per quelli di auto usate. Oltre la metà dei consumatori preferisce contrattualizzare rate più contenute, tra i 250 e i 350 euro, e maxi-rata finale più alta. «Il nostro lavoro con Unrae vuole intercettare le tendenze del settore automotive e aiutare gli operatori del mercato auto e finanziario a comprendere le previsioni di acquisto dei consumatori, le loro reali possibilità di spesa ed eventuali gap di mercato», commenta Armando Capone, ceo di Experian. «Proseguire la collaborazione con Experian ci consente di arricchire sempre più il bagaglio di informazioni messe a patrimonio comune. Ormai abbiamo maturato uno storico di 28 mesi consecutivi, e la nostra capacità di elaborare analisi e studi diventa sempre più ampia e affidabile. Stiamo studiando anche la possibilità di sviluppare degli approfondimenti mirati», sottolinea Andrea Cardinali, direttore generale dell'Unrae.