Il cancelliere tedesco a Rüsselsheim in occasione della ricorrenza

Scholz ai 125 anni Opel, leader della transizione. Il Cancelliere tedesco ospite d’onore dell’importante compleanno

di Mattia Eccheli
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Opel ha celebrato i primi 125 anni di produzione automobilistica pensando ai prossimi 125. Che cominciano con l'elettrificazione della gamma: sulla piattaforma multinenergy di Stellantis, il gruppo del quale la casa del Fulmine è entrata a far parte con la fusione del 2021 dopo che Psa l'aveva rilevata nel 2017 da General Motors che ne aveva avuto il controllo dal 1929 in poi, entro la fine dell'anno debuttano due nuovi Suv. Le loro varianti a zero emissioni sono state esibite presso il quartier generale di Rüsselsheim in occasione della ricorrenza. Sono il compatto Frontera da 4,38 metri di lunghezza e il nuovo Grandland “stirato” fino a 4,65. I dettagli tecnici del secondo sono pochi e fra questi figura un'autonomia anticipata fino a 700 chilometri, ma dall'anno prossimo, anche se Tobias Gubitz, direttore Product & Pricing, ha anticipato di volerlo già impiegare agli inizi di luglio per un primo viaggio all'estero: destinazione Italia, lago di Garda in particolare.

Del Frontera, Opel ha invece diffuso già molte informazioni, incluso il prezzo, che per la declinazione elettrica a 5 posti da 113 cv con 300 km di percorrenza (ce ne sarà anche una da 400) dovrebbe attestarsi attorno ai 29.000 euro. Per la versione Hybrid a 48V equipaggiata con il turbo benzina da 1.2 litri abbinato al motore elettrico da 28 Cv per un totale di 100 Cv il listino ipotizzato parte 24.000 euro. Malgrado un passo di appena 2,67 metri, la casa del Fulmine è riuscita a svilupparlo anche a 7 posti con tre file di sedili. In base alla loro configurazione, la capacità del bagagliaio è compresa fra 450 e 1.600 litri. «Con queste vetture offriremo ai nostri clienti una variante completamente elettrica di ogni modello Opel. Tutto questo riflette il nostro motto dell'anniversario “Forever forward since 1899” (sempre avanti dal 1899, ndr)», ha sottolineato Florian Huettl, Ceo di Opel.


L'azienda è stata fondata da Adam Opel nel 1862 per fabbricare macchine di cucire (un milione quelle prodotte fino al 1911 quando il ramo d'azienda cessò l'attività in seguito a un devastante rogo), ma in seguito anche biciclette (2,6 milioni) e moto. Dopo aver assemblato la prima auto nel 1899 – 3.5 cavalli di potenza e appena 11 vendute quell'anno – la società è cresciuta e oggi può vantare oltre 75 milioni di veicoli assemblati. L'elettrificazione è il futuro e l'accessibilità è l'impegno assunto non solo da Huettl, ma anche dal numero uno di Stellantis Carlos Tavares. Nel suo intervento durante l'anniversario, il manager portoghese ha ringraziato i dirigenti, il personale e il sindacato Ig Metall che in 18 mesi (anche con il sacrificio di migliaia di posti di lavoro e la soppressione di vari reparti) hanno permesso di riportare in utile la casa del Fulmine, che arrivava da 15 anni di bilanci in rosso.
«Sin dalla sua acquisizione Opel è stata parte della soluzione, non del problema», ha sintetizzato. La stessa città di Rüsselsheim, che adesso conta 68.000 abitanti, è cresciuta assieme al costruttore: gli immigrati, anche italiani, vi hanno trovato una seconda patria e un buon lavoro. Oggi gli addetti occupati da Opel e Stellantis presso la sede e lo stabilimento (220.000 mq di superficie con linee dove si assemblano la gamma Astra e la Ds 4) sono 8.300 su un totale di 45.000 addetti impiegati dall'industria dell'auto nella regione dell'Assia.

Almeno con il socialdemocratico Olaf Scholz come cancelliere, uscito drammaticamente sconfitto dalla contesa elettorale per il rinnovo dell'Europarlamento (la sua Spd è diventato il terzo partito), la Germania sosterrà il libero mercato: «Ne abbiamo bisogno – ha ammonito parlando a Rüsselsheim – perché il protezionismo costa e ci rende tutti più poveri. Non dobbiamo avere paura della competizione con i costruttori cinesi, perché l'abbiamo già vissuta con quelli del Giappone e della Corea del Sud. Non vogliamo chiuderci». Nessun tentennamento sull'elettrificazione: «Chi la osteggia, danneggia il nostro futuro». Opel non è fra questi: «Siamo stati pionieri dell'auto e oggi siamo i pionieri dell'auto elettrica», rivendica Huettl. E per l'Italia, nel 2023 quarto mercato del marchio dopo Germania, Regno Unito e Turchia, Gubitz ha anche un obiettivo: «Far tornare Opel ad essere il marchio tedesco più amato dagli italiani».

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Lunedì 17 Giugno 2024 - Ultimo aggiornamento: 14:22 | © RIPRODUZIONE RISERVATA